Adoro Nintendo, sono cresciuto a pane e Super Mario. Nella top five dei miei giochi preferiti di sempre, almeno 2 posizioni, sono occupate da delle produzioni della casa di Kioto.
Inoltre ammiro tantissimo Nintendo, visto che è l’unica che ha ancora quella vena nell’osare: ha avuto il coraggio di proporre una console mezza portatile e mezza fissa oppure ha la maledettissima idea geniale di vendere del cartone per farci giocare.
È anche quella che, nonostante i fallimenti passati, crede in quello che fa: nonostante il Virtual Boy sia stato preso a pesci in faccia e fischi dagli spalti, qualche anno dopo ti tira fuori un 3DS che ha alla base un’idea similare, ma fatta meglio. Se un giorno mi tira fuori una Wii U, che ha venduto 3 copie in croce, nella generazione successiva eccoti Switch che fondamentalmente è una Wii U che ci ha creduto di più.
Per non parlare del software. Se c’è il marchio di Nintendo sulla copertina, puoi stare certo che con quel titolo ci si diverte alla grandissima…o forse no?
Siamo sicuri che Nintendo sia questa casa di produzione con l’aura di perfezione che si porta dietro? Ma manco per nulla! Nintendo negli anni ha dato prova tangibile di non essere immune al fallimento, di non essere solo Super Mario, Zelda e Metroid, ma anche ciofeche colossali che forse la gente col tempo ha dimenticato…ma io proprio no!
Oggi ti vado ad illustrare 10 titoli che Nintendo vorrebbe che tu dimenticassi (se qualche manager di Nintendo vuole far cancellare questo articolo può scrivere sulla mail redazionale, ci possiamo mettere d’accordo sotto lauto compenso e fornitura a vita di console Nintendo per me e tutti i miei colleghi di lavoro, grazie!)
Iniziamo dai prima che i Nintendari ci seguano con i forconi!
Urban Champion
Uscito nel 1984, possiamo definirlo come l’antenato di Street Fighter. Saremo un generico tizio, in una fittizia città (probabilmente New York, basandoci sullo sfondo) e all’uscita di un bar dovremo picchiare un altro generico tizio (uso due volte la parola generico tizio perché è uguale in tutto per tutto al nostro alter ego virtuale, non fosse per il colore dei vestiti).
Lento e monotono, anche per gli standard dell’epoca, nessuna varietà visto che il nemico sarà sempre lo stesso e il plot sempre uguale. Ma la cosa peggiore è che fino a qualche tempo fa veniva venduto sullo shop di Nintendo per ben 5 €. Un furto legalizzato.
Mario’s Game Gallery
A metà anni ’90, probabilmente, Nintendo aveva deciso che era ora di allagare i propri orizzonti e guardare pure ad altre piattaforme dando in licenza il faccione di Mario. Nasce così questa serie di giochi per PC i quali si dividono in questo e quelli educativi (di cui parleremo fra poco).
Mario’s Game Gallery altri non è che una compilation di giochi da tavolo (backgammon, domino, yahtzee, dama e go fish un gioco di carte). Divertente quanto il funerale della nonna, dopo che ti è morto il gatto.
Tuttavia un pregio questo gioco ce l’ha, fu il debutto di Charles Martinet, il doppiatore ufficiale dell’idraulico baffuto e la nascita dell’iconico: “MAMMA MIA!”
Pokémon DASH
Un gioco di corse…con i Pokémon. Basterebbe questo per passare avanti e non infierire su un titolo che non ha un vero senso logico. Il fatto è che per vincere non devi nemmeno arrivare primo, ma cercare di beccare tutti i check point sparsi sul percorso. Non un buon debutto per i mostriciattoli di Nintendo sul DS.
Da notare la possibilità di trasferire la propria squadra di Pokémon se si possedeva una cartuccia di Pokémon Smeraldo, Zaffiro, Verde Foglia o Rosso Fuoco, ma a dirla tutta una feature inutile…inutile quanto questo titolo!
Animal Crossing: Amiibo Festival
Siamo nel 2015 e spuntano nei mercati le statuine degli Amiibo.
Per far si che gli utenti le comprino per il loro effettivo utilizzo, che consiste nello sbloccare parti di gioco nei titoli Nintendo (dei DLC fisici praticamente), invece che per collezione (alla fine tutti si fermano a Link e Super Mario), Nintendo decide prendere una delle sue IP più famose e sfruttarla per vendere questi oggetti.
Anzi c’è di più se non avevi Amiibo, non potevi giocare con questo titolo che pare una versione puccettosa di Mario Party. Venduto in bundle con gli Amiibo di Fifì e Fofò (due personaggi con nomi del genere devono per forza provenire dall’entroterra siciliano).
