Si inizia a parlare, finalmente, di Grand Theft Auto 6. Il gioco simbolo di Rockstar ha da sempre avuto una vita borderline per i suoi contenuti. Si è spesso spinto oltre, dove nessun producer aveva mai osato, con conseguente tagli di alcuni contenuti dei titoli pubblicati. Il perché di questo incipit è presto detto: oggi si parla di censure nei videogiochi. Castrazioni e contenuti cancellati per futili motivi, ma che però ti faranno esclamare più di una volta se si tratta di cose vere o inventate. No, te lo giuro, sono tutte cose verissime.
Carmageddon
Partiamo con la storia del videogioco. Probabilmente il primo gioco di sempre a fare così rumore perché ha reso la violenza, senza un senso logico parte integrante del divertimento. Nella prima versione del titolo, uscito nel 1997, per vincere la gare, oltre che arrivare primi, avevamo l’obbligo di investire più pedoni possibile. Questo non è proprio piaciuto alle associazioni di genitori in Germania e Inghilterra, i quali erano riusciti a far inizialmente ritirare Carmageddon dagli scaffali. Poi il gioco fu ridistribuito, ma con degli zombie al posto delle persone e il sangue tramutato in una non ben identificata sostanza verde.
Fallout 3
Il mondo post apocalittico di Fallout è soggetto a mutazioni di ogni sorta, tra cui i bramini, un animale di fantasia creato apposta nel titolo Bethesda, il quale non è altro che una mucca a due teste e sì, è possibile ucciderla. Questo non è piaciuto per nulla al governo indiano il quale ha deciso di bannare il gioco perché, nella religione Indù, la mucca, è considerata un animale sacro.
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
Qui non parliamo di una vera e propria censura, ma di un taglio autoimposto. Il maestro Hideo Kojima (si vede che nutro forte ammirazione per lui, vero?) aveva progettato il secondo capitolo di Metal Gear Solid con l’Arsenal Gear che si sarebbe dovuto scontrare vicino al World Trade Center, la zona dove erano situate le famose Torri Gemelle. Tuttavia il tristissimo fatto di cronaca, di cui tutti siamo a conoscenza, ha fatto cancellare quella parte di gioco.
Super Mario World
No, nemmeno il mondo colorato e user friendly di Super Mario è stato immune alla censura. Ad un certo punto del gioco potremo saltare sul dorso di alcuni delfini per raggiungere aree più lontane. Se cavalcheremo Yoshi e staremo giocando alla versione giapponese del titolo potremo papparci in un sol boccone questi simpatici mammiferi, ma se invece saremo in possesso della versione americana, questo non sarà possibile. Al momento della revisione, infatti, la censura statunitense ha reputato questa parte di gioco immorale e a Nintendo non è rimasto altro che tagliarla.
Street Fighter 2 (ma anche tutti i capitoli successivi)
Forse non sai che nella versione giapponese di Street Fighter molti nomi sono scambiati tra di loro. M. Bison in realtà si chiama Vega, Vega è Barlog e Barlog sarebbe M. Bison. Questo perché? Il nome M. Bison per un pugile suonava troppo simile all’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson (e infatti il gioco di parole si riferiva proprio a quello), quindi Capcom, per ovviare a questo problema e non incappare in dannose cause per copyright ha attuato questo valzer di nomi.
Grand Theft Auto: San Andreas
Dopo 5 capitoli usciti (tra principali e spin off), a GTA mancava un solo tabù da sfatare: proporre scene di sesso esplicito nel titolo. I ragazzi di Rockstar ci provarono a sfondare questa porta in uno dei capitoli più apprezzati: San Andreas. Per la prima volta, oltre che spacciare, andare con delle prostitute o ammazzare ogni cosa che ci si pari davanti, potremo avere una relazione sentimentale. Dovremo fare tutte le cose che si fanno nella vita normale, uscire con la nostra ragazza, andare a bere qualcosa con lei, farla divertire e anche concludere la serata con quello che in gergo si chiama happy ending. La modalità venne chiamata Hot Coffee e avremmo dovuto entrare a casa della ragazza e fare sesso, con un minigioco vero e proprio, dove avremmo dovuto seguire delle mosse a tempo (un po’ alla Dance Dance Revolution). Tuttavia la censura americana non perdona e il gioco uscì senza questa modalità. Però in rete era presente una patch, per la versione PC, che la sbloccava. Infatti la scena non fu tagliata, ma solamente bloccata e quindi è ancora presente nel codice di gioco. Si l’ho provata, non ti sei perso nulla.
