Viviamo nell’era dei remake. Giochi che sono stati grandissimi capolavori in passato (e perché no, lo sono ancora), ma che per piacere alle nuove generazioni subiscono un restyling. Di solito vengono ritoccati graficamente e spesso anche alcuni aspetti del gameplay subiscono una svecchiata. Nel caso in cui le software house ci vogliano spillare ancora dei soldi, invece, abbiamo le temute remastered.
No, lo dico chiaro e tondo, non sono contro queste pratiche commerciali, anzi se servono a mantenere viva la memoria su determinati titoli che, per un motivo un altro, non sono stati fruiti da un determinato pubblico, perché no. Però, naturalmente, tu casa di sviluppo che vuoi spremere fino al mio ultimo spicciolo, devi fare questo remake o questa remastered con un certo criterio e darmi un prodotto di qualità, se no, da bel ricordo, mi ritrovo di fronte ad un incubo.
Quindi nel listone di oggi ti dirò 10 remake o remastered che non hanno seguito per nulla alla lettera questa regola sacra del videogioco nostalgico, facendoci saltare i nervi e distruggendo ogni bel ricordo che avevamo di quella saga che giocavamo quando avevamo 8 anni, prendi i fazzolettini e incominciamo.
Space Riders
Partiamo con il surrealismo più spinto. Siamo negli anni ’70, oltre alla disco music e ai capelli afro, c’è pure questo titolo che sta davvero spopolando nelle sale giochi di tutto il mondo Space Invaders, un concetto tanto semplice quanto geniale. Una navicella spaziale deve sparare a degli alieni che vogliono invadere la terra.
Al tempo la grafica spartana e il ritmo gioco estremamente lento andavano benissimo, ma prova a giocarlo per la prima volta nel 2020, lo troveresti davvero noioso e meh. Quindi che si fa? Beh logico un remake, ambientato tra le strade, invece che nello spazio e al posto delle navicelle spaziali usiamo dei personaggi reali. Grafica confusionaria, che non ci fa capire praticamente nulla di ciò che accade a schermo, giocabilità assente e un’idea tanto idiota sulla carta che ti farà pensare: “Ma cosa avevano nella testa quando hanno pensato a questo titolo?”
Jak & Daxter Trilogy (su PSVita)
I tre Jak & Dexter usciti su Playstation 2 sono dei giochi meravigliosi, quindi nell’era delle remastered e della riproposizione di tutto, a tutti i costi, ci stava che anche questa trilogia fosse vittima di questo trend. Se su Playstation 3 e 4 è ottimo, con un frame rate stabile e grafica molto colorata e pulita (una gioia per gli occhi). Lo stesso non si può dire della sua controparte Playstation Vita, ultima portatile di casa Sony. Il tutto gira al massimo a 15 FPS, no, non sto esagerando. Il titolo è di una burrosità imbarazzante, anzi è assolutamente ingiocabile! Si poteva fare un Easy Win, ma per colpa della svogliatezza degli sviluppatori, ciò non è stato, peccato!
Assassin’s Creed: Ezio Auditore Collection
Questo probabilmente te lo immaginavi, infatti all’uscita fu schernito e preso a male parole da praticamente tutto il panorama videoludico. Il gioco di per sé non gira per nulla male. Tuttavia, le texture di alcuni personaggi sono davvero ridicole. Se puoi giocalo sulle console originali, Playstation 3 e Xbox 360, paradossalmente ti ritroverai una grafica migliore e più pulita.
Secret of Mana
L’originale Secret of Mana era, per il suo tempo, un capolavoro (ed è ancora divertente oggi). Una delle pochissime, valide, alternative a The Legend of Zelda. Era quindi logico aspettarsi che in Square Enix, prima o poi, ne tirassero fuori un remake o comunque un qualcosa che lo ricordasse. Et voilà arriva lui, pubblicato per la potentissima Playstation Vita, potevamo trovarci tra le mani un piccolo gioiello, invece abbiamo un titolo fatto con i piedi e delle animazioni ridicole nelle quali i personaggi, mentre parlano, non muovono nemmeno la bocca. E stiamo parlando di un gioco del 2018. 2-0-1-8!
Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time Reshelled (che al mercato mio padre comprò)
Quando ero piccolo mio padre aveva un bar. Se sei un mio coetaneo (o anche più grande) ricorderai perfettamente che ogni bar serio aveva una parte dedicata ai cassoni arcade (non come oggi, dove quelle maledette slot mangiasoldi la fanno da padrone). Uno dei cabinati che ricordo con più piacere era sicuramente quello del gioco delle Tartarughe Ninja. Estremamente divertente e colorato, passò alla storia per il suo mobile gigantesco il quale dava la possibilità di giocare in 4 contemporaneamente.
Fare un remake di quel gioco fu un’idea geniale, peccato che soffra di pecche davvero imperdonabili, tipo la grafica che riprende il design delle Turtles attuali (e non di quelle originali) e di essere basato sulla versione arcade, invece che sulla sua controparte Super Nintendo (la quale includeva molti più livelli). Non solo, la giocabilità non è nemmeno lontanamente paragonabile al suo antesignano.
Se vuoi divertirti recuperati un Super Nintendo (si trova a due spicci) e la cartuccia di Turtles in Time, fidati.
