1000 days to escape, il nuovo gioco per PC della software house indipendente Lemon Squeezy, ha un titolo abbastanza autoesplicativo: il giocatore dispone, esattamente, di mille giorni per far evacuare l’umanità dalla Terra prima che il mondo finisca. Questo titolo tratta il tema dell’esplorazione spaziale al fine di scoprire e raggiungere altri pianeti abitabili dall’umanità, nonché il tenere le persone in vita durante il trasloco intergalattico e sulla superficie del nuovo pianeta da colonizzare. E’ scontato pensare che le popolazioni aliene indigene non saranno felici dell’invasione umana, un altro problema di cui tener conto.
1000 days to escape è un videogioco di simulazione che tratta l’argomento serio e sensibile della distruzione della Terra, una realtà molto attuale che si evidenzia attraverso i continui cambiamenti climatici causati dai comportamenti irresponsabile dell’umanità, rea di un inquinamento ambientale quotidiano. A causa della crescita esponenziale della popolazione e dello sviluppo globale della civiltà umana, l’equilibrio naturale della biosfera del nostro pianeta è, irreversibilmente, compromesso e ciò porta ad altrettanti irreversibili cambiamenti climatici. I calcoli effettuati dai più eccelsi scienziati dimostrano che l’ossigeno durerà per non più di 1000 giorni, dopodiché, la vita sulla Terra, semplicemente, scomparirà. Uno scenario apocalittico quello descritto in 1000 days to escape in cui il giocatore vestirà i panni di un importante imprenditore, posto al vertice del comitato per la sicurezza mondiale, al quale viene data carta bianca per la realizzazione del più grande programma spaziale della storia il cui scopo è salvare più vite umane possibili traslocando il genere umano su di un altro pianeta. A disposizione del giocatore verranno messi i più recenti ritrovati della scienza e della tecnica.
Direttamente dalla penna degli sviluppatori della Lemon Squeezy, leggiamo le parole riportate sulla pagina Steam dedicata a 1000 days to escape relative alle meccaniche di gioco del titolo in questione: “con il telescopio trova i nuovi pianeti nella vastità dello spazio. Studiali. In questo ti aiuterà il satellite da ricognizione, basta caricarlo su di un razzo, riempirlo di carburante e inviarlo sul pianeta selezionato. Ogni pianeta ha le sue caratteristiche. Non c’è atmosfera adatta alle persone o fa troppo freddo sul pianeta? La missione sarà un successo solo se tutte le condizioni per la vita umana saranno rispettate. Progredendo nello studio dello spazio verranno scoperte nuove tecnologie e il giocatore guadagnerà punti scienza“. 1000 days to escape mette il giocatore di fronte a scelte difficili e dai risvolti non sempre facilmente prevedibili quale, ad esempio, la scelta d’intraprendere una guerra contro le civiltà aliene che abitano gli altri pianeti o collaborare con le stesse. Del resto, a detta degli stessi sviluppatori, in 1000 days to escape “lo spazio non è amichevole” e forse sarebbe stato più saggio non causare la distruzione della Terra.