Wolfenstein
Il remake di Wolfenstein, da parte di Bethesda, parla di un futuro alternativo dove la Germania nazista ha vinto la seconda guerra mondiale ed è riuscita ad invadere gli Stati Uniti. Starà a noi far cadere il Reich. Con un argomento del genere era ovvio l’utilizzo di svastiche e simboli legati al nazismo, ma non in Germania. Nel terra dei crauti il gioco è stato pesantemente censurato proprio per le tematiche che tratta, c’è una legge infatti che vieta ogni tipo di simbolismo nazista, anche se queste sono opere di fantasia. Quindi che si fa per far uscire il titolo? Beh si cambiano tutti i simboli in aquile e il gioco è fatto. Pure nel secondo capitolo, dove avremo un incontro ravvicinato con Adolf Hitler, quest’ultimo viene privato dell’iconico baffetto e chiamato Cancelliere, non Führer.
Pokémon Rosso, Blu e Giallo
Che cosa potrà mai essere successo che abbia fatto censurare degli animaletti così teneri come i Pokèmon? Jinx nella prima versione aveva pelle nera e labbra carnose era quindi una versione stereotipata e razzista della gente di colore. Per ovviare alla cosa la pelle venne in cambiata in viola (o grigia, dipende dall’illustrazione), tuttavia il Pokèmon è ispirato a Yotai uno spirito malvagio, presente nella cultura giapponese, il quale è spesso rappresentato con la pelle nera.
Final Fantasy Legends II
Nel bellissimo gioco per GameBoy uscito nel 1990, quando arriveremo nella regione di Edo, avremo a che fare con degli spacciatori di oppio. Ad inizio anni ’90 le droghe leggere, tipo la marijuana e l’hashish, erano ancora scandalo e tabù, al contrario di oggi, quindi per passare i controlli della censura USA, l’oppio venne sostituito con delle banane.
Bully
Il gioco di Rockstar è uscito in anni in cui il fenomeno del bullismo iniziò a venire a galla, quindi come si suol dire, nel momento più sbagliato possibile. Qui il gioco non venne toccato, tuttavia il titolo in moltissimi paesi venne cambiato in Canis Canem Edit. In Australia, uno degli stati più bacchettoni per quanto riguarda contenuti violenti, ne vietò la commercializzazione.
Outsider – Rule of Rose
Outsider perché il tutto si è sciolto in una bolla di sapone e manco a dirlo i protagonisti siamo noi, abitanti del bel paese. Nel 2006 Rule of Rose, survival horror pubblicato su Playstation 2, viene fortemente contestato da famosissime testate come Panorama e Quotidiano Nazionale questo perché nel trailer si vedono parecchie scene abbastanza forti, come la protagonista che viene sepolta viva. La contestazione si rivolge pure per alcune tematiche che vengono solamente accennate, ma che non sono fulcro principale del titolo, le quali trattano di pratiche erotiche ed omosessuali. Panorama utilizza frasi un po’ buttate a caso figlie di chi non ha mai preso un pad in mano, come “un gioco che stuzzica l’orco che potrebbe risiedere in chi ha il joypad in mano” oppure “ogni scena è pervasa da sottintesi omosessuali e sadici a cui non si è preparati“. Tuttavia queste scene si riferivano solamente al trailer del gioco e non al titolo in se, quindi il tutto si risolse con un “abbiamo scherzato”.