Dopo aver stilato i primi 10 giochi per PlayStation Vita, con questo articolo è ora di passare alla seconda parte, quella conclusiva dove ti citerò altri 10 titoli must play per questa sfortunata console. È necessario che ti rifaccia il preambolo sul perché faccio questo listone? Sì dai: questa lista nasce dall’intento di Sony di chiudere lo Store di PlayStation Vita. Solo che prima si chiude tutto, poi fan sono insorti con forconi e quindi Sony ha detto: “Ecco, no dai, abbiamo scherzato”. Visto che a parer mio è solo un procrastinare l’inevitabile, cerca di giocarti questi 20 giochi prima che sia troppo tardi. Dai iniziamo:
Uncharted: l’abisso d’oro
Se ai tempi di PlayStation Portable, per gli amici PSP, Sony decise di far vedere i muscoli con uno spin off di Grand Theft Auto, ovvero Liberty City Stories (tra l’altro meraviglioso), PlayStation Vita doveva essere una PlayStation 3, ma on the go. Quindi quale miglior ambasciatore se non Nathan Drake? Uncharted: l’abisso d’oro è a un Uncharted con tutti i crismi del caso.
Graficamente eccezionale, una giocabilità pari alla versione per la sorella maggiore PlayStation 3 e una storia appassionante proprio come i capitoli principali. No, non è canonico, infatti la trama sembra leggermente slegata dalla serie principale, tuttavia è ottima comunque. L’unica pecca? L’utilizzo massiccio dei “rivoluzionari” controlli touch della console, visto che era il titolo preso per far vedere cosa era capace PlayStation Vita, ma a parte quello è ancora tutt’oggi godibilissimo.
Spelunky
Quando uno pensa ad indie game di successo, con un effetto pari alla droga, un titolo che viene sempre preso in esame è Spelunky. Un concept tanto basilare quanto assuefacente. Saremo un esploratore e dovremo muoverci all’interno di livelli di gioco pieni di trappole e nemici.
Il nostro obbiettivo? Salvare la bella fanciulla, che non si sa come sia finita in una tomba rinchiusa da centinaia di anni, o trovare il tesoro, se facciamo entrambi, meglio. Must per i titoli indie di questo genere i livelli creati in maniera procedurale, rendono Spelunky potenzialmente infinito!
Hotline Miami
L’altro titolo indie che è sinonimo di grandissimo successo è sicuramente Hotline Miami. Visuale a volo di uccello e grafica pixellosa, saremo un serial killer che dovrà uccidere tutti i propri nemici, in aree chiuse a suon di: shotgun, pistole, mitragliatori, coltelli, katane e più ne ha, più ne metta.
Caratterizzato da una difficoltà particolarmente alta, ma da una giocabilità grandiosa, basterà un solo colpo, alle volte due, per essere messo ko. Questo ti obbligherà ad utilizzare la tua materia grigia per uscire indenne dai numerosi livelli proposti. Ah c’è anche il secondo capitolo, che è più che altro un “more of the same”, se ti piace giocali entrambi.
The Binding of Isaac: Rebirth
Continuiamo sempre con titoli indie che fanno della loro giocabilità il punto di forza più alto. Riedizione di un gioco uscito per Steam nel 2011 (da qui il suffisso Rebirth), In the Binding of Isaac, saremo un bambino di nome Isaac che deve essere sacrificato dalla madre per volere di Dio.
Isaac, per evitare il triste destino, decide di rifugiarsi nella cantina, ma questa è piena di mostri. Sì, il gioco è fortemente ispirato nella trama e nel titolo, alla storia biblica di Isacco. In questa edizione Rebirth, più raffinata rispetto all’originale, avremo una grafica migliorata, un comprato audio superiore e molti più livelli da esplorare.
Super Meat Boy
Se Dark Souls è il gioco punitivo per gli amanti del genere RPG, Super Meat Boy è il suo corrispettivo per chi adora i platform. Inizialmente Super Meat Boy, si presenta accessibile e adatto a tutti, ma con il passare dei livelli la vera sfida sarà non lanciare la nostra console portatile fuori dalla finestra.
