8-Bit Invaders! non fa eccezione, mantenendo intatto il feeling dei due predecessori 8-Bit Armies e 8-Bit Hordes.
Uscito nel lontano 2016 su PC, le orde di omini verdi sono pronte ad invadere ora le nostre console.
Ad un primo sguardo 8-Bit Invaders! sembra allontanarsi dai canoni del genere RTS per come li abbiamo visti nella serie 8-Bit finora; mentre Armies aveva un impianto prettamente militare e Hordes attingeva dall’iconografia fantasy, in 8-Bit Invaders! l’ambientazione riprende i canoni classici della fantascienza.
In considerazione di ciò, viene facile fare un paragone immediato con StarCraft, ma in realtà il titolo di Petroglyph si distacca parecchio dal tono a tratti anche drammatico della serie strategica di Blizzard.
8-Bit Invaders! offre invece un riuscito mix di idee.
Marines vs Alieni
Da un lato abbiamo i Cranoids, una razza aliena molto somigliante a quella presente nel divertente Mars Attacks! e che quindi incarna il prototipo dell’alieno da B-movie degli anni ‘50, con i propri dischi volanti, creature umanoidi verdi ed enormi e devastanti mostri al seguito.
L’altra fazione presente nel gioco è invece quella dei Marine Galattici, che incarnano il lato più oscuro e serioso dei titoli strategici. Questa fazione è composta da massicci marine e ed enormi mecha, incarnando un grande classico che i fan degli RTS apprezzeranno senza dubbio.
Tuttavia, sempre assecondando la cifra stilistica della serie 8-Bit, uno stile che potrebbe riportare alla mente Warhammer viene mitigato e differenziato dall’uso di texture coloratissime nel design dei personaggi per cui ci troveremo a comandare armate dai colori più sgargianti possibili.
Ad evitare che il diverso approccio nel design delle due fazioni possa stridere nel suo complesso contribuisce la grafica squadrata, decisamente retrò, tipica della saga 8-Bit. Ai giocatori vengono così lasciate due fazioni molto diverse l’una dall’altra, nel loro approccio complessivo e nell’aspetto delle unità.
Per quanto si possa accusare 8-Bit Invaders! di non includere una grande varietà di eserciti, le due fazioni presenti sono sicuramente interessanti e ben costruite; tenuto conto che la qualità è sempre più importante della quantità lo possiamo ritenere un punto a favore del lavoro di Petroglyph.
Un altro tratto che differenzia Cranoid e Marine è, naturalmente, nel loro approccio al nemico.
Gli omini verdi hanno un approccio più veloce e caotico, adatto a brevi sortite e in generale a tattiche mordi e fuggi, mentre i Marines sono più lenti e metodici, da utilizzare in maniera più ponderata per scatenare i loro attacchi pesanti.
Dal momento che ciascuna fazione ha una propria campagna, non sarà difficile per i giocatori imparare a conoscere (e comandare) a fondo i due schieramenti.
Il nocciolo di 8-Bit Invaders! è tutto qui, non rimane granchè da svelare; essendo un RTS è abbastanza normale e ovviamente non pregiudica l’esperienza del giocatore. Il gioco adotta un approccio semplicistico sia nel design che nel gameplay, focalizzato un approccio che non mancherà di accontentare chi preferisce una giocabilità più rilassata.
La struttura tipica di una missione è mutuata dai classici: si inizia raccogliendo un minimo di risorse, pensa all’estrazine dalle miniere di Warcraft o al raccolto di Tiberium in Command & Conquer, per arrivare alla creazione di un numero di unità tali da raggiungere gli obiettivi fissati.
Insomma nostalgia ai massimi livelli, oltre che un un rimando agli altri giochi 8-Bit; tuttavia qualcuno potrebbe trovare che questo sistema un po’ antiquato denoti una certa mancanza di profondità.
Ogni missione include degli obiettivi aggiuntivi che possono essere completati oltre all’obiettivo primario, aggiungendo quel tanto di rigiocabilitàche però potrebbe non attrarre i giocatori che preferiranno approfondire al massimo quanto 8-Bit ha da offrire.
Dal momento che il gioco da il meglio di se affrontato con la giusta velocità e frenesia, potresti legittimamente decidere di ignorarli in blocco, senza colpo ferire.
L’approccio poco laborioso, frenetico e vibrante di 8-Bit Invaders! è una ventata d’aria fresca al genere, ma non sempre funziona come dovrebbe. Un esempio dell’incostanza del gioco l’abbiamo in una delle prime missioni, in cui il giocatore deve sopravvivere agli attacchi nemici fino allo scadere di una finestra temporale non ben definita; con una maggiore profondità nelle opzioni difensive sarebbe potuta essere una missione interessante ma con gli ovvi limiti che un livello iniziale porta con se, diventa un compito arduo.
Questo costituisce un problema un po’ generalizzato nel gioco, a tratti davvero troppo semplicistico; in definitiva si sente l’assenza di compiti davvero coinvolgenti o della sensazione assillante che può essere generata da una maggiore varietà nelle unità e che rende altri giochi più elettrizzanti.
Fortunatamente, 8-Bit Invaders!riesce ad essere abbastanza gradevole nel complesso dall’impedirgli di diventare un gioco pedante.
Ciò in parte è dovuto alla fluidità dei controlli su console, che rispondono in maniera precisa, al punto da non far rimpiangere l’assenza dell’accoppiata mouse e tastiera; è presente una comoda ruota di accesso semplificato alle creazioni, cosicchè mettere insieme un ersercito non diventi mai un’azione goffa o troppo macchinosa.
Per quanto riguarda i combattimenti, invece, mirare ad uno specifico obiettivo può divenire poco pratico, per colpa di una IA troppo elementare.