Noi videogiocatori di oggi viviamo indubbiamente in un’epoca particolare. Gli anni in cui i nostri amati videogiochi erano difficili da non solo acquistare, ma proprio trovare, sono ormai un lontano ricordo e oggi tutto è spesso a portata di pochi clic. Ovviamente si parla di titoli nuovi, ma fortunatamente gli studi di sviluppo sembrano voler dare una mano anche a riscoprire quelle perle del passato che, per un motivo o per un altro, non hanno mai avuto il successo sperato.
Remake, remastered, reboot e derivati sono ormai all’ordine del giorno e se c’é chi si lamenta della scarsità di nuove idee (ma è davvero così?), non si può negare che questa politica stia ridando dignità a tanti videogiochi che i fan chiedevano da tempo, senza essere mai ascoltati. I casi più recenti? Chrono Cross + The Radical Dreamers, Klonoa Phantasy Reverie e Earthbound (che oltretutto riceverà anche l’agognato terzo capitolo ufficiale).
Ci sono però alcuni titoli che, per quanto i fan richiedano a gran voce, vengono sistematicamente ignorati. Non aiuta che alcuni di questi giochi sono diventati quasi introvabili, complice anche il fatto che, non avendo avuto successo all’uscita, molti sono ormai ascesi allo status di gemme nascoste del settore. Nell’articolo di oggi vediamo quindi ben 10 titoli/saghe che meriterebbero così tanto un/una remake/remastered, ma le cui speranze dei fan vengono sistematicamente infrante. Per comodità inseriremo solo due titoli per genere, sarà una scelta dolorosa.
1 – Chrono Trigger
Partiamo da qualcosa che fa decisamente infuriare. Chrono Trigger al giorno d’oggi credo abbia bisogno di poche presentazioni, ma all’epoca della sua uscita, nel 1995, in occidente manco si sapeva che diavolo era. Pensare che era stato sviluppato come il jrpg definitivo con alle spalle un dream team assurdo: un’alleanza di forze che comprendeva il creatore di Final Fantasy, quello di Dragon Quest e Akira Toriyama! Eppure per vederlo in Europa ABBIAMO DOVUTO ASPETTARE IL 2009!
Ora, bisogna dire che Chrono Trigger non è minimamente difficile da giocare al giorno d’oggi. Non solo la già citata versione del 2009 per DS è ancora reperibile, ma lo si può trovare anche sugli shop dei dispositivi mobile e persino su Steam (per quanto questa versione sia stata criticata). Il vero motivo per cui l’assenza di una remastered di Chrono Trigger fa infuriare è perché… AVETE APPENA ANNUNCIATO LE REMASTERED DEI SEQUEL!!! Che costava aggiungere anche Chrono Trigger al duo composto da The Radical Dreamers e Chrono Cross??? Perché???!!!
2 – The Legend of Dragoon
Va bene, rimaniamo tra i jrpg e, santo cielo, questo è un settore che ha davvero tantissimi titoli che a oggi meriterebbero di essere resuscitati. D’altronde un sacco di saghe di jrpg negli anni 90 non uscivano dai confini giapponesi perché, beh… perché i Nord Americani avevano cattivo gusto in fatto dei videogiochi e visto che i jrpg lì non avevano successo, perché portarli in Europa? Al giorno d’oggi però queste mancanze stanno venendo piano piano rimediate, bisogna essere onesti, e per quanto rimangano alcune grosse mancanze (Grandia, Suikoden, Wild Arms), c’é solo un singolo titolo che viene sempre richiesto e regolarmente ignorato.
The Legend of Dragoon è un jrpg 3D uscito negli anni del tramonto della PlayStation e già questo gli ha portato un bel po’ di sfortuna, ma la situazione era aggravata da un doppiaggio ASSOLUTAMENTE ORRIBILE! Molti fan italiani se lo ricordano perché era uno dei primi giochi ad essere doppiati in italiano e la qualità era agghiacciante, ma credimi se ti dico che il doppiaggio inglese è persino peggiore. Facile capire perché molti non hanno approfondito questo titolo che però, sotto quella patina rozza, nascondeva un gameplay fantastico, una storia emozionante ed un videogioco indimenticabile. The Legend of Dragoon meriterebbe davvero un remake o almeno una remastered!