Saremo una polpetta di carne (e a giudicare quantità di sangue che lasceremo al nostro passaggio, non ancora cotta) la quale dovrà muoversi all’interno di livelli pieni zeppi di ostacoli, pronti a farci ripetere lo stage al nostro primo errore. Facile da capire, ma difficile da padroneggiare, ma una volta entrati nel mood di Super Meat Boy ci ritroveremo di fronte ad una piccola perla.
Akiba’s Trip
Un altro tipo di gioco che su PlayStation Vita abbonda, è sicuramente il genere RPG, meglio se di stampo giapponese. Akiba’s Trip fa parte di questa categoria, ma lo fa in modo irriverente, vista la quantità di battute, anche a sfondo sessuale, che il gioco continuerà a proporci.
La trama, estremamente fuori di testa, ci metterà nei panni di un ragazzo che ad un colloquio di lavoro verrà legato e sottoposto ad una specie di losco trattamento farmaceutico. Ci verrà in soccorso Shizuku, la quale ci metterà al corrente che il quartiere di Akihabara è stato invaso da dei vampiri creati artificialmente. Il nostro obbiettivo? Spogliarli ed esporli alla luce del sole. Dedicato a tutti coloro che non possono andare in Giappone, ma vogliono lo stesso visitare il quartiere più nerd del mondo.
Freedom Wars
Sempre restando nell’ambito JRPG, in Freedom Wars dovremo combattere per la nostra libertà. Verremo imprigionati in una cella per aver perso la memoria e la nostra colpa sarà quella di essere inutili alla causa. La nostra pena da scontare sarà di 100000 anni (se ci campiamo), ma questa potrà essere ridotta a patto di portare a termine le missioni che ci verranno proposte.
Caratterizzato da una deliziosa grafica in stile anime e da una giocabilità è ottima, anche se molto caciarona, visto l’utilizzo di armi e rovi per arrampicarsi ai giganteschi mostri che dovremo abbattere.
Tokio Xanadu
Se sei un appassionato della bellissima saga di Persona (beh chiunque sia amante dei JRPG ama Persona, logico) e ti senti orfano delle avventure di Joker & co. hai diverse alternative, oltre giocarti i vecchi capitoli. Una di queste è Tokio Xanadu, un JRPG dallo stampo estremamente giapponese, che ci metterà nei panni di Kou Tokisaka, uno studente che si barcamena in piccoli lavoretti part time.
L’ambientazione è una versione alternativa di Tokio del 2015 la quale è stata fortemente danneggiata da un terremoto nell’anno 2005. Mondi paralleli, mostri e un sistema di combattimento action, rendono questo Tokio Xanadu un must per tutti gli appassionati di questo tipo di titoli.
Odin Sphere Leifthrasir
Un po’ JRPG e un po’ picchiaduro a scorrimento, Odin Sphere Leiftrasir è il classico esperimento riuscito, ma non abbastanza lodato, di Atlus, visto che la casa giapponese si riconferma una fucina di idee. Fortemente ispirato alla mitologia nordica, lo sfondo della trama sarà una pace in bilico tra diverse nazioni dello stesso regno, tuttavia un giorno Valentine, la nostra casa natale, viene rasa al suolo per colpa di un artefatto.
Questo farà scatenare una guerra tra le fate di Ringford e i guerrieri di Ragnanival. Se ti incuriosisce un plot del genere e vuoi provarlo, ma non possiedi una PlayStation Vita (e non punti nemmeno a recuperatene una dai tanti annunci che popolano il web) sappi che il gioco è disponibile anche PlayStation 3 e 4.
Unit 13
Dai creatori di Socom per PlayStation Portable, da cui ne eredità anche il gameplay, Unit 13 è uno sparatutto in terza persona, dove dovrai portare a termine determinati compiti.
Gli obbiettivi possono essere svolti nell’ordine che più ti aggrada, anche se alcune missioni andranno fatte prima di altre per essere sbloccate. Il tutto può essere completato anche in modalità stealth, peccato solo che Unit 13, dia il meglio di sé in cooperativa. Dotato di un’ottima grafica in 3D, ti consiglio di accaparrartelo subito se vuoi testarne la sua modalità in multiplayer, visto che, credo, presto i suoi server verranno spenti.