Adoro Metal Gear Solid, specialmente il primo uscito sulla gloriosa PlayStation. Una cosa che ho notato è che in tutta la mia permanenza su iCrewPlay, non ho mai scritto di questa meravigliosa saga. Sfruttiamo, quindi, l’uscita di Metal Gear, Metal Gear Solid e Metal Gear Solid 2: Substance, su GOG, per andare a spulciare un 10 curiosità ed easter egg sul figlio più famoso del maestro Hideo Kojima.
Partiamo proprio con il primo Metal Gear Solid in 3D, colui che ha fatto sbocciare il mio amore per le vicende di Solid Snake e compagnia merenda. Uscito nel 1998, per PlayStation, dalla mente geniale di Kojima-san, sotto etichetta Konami. Parla della spia Solid Snake, la quale dovrà infiltrarsi nella base di Shadow Moses in Alaska. Armato solo di un pacchetto di sigarette, dovrà sconfiggere Liquid Snake, un ex membro della squadra speciale Fox Hound, il quale minaccia gli Stati Uniti di lanciare una bomba nucleare se non avrà il suo riscatto. Per farlo cosa userà? Il Metal Gear REX, un carro armato semovente, in grado di lanciare testate nucleari con una precisione impressionate.
Dato questo incipit il mio io, allora tredicenne, restò letteralmente con la bava alla bocca. Avevo appena trovato una nuova saga da idolatrare e seguire come se fosse una religione. Da allora in poi il mio acquisto di ogni console di generazione fu influenzato dalla presenza o meno di un qualche capitolo annunciato di Metal Gear Solid (infatti sto giro ho un po’ di confusione, visto che si rincorrono rumour, ma niente di certo, in più la litigata di Kojima con Konami non aiuta per nulla). Prima di questa saga, solo Mario era riuscito a capitalizzare in questo modo il mio essere (poi in futuro si sarebbero aggiunti anche le serie di Zelda e Persona).
Ma come ogni epopea che si rispetti, anche questa si porta appresso una serie smisurata di easter egg e curiosità sul suo sviluppo le quali vale la pena sapere. Quindi ecco a te 10 cose che non sai su Metal Gear Solid. Sì, solo il primo, che se l’articolo piace tocchiamo tutti i capitoli.
Metal Gear Solid è un Remake
Metal Gear Solid uscito nel 1998, doveva essere inizialmente un remake (quando i remake non erano una norma del mondo videoludico), di Metal Gear 2: Solid Snake. Originariamente pensato per l’home computer di Sony MSX e mai uscito dal Giappone, dalle nostre parti non vedremo mai questo titolo, almeno fino al 2006, quando questo viene messo in Metal Gear Solid 3: Subsistence.
Anche se alla fine non abbiamo avuto un remake, c’è da dire che moltissime delle trovate del secondo capitolo di Metal Gear, furono mantenute. Esempi possono essere: uno degli obbiettivi principali di Metal Gear 2: Solid Snake era quello di portare in salvo una donna di nome Holly White, la quale è una situazione estremamente simile a Metal Gear Solid dove dovremo salvare Meryl Silverburgh, nipote del colonnello Campbell.
Oltre a questo, per salvare la ragazza, dovremo digitare una frequenza sulla nostra radio che è 140.15. Ricorda nulla? E sai dove si poteva trovare questa? Esatto, sul retro della confezione della cartuccia, proprio come in Metal Gear Solid.
E non ci fermiamo solo a questo, per quanto riguarda ispirazioni sul gameplay, oltre al fact scritto prima, dovremo: percorrere una interminabile scala fatta a spirale mentre dei nemici ci inseguono, buttare giù un elicottero a colpi di missili Stinger, affrontare quattro nemici nascosti in un ascensore, ma soprattutto dovremo scontrarci con un Ninja che poi si scoprirà essere stato nostro alleato in passato, il suo nome è Kyle Schneider. Non so tu, ma io ho una fortissima sensazione di déja-vu.
Mi vergogno ad usare il mio vero nome
Diciamola tutta, purtroppo in passato il medium videoludico non era visto di buonissimo occhio, anzi, queste erano considerate produzioni di serie B. Metal Gear Solid rappresenta uno dei primi esperimenti di avvicinamento al cinema da parte di quest’ultimo.