3 – Dragon Valor
Cambiamo genere e… ok, ok, qui sto un po’ barando perché questo è un action jrpg quindi è un po’ una via di mezzo tra i primi due titoli della lista ed il quarto, ma la componente action è molto presente quindi non mi sento del tutto colpevole. Cioé, non è tipo Alundra, altro gioco che meriterebbe una remastered vista la storia meravigliosa, ma di cui comprendo l’assenza visto che è un forte rip-off visivo di The Legend of Zelda. No, Dragon Valor è un action-jrpg con elementi platform massicci e la possibilità di avere molteplici finali e storie diverse!
In Dragon Valor, infatti, andremo a vestire i panni di un cacciatore di draghi e della sua discendenza! I protagonisti, la storia ed il finale varieranno quindi in base a chi decideremo di salvare/sposare. Rivoluzionario per il 1999, l’anno in cui uscì per PlayStation. La cosa curiosa è che Dragon Valor è a sua volta un remake+sequel di una coppia di titoli per Famicon chiamati Dragon Buster. Ecco, questi due sono disponibili su Nintendo Switch e PlayStation 4 come parte degli Arcade Archives… PERCHE’ DRAGON VALOR NO? Eddai su, questo gioco merita maggiore attenzione.
4 – Legacy of Kain / Soul Reaver
Va bene, concentriamoci sugli action. Questo non è un genere con molti titoli che effettivamente hanno un serio bisogno di remake/remastered. Certo, ci sono alcune saghe che vorrei rivedere, prima tra tutte Castlevania (in hiatus dal fallimento del terribile reboot), ma anche cosette più recenti come Shadowman… e chi si ricorda di MDK? Ecco, anche quella la comprerei subito. Se c’é però una saga di cui davvero si parla troppo poco è The Legacy of Kain. Questa serie di giochi usciti per PlayStation 1 e 2 avevano una bella storia, dei protagonisti carismatici e soprattutto tanta cattiveria e potenziale.
Che si parli di Blood Omen o Soul Reaver, chi ha giocato ad uno di questi titoli difficilmente non si è divertito. Il problema è arrivato con il capitolo del 2003, Defiance. Era un gioco molto ambizioso, che avrebbe dovuto finalmente portare ad un confronto finale i due protagonisti, Kain e Raziel, ma che mancò completamente di raggiungere le aspettative. Sia Crystal Dynamics che Eidos Interactive all’epoca non navigavano in buone acque ed il fallimento commerciale di Defiance, portò alla cancellazione della saga. Nel 2013 venne annunciato un multiplayer chiamato Nosgoth, ma questo non vide nemmeno la luce. Così The Legacy of Kain resta un ricordo nella memoria di chi lo ha giocato, un ricordo senza neanche un vero finale.
5 – Bloody Roar
Passiamo ai picchiaduro e… questo te lo immaginavo, vero? Credo non esista una saga di picchiaduro più richiesta di Bloody Roar. In proposito ne ho già parlato nel mio articolo “10 saghe di picchiaduro che devi giocare” e quindi trovi già tutto scritto lì. Andiamo avanti.
6 – Bushido Blade
Va bene, nel mondo dei picchiaduro ci sono davvero tanti franchise che vorrei vedere rinascere, in un modo o nell’altro. Si va dai titoli meno conosciuti di grossi studi di sviluppo, come Rival Schools, Red Earth, Darkstalkers, The Last Blade e Garou: Mark of the Wolves, a nomi meno conosciuti come Evil Zone, Battle Arena Toshinden, Breakers, Waku Waku 7, Weaponlord e Rumble Fish… e sono sicuro di essermi dimenticato qualcuno! Se però dovessi scegliere un singolo gioco, al di fuori di Bloody Roar, credo che avrei davvero poch dubbi ed andrei a scegliere Bushido Blade.
