Il Nintendo 64, spesso e volentieri chiamato solamente N64, è la console di quinta generazione che Nintendo ha lanciato come erede dello SNES (Super Nintendo Entertainment System). Il Nintendo 64 è stato prodotto da Nintendo tra il 1996 e il 2002: la presentazione alla stampa è avvenuta il 24 novembre 1995 mentre è stato lanciato sul mercato per la prima volta in Giappone il 23 giugno 1996; il Nintendo 64 uscì poi sul mercato del Nord America in data 29 settembre 1996 e, infine, fu commercializzato in Europa e in Oceania il 1 marzo 1997. In Italia la console è stata messa in vendita il 1º marzo 1997 dal Gruppo Giochi Preziosi sotto il marchio GIG. Lo sviluppo dei titoli per Nintendo 64 terminò nel 2002 con The Legend of Zelda: The Wind Waker e Resident Evil 0 che a loro furono sviluppati anche nella versione per Nintendo GameCube, la successiva console di Nintendo. Per gli amanti del retrogaming e di tutto ciò che appartiene al glorioso passato, di seguito possiamo gustarci i primi due spot pubblicitari trasmessi in Italia dedicati al Nintendo 64: il primo spot è andato in onda nel 1997 mentre il secondo nel 1998.
Inizia l’era della grafica 3D: il passaggio dai 16 ai 64 bit
Lo SNES, ovvero il Super Nintendo Entertainment System, è la console Nintendo di quarta generazione a 16 bit nonché predecessore proprio del Nintendo 64 la cui architettura, come suggerisce il nome stesso, è a 64 bit; lo SNES venne messo in commercio per la prima volta in Giappone il 21 novembre 1990 ed è proprio durante i primi anni novanta che le case produttrici di console sono al lavoro per sviluppare nuove tecnologie con l’obiettivo di migliorare le prestazioni delle console dell’epoca per renderle capaci di gestire effetti grafici fino ad allora irrealizzabili nonché supportare i giochi che sarebbero stati sviluppati in grafica tridimensionale. La soluzione di Nintendo fu quella di dotare le cartucce dei giochi di alcuni chip aggiuntivi che servono ad aumentare le prestazioni grafiche dei giochi supportando l’hardware dello SNES. A metà degli anni ’90 era però evidente che tali soluzioni non erano più sufficienti né tanto meno applicabili alla successiva generazione di console ovvero la quinta generazione. Quando ormai l’era dello SNES e del Sega Mega Drive era giunta alla fine le aziende produttrici di console iniziarono a progettare e sviluppare la successiva generazione di console che avrebbero dovuto consacrare i giochi con grafica in 3D e mentre molte di queste aziende optarono per il passaggio dai 16 ai 32 bit, pensiamo al Sega Saturn della casa di Tokyo o alla stessa Sony e alla sua PlayStation, Nintendo scelse di passare direttamente ai 64 bit convinta così di poter ancora una volta surclassare i concorrenti in termini di prestazioni e vendite.
La prima sconfitta di Nintendo: Sega Saturn Vs N64 Vs PlayStation
Per raccontarvi della prima volta in cui Nintendo ha dovuto cedere la corona di alloro di vincitrice di una console war partiamo da una vittoria. I numeri di vendita ci dicono che il Nintendo 64 tra il 1996 e il 2002 ha venduto 32,93 milioni di esemplari in tutto il mondo: un numero che già di per sé non impressiona soprattutto se teniamo conto che il NES a 8 bit ha fatto registrare la bellezza di 61,91 milioni di unità vendute e le vendite dello SNES a 16 bit si sono assestate sui 49,10 milioni di esemplari.
Nintendo 64 Vs Sega Saturn
32,93 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo è a ogni modo un numero che è bastato a Nintendo per battere Sega, la storica rivale, laddove il Sega Saturn si è fermato a 9,5 milioni di unità vendute; un numero che quindi sarebbe stato sufficiente a incoronare ancora una volta Nintendo come vincitrice della guerra delle console di quinta generazione. Ciò si sarebbe verificato se Sony non fosse scesa in campo con la sua PlayStation.
