GAMEPLAY
Il gioco è costruito attorno a due fazioni, con armi e fanteria specifiche. Le costruzioni, pur avendo una realizzazione estetica leggermente differente, sono le stesse per entrambi gli schieramenti. Sostanzialmente dovremo preocuparci solo di avere abbastanza soldi ed energia elettrica per poter costruire il nostro esercito. Non c’è particolare profondità in tutto questo, ogni partita ci vedrà costruire le raffinerie di petrolio e stazioni elettriche necessarie al sostentamento e, per il resto, saremo liberi di creare le unità per dare battaglia al nemico. La logica di creazione dell’esercito è particolare: costruendo più edifici dello stesso tipo doneremo un boost di velocità alla creazione delle unità specifiche di quell’edificio. Realizzare due edifici significherà doppia velocità, tre edifici invece moltiplicheranno per tre la velocità e via di questo passo. L’albero tecnologico è ridotto all’osso, premiando appunto un approccio diretto e focalizzato sul non perdere tempo piuttosto che sulla pianificazione della battaglia. Anche i punti danno sono piuttosto semplificati: con la fanteria sarà possibile abbattere anche i carri armati pesanti, pur se con un pò di fatica. I mezzi volanti, quali droni ed elicotteri, ci sono sembrati invece un pò sbilanciati e rappresentano a tutti gli effetti delle armi di sterminio totale. Le due fazioni, Guardiani e Rinnegati, hanno a disposizione un’arma speciale che si carica in uno specifico lasso di tempo. Nel gioco è presente una campagna per fazione, con una trama abbozzata e che non si discosta mai dal “uccidi questo, distruggi quello”. E’ presente anche una modalità co-op, oltre che al multiplayer di cui parleremo in seguito. L’intelligenza artificiale della fazione controllata dal computer non è eccelsa e, anzi, spesso si concentra in attacchi sparsi senza quasi mai organizzarsi in forze, nemmeno nel livello di difficoltà maggiore disponibile. Da segnalare il fatto che le unità perdono, giustamente, energia quando passano sulla lava (presente in alcune mappe) ma rimangono a morire nella stessa senza spostarsi se il giocatore non interviene. In generale il gameplay è veloce e convince ma, se cercate profondità di gioco, dovete guardare altrove.
COMPARTO TECNICO
8-Bit Armies gode di una veste grafica particolare, a metà fra Lego e Minecraft. I colori e le animazioni di unità e costruzione degli edifici generano subito simpatia in chi gioca ma, purtroppo, l’impalcatura grafica del titolo non è esente da difetti. Il titolo gira a un frame rate tutt’altro che stabile, con frequenti cali nelle situazioni più movimentate. E’ presente parecchio aliasing e, in generale, data la semplicità grafica ci saremmo aspettati qualcosa di più (il gioco è stato testato su PlayStation 4 PRO). L’audio di gioco strizza l’occhio ai classici del passato, con effetti sonori che ricordano i giochi di inizio anni ’90. Anche qui dobbiamo segnalare qualche problema: quando sono presenti molti elicotteri a schermo l’audio tende a generare fastidiose interferenze. Le musiche di gioco sono accattivanti anche se spesso un pò fuori contesto rispetto all’azione. Peccato, perchè l’impianto stilistico dovrebbe essere alla base dell’esperienza del titolo di Petroglyph Games. Non sono presenti opzioni grafiche specifiche per le varie versioni di console Sony e Microsoft.
MULTIPLAYER
Il gioco presenta una modalità multiplayer divertente ma afflitta da una cronica mancanza di giocatori, i tempi di attesa per trovare una partita sono anche di 5 minuti. Ricordiamo che 8-Bit Armies è parte di tre giochi distinti che sono a metà strada fra DLC e titoli completi: 8-Bit Hordes e 8-Bit Invaders. Sostanzialmente i tre giochi possono essere mischiati nell’online, andando a creare battaglie, per esempio, fra carri armati e draghi! Quando uscì nel 2016 per PC 8-Bit Armies soffriva della stessa problematica relativa alla mancanza di giocatori: non ci resta che stare a vedere e sperare che questa cosa migliori in futuro.