I due Bushido Blade, usciti entrambi per PlayStation, sono 2 picchiaduro molto, molto particolari e, proprio per questo, indimenticabili. Scordati le musiche complesse, le combo infinite, le barre della vita e gli scontri infiniti combattuti parata dietro parata. In Bushido Blade ci troveremo a vivere un vero e proprio duello all’arma bianca dove un singolo fendente o un passo sbagliato possono sancire l’immediata morte del nostro personaggio o dell’avversario. E’ un concept tanto affascinante quanto unico, al punto che sorprende che non sia mai stato riproposto. Esiste in effetti una saga per PlayStation 2 e Xbox 360 che è un successore spirituale, Kengo, e avevo sentito parlare di un picchiaduro 2D indie che doveva riproporre le stesse meccaniche, ma non ne ho più saputo nulla. Al di là di tutto, Bushido Blade merita di essere resuscitato.
7 – Dino Crisis
Proseguiamo la nostra carrellata della sofferenza e c’é un titolo che viene sempre costantemente richiesto quando si parla di remake o remastered. Dai, avrai già capito che sto parlando di Dino Crisis (anche solo perché c’é il titolo sopra questo paragrafo). Come descrivere questa saga? Beh, immagina Resident Evil che incontra Jurassic Park, ovvero con i dinosauri al posto degli zombie. Certo, il rischio trash è forte, ma quando dietro c’é la stessa Capcom, vuoi che non ne esca un survival horror di rara bellezza? E infatti Dino Crisis è proprio questo. Come ha potuto una simile idea finire nel dimenticatoio?
E’ successo che prima c’é stata una svolta action che lo ha trasformato in una specie di sparatutto… e già qui si era nell’imbarazzante forte. Poi è uscito un 3° capitolo per Xbox che definire brutto è probabilmente fare un eufemismo. Il risultato è che è dal 2014 che i fan di Dino Crisis chiedono un nuovo capitolo o un reboot, ma fino ad ora Capcom ha fatto orecchie da mercante, con risposte spesso acide degli autori che sottolineano come il famoso studio non voglia investire su un prodotto che non avrebbe l’attenzione del mercato. Seriamente? Jurassic World ha avuto un successo tale da garantire dei sequel e mi venite a dire che un survival horror con i dinosauri non attirerebbe le attenzioni dei videogiocatori?
8 – Parasite Eve
Se andiamo a vedere il genere dei survival horror, comunque, troveremo anche qui numerose saghe e franchise meritevoli di attenzione. Ora, devo mettere subito le mani avanti perché io non sono un grande fan di questo genere di giochi, ma persino io conosco qualche titolo che meriterebbe attenzione, soprattutto pescato dal periodo PlayStation/PlayStation 2 dove l’horror giapponese stava vivendo una seconda giovinezza proprio attraverso i videogiochi. Il primo nome in tal senso che viene alla memoria è senza dubbio Parasite Eve. Buffo che sia già la seconda volta che troviamo un franchise Squaresoft in questa lista, vero?
Parasite Eve ha comunque tutti gli elementi tipici di un horror giapponese (nonostante sia ambientato a New York): una trama articolata densa di misteri, molta introspezione psicologica dei personaggi e soprattutto body horror a palettate. Il gameplay un po’ bizzarro può forse alienare, ma ci si abitua velocemente. Il seguito è anche molto bello, per quanto mi abbia preso meno del primo. Bisogna dire che con Parasite Eve ci fu un tentativo di reboot nel 2010, ma il risultato era una roba oscena che, oltretutto, manco aveva Parasite Eve nel titolo (si chiamava The 3rd Birthday). Flop assurdo, reboot cancellato e Parasite Eve attende ancora di essere resuscitato a modo. Nel mentre, nel 2020, i Bring Me The Horizon hanno dedicato al gioco una canzone.