Per fare questo c’era bisogno, anche, di attori validi che prestassero la loro voce ai personaggi che popolano il mondo di Metal Gear Solid. Chi fu ingaggiato a doppiare il titolo, decise di farlo sotto pseudonimo ad eccezione di David Hayter, storica voce di Solid Snake. Tuttavia, se nella versione americana del gioco compare il suo nome tra i credits, questo non avviene nella sua controparte europea.
Infatti il buon David, in Europa, è accreditato come Sean Barker, ovvero il personaggio che prese le sue fattezze nel film, di serie Z, Guyver: Dark Hero (no, elastici e graffette per produrre bombe non centrano). Per vedere i nomi reali dei doppiatori dovremo aspettare il remake, per GameCube, Metal Gear Solid: The Twin Snakes.
E qui abbiamo un fact nel fact: per richiamare tutta la squadra originale di doppiaggio, David Hayter decise di tagliarsi il suo ingaggio e dare l’opportunità alla produzione di rimettere gli stessi attori che prestarono la loro voce nel gioco originale.
No, niente CGI
Ma perché Metal Gear Solid fu così rivoluzionario, tanto da essere uno dei pochissimi giochi da meritare il perfect score di 10/10 sulla quasi totalità di testate giornalistiche? Beh, una sola parola: rivoluzionario.
Fu il primo gioco a non usare CGI nelle cut scene, ma solo fondali calcolati in tempo reale. Questa tecnica, che magari al giorno d’oggi può essere considerata nulla di che, fu un vero e proprio miracolo al tempo, contando anche le limitate capacità di calcolo della prima PlayStation.
Inoltre diede un tocco ancora più cinematografico al titolo, visto che i filmati, con la stessa grafica del gioco, non avevano distacco e quindi davano la sensazione di essere un tutt’uno con le parti giocate.
Perché Solid?
Il suffisso Solid alla fine del titolo fu messo per tre motivazioni: prima di tutto, il personaggio di Solid Snake, il quale andava in contrapposizione con il nemico/fratello Liquid, secondo perché era il primo gioco della saga a sfruttare una grafica poligonale e quindi i personaggi erano “solidi”, ma è il terzo motivo quello più sconosciuto e particolare.
Al tempo Konami era in forte contrapposizione con Square (oggi Squaresoft), come compagnia più rappresentativa sulla console di Sony. Il mettere Solid, alla fine del gioco Konami più famoso di sempre, era come fare il verso alla concorrenza diretta.
Mamma! Papà gioca con i LEGO!
Vista la natura poligonale di Metal Gear Solid, per riuscire a creare gli ambienti di gioco, furono utilizzati i famosi mattoncini danesi per capire come potevano essere strutturati gli ambienti del titolo. Leggenda metropolitana vuole, che il figlio di Hideo Kojima, sia andato in lacrime dalla madre, urlando che il padre gli avesse confiscato tutti i LEGO, per giocarci lui.
La pipì dei cani lupo
Uno dei trucchetti, che i più navigati del gioco sicuramente conoscono, era il farsi fare pipì su uno degli scatoloni per riuscire a passare indenni dalla zona innevata dopo l’ufficio del direttore, dove avviene lo scontro con Psycho Mantis. Se noi, dopo la scena di ricongiungimento con Meryl, daremo un pugno alla ragazza e ci nasconderemo velocemente dentro la scatola di cartone, il cucciolo di cane lupo ci farà la pipì addosso. Grazie a questo escamotage e alla puzza che emaneremo, i cani lupo non ci attaccheranno più, anzi vedremo degli affettuosi cuori spuntare in ogni dove.
Meryl is that you?
Per Meryl, la bella nipote del colonnello Cambell, non è la prima apparizione in un gioco del maestro Hideo Kojima. Essa è apparsa anche nel titolo, per 3DO, poi convertito anche per PlayStation e Sega Saturn, Policenauts.
L’aspetto è il medesimo e persino il tatuaggio con il simbolo di Fox Hound che porta è uguale. In più Meryl, non è la sola reference a Policenauts di tutto il gioco, anzi ne abbiamo ben tre: nel laboratorio di Otacon potremo ammirare un poster che raffigura la locandina di gioco, mentre quando parleremo sempre con lui nella cut scene, dopo aver sconfitto per la prima volta il Ninja, il professor Hemmerich ci racconterà come mai ha voluto sviluppare macchine come il Metal Gear.
