9 Monkeys of Shaolin è il nuovo beat’em up pubblicato da Buka Entertainment e sviluppato da Sobaka Studio, che già aveva approcciato il genere con Redeemer. Stavolta lo studio russo ci porta nella Cina medievale, pescando a piene mani dalla tradizione non soltanto videoludica, ma anche cinematografica: la storia di vendetta del mite pescatore Wei Cheng, che ha perso la famiglia durante un attacco al suo villaggio, raccoglie infatti elementi classici del genere gongfu.
9 Monkeys of Shaolin, segui il flusso della progressione… e delle botte!
Il beat’em up a scorrimento orizzontale di Sobaka, disponibile per PC via Steam, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, si caratterizza per un gameplay fluido: è possibile combinare le diverse mosse senza soluzione di continuità, all’infinito insomma, e questo diventa ancora più naturale man mano che il gioco progredisce.
Infatti, ogni volta che completeremo un livello, riceveremo dei punti da spendere per migliorare il personaggio e aggiungere nuove mosse o migliorare quelle già imparate. Ci sono diversi alberi di progressione, oltre a quelli inerenti ai tre attacchi base (calcio, colpo squarciante e stoccata), ne abbiamo altri riguardanti sia i colpi speciali (tempesta, tifone e frana) che i sigilli (sigillo della leggerezza, dell’attrazione e marchio dell’armonia, tutte abilità ad area). I colpi speciali e i sigilli sono utilizzabili accumulando il chi, la proverbiale energia interiore che in 9 Monkeys of Shaolin si accumula di norma durante il combattimento.
Oltre alle abilità, il personaggio dispone di tre slot (arma, parte superiore e gambe) tramite i quali potremo sfruttare diversi equipaggiamenti, anch’essi parte delle ricompense ottenute a fine missione e capaci di contribuire alla varietà del gameplay. A questo si aggiunge la possibilità di una co-op a due giocatori, opzione che apre la porta a ulteriori combinazioni frutto dell’interazione tra i due combattenti.
Andando avanti nel gioco potremo eseguire e collegare sempre più mosse e abilità, in modo da far diventare l’ormai ex-pescatore una vera e propria furia del kung-fu. I controlli sono reattivi e, al netto di qualche imprecisione nell’assegnazione dei colpi, il ritmo che ne scaturisce permette di superare i momenti di impasse mantenendo la sensazione di fluidità. E come ci insegna One Finger Death Punch 2, il combattimento è fluidità!
Lo stile grafico cartoonoso di 9 Monkeys of Shaolin è semplice ma solido, i disegni utilizzati per le scene di intermezzo sono ben realizzati. Il motore grafico su cui si basa il titolo è Unreal Engine 4, e i modelli poligonali, seppur non dettagliatissimi, possiedono delle discrete animazioni e una certa varietà. Gli ambienti si differenziano da un livello all’altro, anche se per alcuni scenari qualche soluzione più variopinta non avrebbe guastato. Anche il comparto sonoro, che a livello di musica non spicca né per originalità, né per varietà, offre comunque delle interpretazioni dei dialoghi abbastanza funzionali rispetto allo stile complessivo del gioco.
Mi vendicherò! Aspetta un momento… Tu, maledetto!
La storia di 9 Monkeys of Shaolin, come anticipato, riprende elementi caratteristici della tradizione cinematografica orientale, in particolare quella dei gongfu tipicamente cinesi o di Hong Kong: la vicenda di Wei Cheng parte da un dramma iniziale e dalla ricerca della vendetta, passa dall’incontro con dei monaci shaolin che aiuteranno lo sventurato pescatore addestrandolo all’arte del combattimento e – tranquillo, non è uno spoiler – si ricollega anche alla millenaria faida tra le popolazioni cinesi e i giapponesi, con i nipponici che spesso e volentieri fanno la parte dei cattivi.
Il modo con cui questi elementi vengono riproposti è, se non originalissimo, molto onesto e in parte scanzonato, risultando in definitiva godibile.
Hai talento, giovane discepolo, ma devi lavorare sui dettagli
9 Monkeys of Shaolin è un buon beat’em up, ma non è privo di pecche, anche se non incidono troppo sulla giocabilità del titolo. Come accennato, alle volte i controlli risultano leggermente imprecisi, e nonostante il ritmo non ne risenta, una maggiore pulizia avrebbe reso l’esperienza più appagante. Anche la durata del gioco, tenuto conto del prezzo che è di 19,90€, potrebbe far storcere la bocca a qualcuno. In effetti il costo mi sembra un po’ alto, forse 5,00€ in meno lo avrebbero reso più allettante. Io personalmente ho finito 9 Monkeys of Shaolin a difficoltà “guerriero” (che viene proposta come quella intermedia) in circa 5-6 ore. Questo mi è bastato per rigiocare alcune parti e così testare gli altri livelli di difficoltà e completare la progressione su tutti e nove gli alberi. E per quanto i diversi capitoli e missioni siano appunto rigiocabili, una volta sbloccate tutte le migliorie del personaggio anche il grado di difficoltà più alto – “leggendario” – non offre una sfida così impegnativa.
Non mancano i collezionabili, abbiamo infatti le maschere lasciate dai boss sconfitti – ce n’è uno alla fine di ogni capitolo, per un totale di 5 – e le statuette disseminate nelle diverse mappe – che se raccolte permettono di selezionare dal menù aspetti speciali e altre “opzioni segrete” – questi piccoli oggetti si possono trovare esplorando i livelli e/o rompendo casse, barili e altri elementi distruggibili del paesaggio (dai quali a volte si ottengono consumabili di diversi tipi), ma si tratta di contenuti che non mi sembrano tali da incidere in modo significativo sulla longevità del gioco.
La fluidità e gli schiaffoni: il grande cerchio dei beat’em up
Concludo facendo presente che 9 Monkeys of Shaolin è appena uscito e, come l’esperienza ci insegna, alcuni piccoli difetti potrebbero essere risolti con una semplice patch. Stessa cosa potrebbe essere fatta per impreziosire il comparto grafico, comunque già solido, aggiungendo dettagli capaci di caratterizzare ancora di più l’ambientazione e i personaggi. Insomma, 9 Monkeys of Shaolin è un beat’em up gradevole, sostenuto soprattutto da un gameplay stratificato e fluido, ma che potrebbe non accontentare tutti, sia per qualche pecca che per il rapporto durata/prezzo.
Io devo ammettere di essermi divertito, non a caso queste ore di gioco sono passate senza che me ne accorgessi. Finita la recensione, ovviamente, sento il bisogno di meditare riflettendo sull’armonia del creato e sul valore della pace… ma prima farò qualche altra partita per prendere gli ultimi trofei e tirare due schiaffoni!