Infine doveva giungere il momento in cui, stanchi di attendere, alcuni fan della saga di Mega-Man prendendo lo scettro in mano iniziassero a riportare alla luce il loro gioco preferito, nato sotto il nome di 30XX. Il team in questione si chiama Batterystaple Games, sappiamo benissimo che a molti questo nome non è nuovo ma è importante procedere con ordine in questa recensione. Prendi un bel panino e una bella bevanda fresca ed iniziamo.
30XX, il sequel di 20XX
Ammettiamolo, tutti ricordiamo Mega-Man di Capcom e i suoi nemici di fine livello, robot programmati per farci tirare a terra il controller e invocare tutte le divinità conosciute e non. Eravamo bambini e ciò che non sapevamo era che, moltissimi anni dopo, avremo rimpianto quei momenti ricordando con il sorriso le nostre interminabili battaglie.
Ed é esattamente ciò che devono aver pensato i nostri amici di Batterystaple Games nel 2016, studio che ricordiamo essere indipendente, quando hanno aperto una campagna su Kickstarted presentando 20XX. I nostri amici si stavano gettando nell’ardua impresa di riportare in auge i ricordi di Mega-Man, un’impresa che avevano già tentato gli studi Comcept e Inti Creates con Mighty No. 9.
20XX fu un videogioco relativamente apprezzato dalla critica, mentre fu ampiamente apprezzato dal pubblico assestandosi su una media voto molto alta rispetto alla sua natura di titolo indipendente nato da una campagna crowdfunding. E visto l’apprezzamento da parte del pubblico gli sviluppatori pensarono bene di riproporre un seguito, per l’appunto 30XX.
30XX e la sorella bella di Mega-Man
Avviando il gioco non puoi non essere d’accordo con noi, nel design dei due personaggi c’è qualcosa di vagamente somigliante con il fratellone maggiore. Se Nina è indubbiamente la compagna di vita adatta a Mega-Man (o una sua parente stretta), l’altro personaggio giocabile Ace è in tutto e per tutto Zero. Insomma, anche in questo si è voluto omaggiare un titolo che tutti i videogiocatori conoscono bene.
Non c’è una vera e propria trama (o storia che dir si voglia) da seguire, il tutto viene narrato nei primi minuti di gioco. Impersoneremo un’eroe che risvegliato da un sonno criogenico durato mille anni dovrà imbracciare le sue armi e salvare l’umanità da un’intelligenza artificiale avanzata, la quale ha imprigionato la razza umana in un mondo virtuale. Insomma, poche chiacchiere e tanta azione come piace a noi.
Comparto tecnico
Iniziamo con il parlare del comparto tecnico visivo, il quale come tutto il resto non si discosta molto dal suo fratellone, sia la struttura grafica dei livelli, sia i singoli personaggi sono una completa e diretta strizzatina d’occhio al compianto robottino blu, e tutto questo non è un male anzi. Nel giocare 30XX si ha quel piacevole ritorno al passato che ben poche volte si prova nel giocare ai videogiochi attuali.
La struttura dei livelli così come la resa visiva e artistica complessiva è ciò di quanto ci si aspetta quando si pensa alla saga videoludica di Mega-Man, anche gli stessi boss di fine livello ricordano moltissimo quel titolo che per molti anni è stato sulla bocca di ogni buon videogiocatore che si rispetti. Senza dimenticarsi però che in 30XX abbiamo delle piccole e piacevoli aggiunte.
Nulla da eccepire per quanto riguarda il comparto audio, pregevole nelle colonne sonore così come negli effetti audio di vario genere. Anche all’orecchio 30XX si presenta come quella che potrebbe definirsi la migliore evoluzione della serie Mega-Man, d’altronde non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso, per fortuna aggiungerei.
Gameplay
È doveroso iniziare da ciò che fa di 30XX un titolo a se stante, seppur così molto vicino alla serie nata dalla mente di Capcom, la quale ora si è focalizzata giustamente su titoli come Street Fighter 6, una delle differenze infatti è l’aggiunta di una modalità roguelite, anche seppur accennata e non strettamente fine a se stessa. Ad accompagnarci al primo avvio ci sarà infatti la scelta di una fra tre modalità, la modalità Standard, la modalità Mega, e la modalità Comunità.
Sarà proprio la modalità Standard quella roguelite, partirai infatti con uno dei due eroi (che potrai scegliere a tuo piacere) Nina o Ace e dovrai affrontare man mano livelli creati in modo procedurale, nel quale avrai la possibilità di trovare anche dei potenziamenti. Non preoccuparti perché nel caso dovessi morire sarai riportato al Quartier Generale dove spendendo la valuta accumulata in game potrai acquistare altri potenziamenti.
La modalità Mega invece è quanto di più simile al fratellone Capcomverse, cioè avremo la possibilità di affrontare ogni livello in base alle nostre scelte, esattamente come accadeva in Mega-Man. Una tabella che raffigura i boss di fine livello e la possibilità di scegliere la sequenza con cui affrontarli. Mentre la modalità Comunità ci darà la possibilità di affrontare i livelli creati dagli altri videogiocatori.
Pregevole la possibilità di affrontare il tutto in cooperativa in molteplici modi, nel caso della versione da noi testata su Nintendo Switch c’è la possibilità sia di giocare nel comunemente conosciuto split-screen, sia di giocare con due console Nintendo Switch connesse in wireless. Abbiamo la possibilità anche di collegarci in rete con altri giocatori e di decidere se prediligere le partite con gli amici o con sconosciuti, ospitando una partita o entrando in una già esistente.
Insomma, non possiamo non ammettere che in 30XX non ci sia anche un po’ di suo, e che non sia semplicemente un platform a scorrimento 2D che mira a copiare un videogioco acclamato negli anni ’90. 30XX strizza si, volutamente e sotto moltissimi aspetti, l’occhio a Mega-Man ma ne fa anche sue alcune meccaniche migliorandole e aggiungendo quel pizzico in più che nell’evoluzione dei videogiochi non guasta, e cioè il comparto online.