9 – Gex
Ok, abbiamo visto jrpg, action games, picchiaduro e persino survival horror. Che manca? Beh, è ora di guardare ad uno dei generi fondanti del mondo dei videogiochi: i platform. Ora, probabilmente in questa mia scelta sono condizionato molto dalla mia età perché quando acquistai la mia PlayStation tutti non facevano che parlare di Gex. Questo dannatissimo Gecko appassionato di TV, VHS e film era ovunque e veniva venduto come la nuova big mascotte della console insieme a Crash Bandicoot (Spyro non era ancora uscito). Flash forward a oggi… e nessuno si ricorda chi è Gex. A ben vedere era davvero buffo tutto questo considerando che il primo Gex era uscito per 3DO e solo dopo convertito a PlayStation e Sega Saturn.
D’altronde questa saga raggiunse l’apice della sua popolarità con il 2° capitolo, Enter the Gecko, che passava dal tipico 2D ad un futuristico 3D, sulle orme di Super Mario 64. A garantire il successo di Gex furono tanto i toni irriverenti e sopra le righe quanto i livelli ispirati in modo folle agli show televisivi più noti dell’epoca. Sia il 2° che il 3° capitolo ebbero un buon successo commerciale quindi perché la serie è svanita? Beh, perché vennero gli anni della crisi dei platform e ancora una volta dietro c’erano Crystal Dynamics e Eidos Interactive. I piani per trasportare Gex su PlayStation 2 vennero immediatamente cancellati con l’acquisizione di Squaresoft, ma qui forse vediamo una luce alla fine del tunnel. Alla fine del 2021, infatti, Square Enix ha registrato un nuovo trademark europeo su Gex. Che stia per tornare?
10 – Tombi!
Tempo di concludere la nostra lista e, se guardiamo ai platform, ci sono davvero tanti titoli che meritano di essere resuscitati o meritano almeno un tentativo migliore. Fino a qualche anno fa qui avrei inserito Earthworm Jim, ma pare che un 4 sia in arrivo. Anche togliendo il lombrico spaziale, la scelta qui è vasta: l’epoca oscura dei platform ha visto molti titoli sorprendenti che solo il futuro ha riconosciuto come meritevoli. Croc, Ape Escape, Bugs Bunny, Banjo-Kazooie… persino Conker. Sono tutti personaggi che vengono spesso citati quando si parla dei buoni platform degli anni 90/2000, ma ce ne è uno che viene spesso dimenticato e che io ho sempre adorato: Tombi!
Tombi! è un platform 2D coloratissimo, dai toni molto comici ed infantili e comunque capace di sorprendere e far innamorare il videogiocatore, complice anche una struttura molto particolare, un gameplay divertente ed una marea di segreti sparsi ovunque. La grafica era davvero incredibile per un gioco playstation, ma, in modo altrettanto sorprendente, venne pubblicizzato poco. Pensare che era un titolo distribuito dalla stessa Sony, ma era un periodo in cui i platform 2D venivano snobbati a prescindere (anche se magari era solo finto 2D). Provarono quindi con un seguito completamente 3D, ma la concorrenza era troppa e il cambio gli fece perdere quella unicità che aveva il primo Tombi! Oggi però che vanno così di moda i platform 2.5D, Tombi! non può che essere visto come un loro precursore e, in quanto tale, meritevole di tornare.
Be… chi ha giocato crono trigger, se lo ricorda perché ti segna dentro, capolavoro assoluto.
Ma un remake sarebbe un lavoro allucinante, bisognerebbe ridisegnare tutto, un lavoro molto più grande di finale Fantasy 9, dove infatti i fondali non sono stati toccati. Crono e tutto in 2D.
Consiglio vivamente di giocarlo, anche perché in emulazione si trova localizzato in italiano.