Conker: Live & Reloaded
Che bello che era l’originale Conker: Bad Fur Day per Nintendo 64, un gioco con un aspetto infantile, ma aveva così tante gag e citazioni mature che proprio per bambini non era. Poi gli artefici di questa perla, RARE, vengono acquistati da Microsoft e tutto si è perso.
Se vuoi fare un remake non puoi limitarti alla grafica, tra l’altro nulla di che, visto che abbandona parzialmente l’aspetto innocente ed infantile, per qualcosa di più realistico, ma il problema con questo titolo sono: le telecamere, lasciate agli anni ’90, le quali ti faranno venire una certa nausea e il comparto multiplayer davvero poco divertente. Non è un caso che nella RARE Collection è stato incluso il capitolo originale e non questo, pure in RARE si vergognano di lui.
Silent Hill: HD Collection
Nuovo giro, nuova corsa, altra occasione sprecata di fare soldi a palate con il minimo sforzo. Silent Hill è una saga amata da tutti gli aficionados dell’horror, l’unica che, ai tempi della prima e seconda Playstation, sia riuscita a dare una valida alternativa a Resident Evil (anche se i due giochi alla base sono molto diversi e trattano tematiche opposte). Direi che fare una remastered dei capitoli Playstation 2 sia un’ottima idea.
E infatti lo è, non fosse per il piccolo particolare che buona parte del lavoro originale sia andato perso, quindi chi curò la sua riproposizione si ritrovò a dover ricostruire interi pezzi di gioco, con ovvi bug e parti mancanti che ne conseguirono (texture assenti o suoni totalmente distorti), visto che il tutto si basa su una versione pre-alpha dei titoli. Ah, anche il doppiaggio è stato rifatto, con risultati nettamente peggiori rispetto ai titoli originali.
Double Dragon II: Wander of The Dragon
Il primo Double Dragon è stato il mio primo amore. Il gioco che ricordo con più affetto, visto che è stato il primo titolo che ho giocato in tutta la mia vita. Quando fecero un remake del secondo capitolo mi fiondai ad acquistarlo. Errore madornale, lento, con un sistema di controllo legnoso come pochi e quella barra della stamina che ammazzava del tutto la giocabilità del titolo. Lasciamo perdere, meglio tenersi i ricordi degli originali.
Medievil: Resurrection
No, non quello appena uscito per Playstation 4, che tutto sommato è un gioco discreto, afflitto da telecamere troppo ballerine, ma tutto sommato godibile, ma del remake per PSP del 2005. C’è un solo termine per descriverlo: frustrazione. Perché se da un titolo dove la parola d’ordine è giocabilità, mi tiri fuori una hit detection che fa acqua da tutte le parti e dei controlli che ti faranno domandare: “Ma Perché?!” è logico che non hai fatto un buon lavoro. Nato come progetto per mostrare di cosa fosse capace la prima console portatile di Sony, divenne l’esempio di cosa NON fare con la PSP.
Metal Gear Solid: The Twin Snakes
Questo fino alla fine non sapevo se metterlo, perché ammetto di averlo nel cuore e al tempo lo aspettai come il Padre Eterno. Poi la mia anima critica e razionale ha avuto il sopravvento e ho deciso di inserirlo. Capiamoci questo remake del capolavoro di Hideo Kojima Metal Gear Solid per Playstation, non è un brutto gioco, sfatiamo questo mito, però va a snaturare parecchi punti del gioco originale.
La cosa principale, che ha fatto storcere il naso a milioni di fan nel globo terracqueo, è sicuramente la forte tamarrizzazione di Solid Snake. Sì, ok il buon Snake basa le sue fondamenta sullo stereotipo del macho anni ’80 alla Kyle Reese (il soldato venuto dal futuro nel primo Terminator), ma non gli puoi fare delle scene che sembrano uscite da Matrix con i bullet time et similia. In più il prendere in prestito le mosse del secondo Metal Gear Solid ha facilitato, di parecchio, alcune parti del titolo. Però, nonostante questo, l’ho goduto parecchio e non me ne vergogno per nulla.
Outsider: Resident Evil 4
Outsider perché abbiamo di fronte un capolavoro, ma fra un po’ lo troveremo in regalo pure nelle patatine, visto che è stato proposto praticamente su ogni console esistente. Dunque eccoti la lista delle piattaforme dove potrai trovarlo: Playstation 2, 3 e 4, Xbox 360, Xbox one, Gamecube, Nintendo Wii, Nintendo Switch, Windows, Steam per non parlare dei suoi adattamenti per Android e iOS, infine Wikipedia parla di una versione per Zeebo (che non ho la più pallida idea di cosa sia, dopo una ricerca ho capito che si tratta di una console basata su chipset Qualcomm, sì lo stesso dei cellulari, dedicata ai mercati emergenti tipo Brasile o India).
In pratica se non lo hai mai giocato vuol dire che hai vissuto sulla luna negli ultimi 20 anni. Va bene spremere una gallina dalle uova d’oro, Capcom, ma così mi sembra un tantinello troppo!
Riguardo a Resident Evil 4: e allora Skyrim?
Eh beh si, però l’outsider deve essere uno e secondo poi, non le ho mai contate, ma Resident Evil 4 rispetto a Skyrim ha più versioni, visto che gode di una generazione in più