Nintendo 64 Vs Sony PlayStation
Come abbiamo ampiamente argomentato nell’articolo riguardante lo SNES (Super Nintendo Entertainment System), Nintendo nel corso della sua storia ha creato il proprio demone, il proprio antagonista: è proprio dalla collaborazione tra Nintendo e Sony di fine anni ’80 e inizio anni ’90, collaborazione interrotta unilateralmente da Nintendo che non aveva creduto nel progetto Nintendo PlayStation, che nasce la PlayStation marchiata Sony. Nonostante i buoni risultati di vendita il Nintendo 64 non riuscì a ripetere gli stessi esaltanti risultati ottenuti dal NES e dallo SNES e, anzi, venne sconfitta proprio da quella PlayStation, prodotta da Sony, che contribuì in parte a sviluppare e che stabilì un record assoluto per l’epoca vendendo oltre 100 milioni di unità, per la precisione 102,49 milioni. Merito di Sony o demerito di Nintendo? Una cosa è chiara ovvero che già ai tempi del lancio dello SNES Nintendo ha contribuito in maniera insolita ma decisiva all’avvento di un concorrente ancor più pericoloso di Sega ovvero Sony che ha portato la sua PlayStation a polverizzare ogni record di vendita precedentemente stabilito dalla stessa Nintendo. Di seguito possiamo vedere il primo spot di PlayStation trasmesso in Italia: lo spot invita il telespettatore, potenziale compratore, a non sottovalutare la potenza di PlayStation… L’impressione è che chi l’abbia fatto per prima sia stata proprio Nintendo.
Cartuccia o CD-ROM?
Può sembrare una domanda banale, stupida e di poco conto e invece scopriremo come la scelta tra il continuare a utilizzare le cartucce di gioco oppure passare al CD-ROM come supporto per i propri titoli si sia rivelata una scelta fondamentale all’epoca e il motivo principale che ha contribuito alla sconfitta di Nintendo o, d’altra parte, alla vittoria di PlayStation nella guerra delle console di quinta generazione. La scelta di Nintendo di continuare a usare anche per il Nintendo 64 il sistema a cartucce di gioco è stata fondata sull’obiettivo di scongiurare la pirateria informatica e la conseguente diffusione di copie masterizzate dei propri titoli: d’altro canto questa decisione deluse molti fan di Nintendo che si attendevano un prodotto tecnologicamente all’avanguardia e futuristico alla pari della new entry PlayStation la cui commercializzazione iniziò nel dicembre del 1994 ovvero quasi un paio d’anni prima rispetto a quella del Nintendo 64. Oltre che da un punto di vista tecnologico, quella di continuare con le cartucce di gioco si rivelò una decisione perdente anche dal punto di vista commerciale laddove Sony PlayStation poteva riprodurre anche i CD musicali offrendo al pubblico una grossa novità ovvero l’intrattenimento multimediale, novità che fece grossissima presa sui consumatori di tutto il mondo. Teniamo infine conto del terzo e ultimo fattore che ha reso la scelta di Nintendo infelice: il basso costo di produzione dei CD-ROM consentì a Sony di mettere in vendita giochi di seconda fascia ovvero non di punta a prezzi decisamente bassi; una tale strategia di marketing era preclusa a Nintendo a causa dell’alto prezzo di fabbricazione di ogni singola cartuccia di gioco dai titoli di punta a quelli meno prestigiosi. Non è un caso che con il GameCube, l’erede del Nintendo 64, anche Nintendo passerà al CD-ROM.
Caratteristiche tecniche
Come abbiamo appena detto, il Nintendo 64 funziona mediante cartucce di gioco che vengono inserite direttamente sulla parte superiore della console: questo sistema consente d’immagazzinare meno dati rispetto al CD-ROM ma d’altro canto permette tempi di caricamento più brevi e la possibilità di salvare i progressi di gioco senza l’ausilio della famigerata memory card. Di seguito scopriamo insieme le caratteristiche hardware del Nintendo 64, un hardware di tutto rispetto in verità che non è però bastato a conquistare il favore del pubblico e della critica.