Durante questo dialogo, verranno proposti i filmati, in stile anime, proprio di Policenauts. La terza reference è appena noi faremo partire il gioco; la musica che accompagna il logo Konami, è lo stesso jingle di Policenauts.
Solid Snake è il mix perfetto
Per la creazione di Solid Snake, Hideo Kojima si ispirò a diversi attori. Per creare il corpo fu utilizzato come base Jean Claude Van Damme, visto che si voleva dare un aspetto forte, ma molto agile e atletico, per il viso abbiamo le fattezze di Christopher Walken, il quale ha interpretato Max Shreck il villain che aiuta il pinguino in Batman – Il Ritorno, mentre per il modo di fare e l’atteggiamento abbiamo Jena/Snake Plinskeen, ovvero il Kurt Russell di 1997: Fuga da New York.
Lo stesso Kojima ammise, in diverse interviste, di essersi ispirato volontariamente a queste star Hollywodiane dicendo:
“Ho chiesto a Shinkawa (l’art director di Metal Gear Solid NDR) di creare un personaggio più vecchio, duro e attempato, ma lui disse che sarebbe stato meglio avere qualcosa di più giovane, quindi passammo da qualcuno con 40 anni a uno di 20. Chiesi di farlo muscoloso, ma agile, qualcosa che ricordasse Van Damme…”
“…per quanto riguarda il viso, volevo qualcosa di simile a Christopher Walken. Il risultato è quello che avete visto nel gioco. Non è come Schwarzenegger per nulla. Doveva essere una spia, quindi doveva essere come un gatto, ma con una grande presenza scenica”
Lo stesso nome reale di Snake, ovvero David, viene preso da un film, ovvero 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, mentre Otacon, prenderà il nome di Hal il computer del medesimo film.
L’accusa di plagio
Giusto per ricollegarci al punto di prima, Canal +, casa francese che detiene parte dei diritti di 1997: Fuga da New York, voleva citare in giudizio Hideo Kojima per plagio. Infatti gli atteggiamenti di Snake sembravano fin troppo simili a quelli di Plinskeen. Tuttavia la casa di produzione fu fermata da John Carpenter, il quale in un’intervista affermò:
“Gli ho detto di non farlo, ho conosciuto il direttore di quei giochi (Hideo Kojima NDR) ed è un ragazzo gentile, o almeno con me è stato gentile”
Quindi ringraziamo tutti in coro John Carpenter per non aver mandato all’aria tutta la saga di Metal Gear Solid.
Hideo Kojima il cineasta
Come avrai ben capito, Hideo Kojima è un personaggio che con il cinema ci va braccetto. Inizialmente lui voleva fare il regista (e secondo me prima o poi ci riuscirà) e questa cosa traspare non solo in Metal Gear Solid, ma in tutte le sue opere (vedi Death Stranding). Quindi ogni sua produzione è fortemente influenzata da questo.
Nel caso di Metal Gear Solid i film che hanno ispirato il maestro sono stati racchiusi per diverso tempo in una collana, disponibile da Tsutaya Discas la più grande catena di videonoleggio giapponese del tempo (praticamente la versione Giapponese di Blockbuster). Il franchise di pellicole a noleggio, rese disponibile, al tempo, una serie di opere cinematografiche che influenzarono l’opera come la conosciamo noi. Tra questi abbiamo: I cannoni di Navarone, La grande fuga, 007: Goldfinger, 2001: Odissea nello Spazio, il Pianeta delle Scimmie, Full Metal Jacket, Predator, Die Hard e Down of the Dead.
Kojima disse che molti di questi film diedero un pezzo a Metal Gear Solid, anche i più impensabili ad esempio: il Pianeta delle Scimmie prestò l’idea di fare un opera contro il nucleare (tematica che si ripeterà più e più volte in futuro), da Predator si prese la mimetica ottica ampiamente utilizzata dal Ninja e da altri personaggi durante il gioco e, come detto prima, 2001: Odissea nello Spazio, ispirò il nome al protagonista, ovvero David e della sua spalla Hal “Otacon” Hemmerich.
Altro fact nel fact: al tempo dell’uscita di Metal Gear Solid, in molti dissero che il nome di Solid Snake, David, fu dato in onore del suo doppiatore David Hayter. Questo non è corretto e il fatto che i due siano omonimi è pura coincidenza.