Mossa fallita perché comunque gli Amiibo, anche al giorno d’oggi, se li filano solo in tre utenti, che hanno disturbi compulsivi ossessivi da accumulatori seriali.
Wii Music
Qui racconterò la mia personale esperienza con questa porcheria. Siamo nel 2009 e sono in piena fissa con Guitar Hero e le sue chitarrine di plastica (mia madre voleva buttarmi fuori di casa dopo aver comprato la batteria dedicata).
Vengo a conoscenza di una controparte Nintendara e mi fiondo a comprarla. Arrivo a casa e con mia somma delusione scopro che non solo non è divertente, ma non ha un senso logico. I controlli sono imprecisi ed inutili. Non prenderai una nota manco con tutto l’impegno di questo mondo.
A mani bassissime la peggior ciofeca partorita da Nintendo negli ultimi 20 anni.
Tutta la serie di giochi didattici Nintendo con Mario protagonista (Mario is Missing, Mario Time Machine, Mario Teaches Typing e via dicendo)
Immaginati di essere un bambino nei primi anni ’90 e di essere uno di quelli che possiede sia un Super Nintendo che un PC. I tuoi genitori, per farti imparare ad usare il computer (come se mi interessasse qualcosa, io voglio solo far partire Quake e Doom), ti portano a casa uno qualsiasi di questi giochi didattici.
Mario is Missing, il primo gioco della storia con protagonista Luigi, ci porta in giro per il mondo, sprite presi in prestito da Super Mario World e i fondali da non si sa cosa.
Un mix di ambientazioni Mariesche e luoghi reali che ci faranno scoprire il mondo divertendoci (sort of…). Gli altri, sempre sulla falsa riga di questo, hanno lo stesso concept, insegnare la storia, a battere a tastiera e cose così. Percentuale di apprendimento pari allo zero e infanzia rovinata a schiere di pargoli.
Wario Ware: Snapped!
Ogni titolo della serie Wario Ware è eccezionale. Piccole perle che contengono centinaia e centinaia di giochi e in più hanno un fattore replay davvero alto grazie alle difficoltà crescenti e alle classifiche. Non questo!
Utilizzo della telecamera del DSi troppo sensibile e ciò ne mina fortemente la giocabilità, ma soprattutto il numero di minigiochi ridotto ad una ventina. Davvero troppo poco, se ti vuoi giocare a Wario Ware, prendi un capitolo qualsiasi tranne questo.
Photo Dojo
Idea veramente folle, che giusto a Nintendo poteva venire, Photo Dojo è un picchiaduro con noi protagonisti. Esatto, dovrai scattarti una serie di foto in varie pose, grazie all’utilizzo della fotocamera del DSi o del 3DS, registrare la tua voce per gli effetti e crearti uno stage.
Peccato che la realizzazione sia estremamente povera e lo stacco tra personaggi e fondali sia veramente troppo marcato, in più le modalità di gioco si riducono al combattimento di personaggi random e basta.
Nessun 1 VS CPU o una misera modalità storia. L’unica nota positiva è il prezzo circa 2 €, ma risparmiali e beviti due caffè, sono sicuramente spesi meglio.
Link: The Faces of Evil
E qui andiamo con la storia visto che il popolo di internet ha preso deriso fortemente una delle scene, facendola diventare un meme virale. Appena ti dirò la frase ci arriverai subito: “MY BOY!”.
Nato dopo il fallimento della partnership con Sony, che avrebbe dovuto far nascere la Nintendo Play Station (e ne riparleremo più avanti), a discapito di una joint venture disastrosa con Philips.
Nelle condizioni contrattuali c’era anche il fatto che Philips avrebbe potuto utilizzare alcune proprietà intellettuali Nintendo sulla loro macchina la Philips CDI per lanciarla all over the world (i malcapitati che l’hanno comprata, invece, vorrebbero lanciarla in testa a Philips).
Non era una console, non era un lettore cd, era solo un disastro. Prendo questo, ma avrei potuto includere qualsiasi titolo prestato alla console olandese (Hotel Mario, Zelda: The Wand of Gamelon, Mario Takes America, Zelda’s Adventure, Super Mario: Wacky Worlds), proprio per il motivo che è il più iconico e uccellato del web.
Donkey Kong Jr. Math
E concludiamo con un altro gioco educativo, ma questa volta non per PC, ma per NES. Prendiamo l’iconico gorillone di Nintendo, anzi il figlio (che poi secondo alcune teorie sarebbe il protagonista della serie Donkey Kong: Country) e gli facciamo fare delle operazioni.
Ogni liana equivale ad un calcolo. Un concetto così stupido e poco divertente che non solo ti farà odiare la matematica, ma ti farà odiare pure Donkey Kong (forse è per questo che sono sempre stato scarso in matematica? Devo chiedere i danni a Nintendo).