Diciamocela tutta, al giorno d’oggi gli sviluppatori di videogiochi sperimentano meno. C’era un tempo dove le software house erano così fuori di testa che ci propinavano i titoli più improbabili i quali, spesso e volentieri, scadevano nel trash più assoluto.
Videogiochi creati anche per cavalcare le mode e i trend degli anni in cui furono partoriti che noi, come poveri allocchi bombardati dagli input del consumismo più sfrenato, a volte ci accaparravamo. Oggi ti voglio proporre 7 titoli veramente trash, che davvero ti faranno chiedere: “Ma com’è possibile che una cosa del genere sia stata messa in commercio?”. Basta indugi e partiamo!
Grande fratello – PlayStation
Corre l’anno 2001 (o forse era il 2002, chi se lo ricorda) e sulle TV italiane spopola un vero e proprio fenomeno di massa. Sì, sto parlando di quella trasmissione piena di sani valori (sort of…) che è il Grande Fratello. Il format era leggermente diverso da quello attuale, dove dei VIP (o presunti tali) si sparlano a vicenda: al tempo si mettevano 10 sconosciuti che facevano le stesse identiche cose.
Il programma era qualcosa di nuovo e, almeno le prime due edizioni, chiunque ne ha vista almeno una puntata per capire di cosa si trattasse. Sull’onda del successo, la Endemol Italia decide di dare a Trecision lo sviluppo di un videogioco proprio basato sul popolare show televisivo.
Alla base si trattava di un simulatore di vita alla The Sims, dove l’obbiettivo era non farsi eliminare dalla trasmissione durante il televoto. Troviamo i personaggi storici delle prime due edizioni come: Pietro Taricone, Marina “Gatta Morta” La Rosa, Sergio “Ottusangolo” Volpini, Salvo Veneziano detto il pizzaiolo e tanti tantissimi altri. No, purtroppo Cecchi Paone, famoso per la sfuriata durante la premiazione del Telegatto non c’è.
Spice World – PlayStation
Siamo nel 1998 e il mondo intero canta le canzoni dei Backstreet Boys, dei Take That o meglio ancora delle Spice Girls. Il successo delle 5 signorine londinesi che hanno creato un gruppo pop è sulla bocca tutti e il marketing, giustamente, ci lucra sopra alla grandissima.
Troviamo di tutto: i lecca lecca delle Spice Girls (che col tempo ci hanno cariato tutti i denti), le magliette delle Spice Girls, le figurine delle Spice Girls, le ragazzine del tempo vanno in giro con orribili scarpe chiamate Buffalo per assomigliare a una delle Spice Girls (e quelle sono già fin troppo trash di suo), un film delle Spice Girls (capolavoro trash anche quello) e, naturalmente, il videogioco delle Spice Girls chiamato Spice World.
Sono gli anni in cui spopola un certo tipo di titoli basati sul ballo dove avremo dei personaggi a schermo e dovremo farli ballare premendo a ritmo di musica dei tasti. Quindi un gameplay forse più simile a Guitar Hero che non ad un più attuale Just Dance.
Come al solito c’erano i videogiochi belli di questo genere, come Parappa the Rapper oppure Bust a Groove e poi c’erano i titoli brutti, come quello delle Spice Girls. L’obiettivo era quello di arrivare in tempo al concerto, ma nel frattempo si dovevano fare delle capatine in determinati punti per ballare (un po’ come quando in Final Fantasy VII bisognava fare la posa di vittoria con una bomba a tempo che sta per esplodere…c’è sempre tempo per certe cose).
Zero Comico – PC
Più scrivo questo articolo e più mi rendo conto che sta diventando un amarcord della fine anni ’90/inizio 2000, facendo passare i videogiochi in secondo piano. A scuola, nei primi anni 2000, si parla e si fanno battute basate solo ed esclusivamente sulla videocassetta de “I Corti di Aldo, Giovanni e Giacomo”.
“3 uomini e una gamba”, ovvero il primo film del trio, è un successo interplanetario (vabbè non esageriamo, però in Italia spacca di brutto) e tutti, tra di noi giovini di allora, partiamo con esclamazioni tipo: “We ciccio!” oppure “Certo che il mio falegname con 30000 Lire lo faceva meglio!”. Il marketing, come hai ben visto dalle due entries precedenti, è una brutta bestia e quindi Aldo, Giovanni e Giacomo finiscono per essere i protagonisti di un videogioco stranamente uscito solo per PC (visto il successo pensavo che un’edizione PlayStation fosse d’obbligo).
