Mettiamo le mani avanti, videogiochi tie-in su Sanremo non ne esistono (…per ora, almeno). Eppure diciamocelo, difficilmente nel corso di questa settimana si riesce ad ignorare il fenomeno televisivo dell’anno, che tu lo ami o che lo odi. Ma c’è una cosa che ci mette tutti d’accordo: i nostri amati videogiochi.
Di videogiochi musicali ne esistono a bizzeffe, qui vogliamo riproporne 4, alcuni conosciuti altri meno, più un bonus…. capirete presto il perché. Tra un post di critica al cringe televisivo o una sessione di karoke davanti alla TV con gli amici possiamo quindi stemperare gli animi e continuare a divertirci con i giochi che ti proponiamo!
Hi-fi Rush
Non possiamo non aprire questo articolo con quello che è probabilmente il gioco musicale del momento. Di Hi-Fi Rush se ne è parlato tanto nel corso dello scorso anno, e se ne sta parlando tanto oggi per i rumors divisivi che lo vedono prossimo ad approdare su PlayStation 5.
L’hack and slash di Bethesda ci porta all’interno di una fabbrica dalla discutibile etica aziendale, e tramite un espediente narrativo tanto simpatico quanto sempliciotto ci catapulta in uno dei gameplay più divertenti e freschi degli ultimi anni. Sulle note di una colonna sonora originale davvero ben scritta e pezzi di gruppi leggendari, come i Prodigy o i Nine Inch Nails, ogni nostro colpo con cui abbattere i vari nemici dovrà seguire il beat e andare a ritmo.
Ne risulta un gameplay ritmato in cui è impossibile giocare senza fare a oscillare testa e corpo a ritmo di musica, insieme a tutto l’ambiente di gioco: ogni elemento infatti si muove secondo il beat della canzone in sottofondo. Unisci a questo un personaggio carismatico e un sistema di combo profondo e divertente e uno stile artistico davvero piacevole da guardare. Hi-Fi Rush è un gioco che è riuscito a fare della musica la sua essenza senza rinunciare alla sua anima videoludica, piegando la musica al gioco e il gioco alla musica con una perfezione che rasenta il circolo yin-yang. Chapeau.
Crypt of the necrodancer
Un titolo indie che ha ormai qualche anno sulle spalle, ma ancora assolutamente degno di nota. Crypt of the necrodancer è un dungeon crowler in stile roguelike in cui dovremo muoverci assolutamente a ritmo di musica, pena l’impossibilità di spostarsi e attaccare. Detta così sembra semplice, ma non bisogna farsi ingannare. Nella scacchiera del gioco infatti anche i nemici che incontriamo si muovono a ritmo di musica insieme a noi, e se non calcoliamo bene i tempi, le distanze e i beat, il rischio di game over si fa concreto.
Il gioco è divertentissimo pur se presenta un alto grado di sfida, ed è strutturato molto bene. Nei dungeon troviamo diversi power up e poteri speciali, tra i vari nemici ciascuno con un attacco diverso e di cui dovremo imparare a leggere tempi, pattern e danni. Il tutto con un art style a 8 bit estremamente accattivante, anche nelle colonne sonore difficilmente dimenticabili e davvero ben fatte. Se il gioco non ti ha convinto fino ad ora, ti aggiungo un’ultima notizia: Nintendo ha pubblicato un crossover del titolo per Switch a tema The Legend of Zelda, ovvero Cadence of Hyrule, che riprende il gameplay di Crypt of the Necrodancer aggiungendo gli elementi di The Legend of Zelda. Bisogna aggiungere altro?
Osu!
Osu! è un titolo particolare, davanti a cui esistono solo due possibilità: o non ne hai mai sentito parlare, o lo conosci e hai finito di mappare la tua ultima beatmap kawaii stanotte alle 2:00. Se fai parte della seconda categoria puoi tranquillamente scrollare oltre, se invece sei ancora sano di mente e vuoi smettere di esserlo presto, salta al paragrafo sotto.
Osu! è un rythm ‘n’ game dei più classici, ispirato ai famosi bemani, i giochi musicali per cabinato di Konami. Il gioco nasce come freeware su PC, ed è oggi disponibile anche per i dispositivi mobile. Il titolo ha varie modalità, ma ci limitiamo qui a parlare di quella principale (a mio parere anche la più divertente).
Il gameplay di Osu! è il seguente: abbiamo diversi cerchi che appaiono a schermo, che dovremo mirare con il mouse e premere al tempo giusto della canzone. Oltre ai semplici cerchi, ci sono anche degli slider, ovvero cerchi che formano piste da seguire dall’inizio alla fine. La curva di difficoltà dei brani da seguire è molto scalabile ed abbordabile, per una semplice ragione: tutte le beatmap (ovvero le canzoni da giocare) sono create dagli utenti, e hanno diversi livelli di difficoltà disponibile.
Il grado di sfida è adatto a tutti, tanto a chi vuole approcciarsi al gioco e al genere per la prima volta quanto ai veterani che cercano una buona sfida sostenuta. Certo, alcune beatmap sono raffazzonate, ma online se ne trovano gratuitamente tantissime e per ogni gusto (con un certo occhio di riguardo al K-pop, c’è da dirlo). Il gioco è divertente e pericolosamente addictive. E poi vogliamo mettere la soddisfazione di giocare con in sottofondo le nostre canzoni preferite?
Rock ‘n’ roll defense
Spostandoci su un’atmosfera e una colonna sonora decisamente più hard rock, Rock ‘n’ roll defense è un tower defense molto divertente in cui dobbiamo difendere la nostra rock band da diverse ondate di altre sub culture musicali che attentano alla sicurezza del nostro concerto. Una colonna sonora che gasa accompagna un tower defense che non propone certo un gameplay innovativo o una realizzazione tecnica da tripla A, ma che sa divertire e intrattenere e soprattutto costa una manciata di euro!
Music power up (bonus)
Ed eccoci all’ultimo titolo in lista, quel misterioso +1 del titolo, chiamato così per un semplice motivo: il gioco non è ancora uscito, ma è previsto in uscita su Steam per il 2024. Abbiamo comunque voluto inserire Music power up in questo elenco perché si preannuncia molto interessante: nel gioco impersoniamo un musicista degli anni ‘80 che crea musica ed effetti sonori per i videogiochi. Quello che colpisce è come gli sviluppatori hanno presentato l’impianto di gameplay: ripercorrendo le fasi di sviluppo di alcuni giochi di successo, potremo comporre effetti e colonna sonora per giochi che poi potremo anche effettivamente giocare.
Ciò che colpisce è che gli sviluppatori hanno annunciato che la fase di composizione non avverrà in maniera “videogiocosa”, come potrebbe essere in un gestionale o in un simulativo, ma ci verrà riproposto un vero e proprio ambiente digitale simile alle DAW (digital audio workstation), ovvero i programmi destinati alla composizione e mixaggio di brani musicali. Insomma, un titolo che, se manterrà le promesse, non potrà mancare assolutamente nella libreria Steam degli appassionati di musica e videogiochi.