6Souls è un platform/adventure a scorrimento orizzontale uscito su più piattaforme e reso disponibile anche su PlayStation 4 a partire dal 3 dicembre 2021, sviluppato da Bug-Studio, un team indipendente con all’attivo un paio di titoli abbastanza apprezzati su Steam e non.
Il videogioco in questione, essendo chiaramente una produzione a basso budget, potrà soddisfare un’utenza sempre più desiderosa di esperienze all’ultimo grido o ritagliarsi uno spazio nell’ormai saturo mercato degli indie? Scopriamolo in questa recensione.
La trama di 6souls
Tale titolo non vede nella trama e nella narrazione il suo elemento principale e anzi utilizza il susseguirsi degli eventi come un pretesto per fornirsi di diversi scenari in cui ambientare l’azione e per dare coerenza al tutto. Nel gioco vestiremo i panni di Jack, allegro cercatore di tesori che vaga in lungo e in largo in compagnia del suo cane di nome Butch. Un particolare evento cambierà la vita del nostro protagonista. Durante una giornata di ricerca, infatti, Jack noterà uno strano castello in lontananza e sarà invogliato a cercarvi dei tesori, nonostante la riluttanza del suo migliore amico.
Nelle prime battute di 6Souls, che servono anche da tutorial del gioco, incontreremo uno strano cristallo che, poggiato in una sorta di altare, libererà l’anima imprigionata all’interno di esso. Tale anima, che scopriremo appartenere ad uno dei membri della misteriosa famiglia Clifford, è una delle tante vittime di una strana figura incappucciata che ha intrappolato tutti gli altri 5 membri all’interno di altrettanti cristalli. Da qui il nome del gioco, 6Souls.
Da questo momento saremo impegnati nella ricerca delle altre anime cristallizzate, allo scopo di svelare il mistero che si cela dietro questi attacchi e ovviamente dietro il terrificante aguzzino.
Nonostante l’incipit non esattamente originale o particolarmente esaltante, la trama, che funge da collante per le varie situazioni di gameplay, scorre discretamente e senza particolari momenti di enfasi, raccontata attraverso semplici dialoghi.
Proprio la semplicità risulta essere l’elemento caratterizzante di un gioco che, sul versante puramente narrativo, non vuole prendersi troppo sul serio.
Il Gameplay
Il gameplay di 6Souls, ovvero la parte più ispirata del prodotto, rappresenta un classico esempio di platform a scorrimento orizzontale, è divertente, piacevole e ben bilanciato. Con la levetta analogica di sinistra muoveremo il nostro personaggio nei setting di gioco mentre il tasto X sarà dedicato al salto, azione che permetterà di raggiungere le varie piattaforme che costituiscono i livelli.
Con il tasto quadrato potremo sferrare dei fendenti con la spada con cui difenderci ed eliminare i vari nemici che, di volta in volta, incontreremo nel titolo.
Quando entreremo in contatto con la prima anima cristallizzata, sbloccheremo anche la possibilità di effettuare uno scatto, con il tasto cerchio, che ci permetterà di prolungare il salto, creando così nuove possibilità in termini di gameplay e level design. Con il dorsale destro, invece, Jack potrà aggrapparsi temporaneamente alle superfici verticali. Attraverso tali nuove abilità avremo così l’occasione di raggiungere piattaforme prima inaccessibili e nuove aree.
Il livello di difficoltà, inizialmente settato verso il basso, crescerà esponenzialmente raggiungendo vette anche piuttosto elevate.
A questo schema bisogna aggiungere la possibilità di utilizzare la spada come scudo, premendo uno dei tasti dorsali di sinistra. Questa funzione consente di parare gli attacchi dei diversi nemici. Jack, a tal proposito, avrà una barra indicante lo stato di salute e lo stato della sua difesa. Entrambe le barre sono composte da 3 elementi.
Il setting di gioco, seppur nella sua semplicità concettuale, presenta al contempo delle sezioni ben costruite sulle abilità in possesso del giocatore che sapranno sfidare anche gli utenti con i riflessi più pronti.
I diversi nemici, anche se non particolarmente ispirati, riusciranno a tenere alta l’attenzione, perché presenteranno pattern e tipi di attacchi diversi e sempre più insidiosi. A questo si aggiungono i vari boss, che anche se non particolarmente ispirati, riescono a fornire sempre situazioni diverse.
L’estrema semplicità dei comandi risulta essere un’arma a doppio taglio per questa produzione che spesso soffre di un‘eccessiva ripetitività. Nonostante il tentativo di diversificazione e la presenza di nuovi pericoli, dopo un pò potrebbe essere avvertita una sensazione di già visto che tuttavia è stemperata dall’estrema brevità dell’esperienza, che può essere portata a termine in un paio di ore.
Grafica, Tecnica e Sonoro
Anche su questo versante la semplicità affossa, almeno parzialmente, un titolo che forse si nasconde troppo dietro la giustificazione di essere una produzione indipendente, a basso budget ed in pixel art. Nonostante questo tipo di rappresentazione non sia affatto spiacevole da osservare, si segnala un‘eccessiva banalità di alcuni fondali e un comparto artistico decisamente sottotono che non fa quasi nulla per differenziarsi dalla miriade di produzioni simili uscite nel corso degli anni.
Le animazioni, estremamente ridotte all’osso, così come i banali effetti grafici, non brillano per bellezza, nonostante il mondo della pixel art in tema videoludico abbia saputo regalare scorci davvero ispirati e memorabili.
Ovviamente, data la natura estremamente semplice di 6souls, il software gira alla perfezione su PlayStation 4 e PlayStation 5, con un frame-rate elevato e con l’assenza di glitch, bug o eventuali interruzioni improvvise.
Anche il settore dell’audio risulta essere particolarmente anonimo, offrendo una carrellata di motivi mai davvero ispirati e decisamente poco originali, riuscendo sì nell’intento di accompagnare il giocatore nelle diversa fasi di gaming, ma senza presentare colonne sonore o effetti indimenticabili.