Siamo di fronte a un’avventura grafica in 3D, davvero discutibile anche per il tempo, in cui gireremo per alcune location basate su videogiochi esistenti (c’è il livello dedicato a Tomb Raider o a Super Mario) e il nostro obiettivo sarà quello di trovare lo Zero Comico, ovvero la particella di comicità assoluta (che poi sarebbe Tafazzi, personaggio impersonato da Giacomo).
Virtual Inseminator – PC
Se fai una lista di titoli trash non ci puoi non mettere un bel titolo porno. Dico a priori che non potrò mettere nessuna immagine a riguardo (e i motivi mi sembrano ovvi, dopotutto non parliamo mica di un titolo di una Eastasiasoft qualunque), quindi accontentati delle mie parole. Ambientato in una imprecisata località toscana, saremo un generico tizio (di cui non vedremo mai il viso visto che il titolo è tutto in prima persona), il quale, girovagando per la città dovrà incontrare prostitute, vedere film porno (ci saranno clip vere e proprie di film di Selen) o persino provarci con delle ragazze al bar…insomma un capolavoro.
Ci sono persino piccoli colpi di genio, come quando, arrivati all’atto carnale vero e proprio, dovremo cliccare a tempo il tasto sinistro del mouse, non troppo veloce, ma nemmeno in maniera troppo lenta e tutto ciò per soddisfare la nostra partner.
Lucignolo – PC
Nel 2007, Studio Aperto, il telegiornale di Italia 1 che dava più enfasi alla vita privata di Bobo Vieri, piuttosto che a un attacco terroristico, crea un suo spin off chiamato Lucignolo.
Questo era un rotocalco che faceva vedere a tutta Italia le mode e gli eccessi dei ragazzi “giovani”. Un flop annunciato praticamente. Tuttavia questo non fermò Mediaset a darci l’ennesimo videogioco di qualità particolarmente discutibile.
Saremo un reporter alle prime armi e dovremo farci notare. Per farlo dovremo fare un’inchiesta sul mondo della notte e dei “giovani”, trasformandoci anche in paparazzo all’occorrenza. Ammetto di non averlo mai giocato, ma di aver visto solo i pazzoidi che hanno avuto il coraggio di sperimentarlo su YouTube…ma tanto mi è bastato!
Sabrina – ZX Spectrum
Era un bel po’ di tempo che volevo parlare di questo titolo, uscito nel lontano 1988 su ZX Spectrum, ma non ne ho mai avuto l’occasione giusta…ma finalmente ci siamo! Impersoneremo la bellissima Sabrina Salerno, che al tempo, tra una puntata di Drive In e una comparsata in qualche film con Jerry Calà, faceva la cantante, da sola o con Jo Squillo.
L’obiettivo del gioco sarà quello di arrivare dalla nostra abitazione fino all’aeroporto per prendere parte al nostro ennesimo concerto. Invece che prendere una macchina, come ogni persona normale che si rispetti, ci andremo a piedi. Sul tragitto, però, incontreremo vecchiette e preti esorcisti (no davvero!) che non apprezzeranno la nostra procacità, quindi faranno di tutto per ostacolarci. Noi, nei panni delle Sabrinona nazionale (che proporrei come patrimonio dell’UNESCO), dovremo attraversare le vie della città e scacciare le signore che ci verranno incontro a colpi di tetta…no, non è una battuta è solo trash nella sua forma più genuina.
Pepsiman – PlayStation
Concludiamo con forse il meno trash di questa lista, ma non per questo meno succoso. In tutto il mondo c’è chi preferisce la Coca Cola e chi ama la Pepsi, ma in Giappone (un popolo evidentemente superiore se ti tira fuori certe perle) sono andati oltre, creando un vero e proprio super eroe per pubblicizzare quest’ultima. Il suo nome? PEPSIMAN (chi lo conosce lo ha letto con la voce del jingle della intro).
Stiamo parlando di un antesignano dei running games i quali, oggi, possiamo trovare in grosse quantità su Android e iOS. L’obiettivo è prendere i panni di PEPSIMAN (sempre letto come nel jingle), iniziare a correre evitando tutti gli ostacoli (che varieranno da persone, cani, macchine, staccionate e chi più ne ha più ne metta) per poi arrivare a un distributore di Pepsi e poterci fare una bella bevuta. Ah, se ne hai una copia originale e in buone condizioni, sappi che ti ritrovi un piccolo tesoretto.