Central Processing Unit (CPU o microprocessore)
Il cuore del Nintendo 64 è un microprocessore NEC VR4300-64 bit che funziona a una velocità di 93,75 MHz che corrisponde alla capacità di svolgere 93,0 milioni di operazioni al secondo. Si tratta di un microprocessore con architettura MIPS (un tipo di architettura sviluppata dalla MIPS Technologies Inc.) così come lo è il microprocessore della PlayStation che funziona però a una velocità di 33,86 MHz essendo quindi capace di svolgere in un secondo poco più di un terzo delle operazioni che è capace di svolgere nello stesso arco di tempo il microprocessore del Nintendo 64. Da questo punto di vista, quindi, la potenza del Nintendo 64 non ha paragoni.
Graphics Processing Unit (GPU o processore grafico)
Il Nintendo 64 monta un coprocessore grafico Silicon Graphics-RPC Reality 64 bit con una velocità di clock di 62,5 MHz e capace di elaborare 150.000 poligoni al secondo con tutte le elaborazioni grafiche (Z-buffering, Anti-aliasing, Texture mapping, Filtro lineare (bilineare e trilineare), Mip-mapping, Gouraud shading) e 600.000 poligoni monocromi al secondo. Questo coprocessore grafico è inoltre capace di riprodurre sullo schermo 32.768 colori su una tavolozza totale di 16,7 milioni di colori e arrivare a una risoluzione d’immagine di 640×480 pixel: dal punto di vista grafico le prestazioni del Nintendo 64 e di Sony PlayStation non si discostano molto avendo le due console la stessa risoluzione massima e lo stesso numero di colori totali; il Nintendo 64 è però in grado di elaborare un numero maggiore di poligoni rispetto a PlayStation.
Memoria
Il Nintendo 64 dispone di una memoria RDRAM da 4 MByte: a testimonianza della qualità di questo componente c’è da segnalare che le memorie di tipo RDRAM sono state poi utilizzata anche nei processori Intel Pentium III e Intel Pentium 4. Sony PlayStation, dal canto suo, monta invece 2 MB di EDO-RAM principale supportata da altri 3,5 MB RAM; 1 MB di VRAM dedicata al processore video e 512 kB RAM dedicata al processore audio. Da questo punto di vista, quindi, nonostante l’ottima qualità e la buona quantità di memoria montata il Nintendo 64 soffre un po’ il confronto con la PlayStation.
Sonoro
Così come la PlayStation, anche il Nintendo 64 monta una scheda audio da 16-bit stereo.
Supporto di memorizzazione
Come abbiamo già rilevato, il Nintendo 64 adotta un sistema a cartucce di gioco capaci d’immagazzinare 64 MByte di dati; i CD-ROM utilizzati da Sony come supporto per i titoli della PlayStation sono invece capaci d’immagazzinare una quantità di dati decisamente superiore ovvero fino a 700 MByte.
Il controller
Il joystick del Nintendo 64, chiamato dagli appassionati con il nomignolo di “tricorno” a causa della sua forma caratteristica, fu il primo controller a presentare insieme sia i classici comandi digitali (il tasto a croce con le quattro direzioni) sia il joystick analogico chiamato da Nintendo “Control stick”. Il controller del Nintendo 64 è composto da un classico tasto a croce posto sulla sinistra, da una leva analogica con base ottagonale al centro, da sei tasti frontali posti sulla parte destra, da altri 3 tasti dorsali posti a sinistra e a destra del controller e infine dal pulsante “Start” posto al centro. Due dei sei tasti frontali sono chiamati A e B (rispettivamente di colore blu e verde) mentre gli altri quattro sono di colore giallo e presentano ognuno una diversa freccia direzionale; al centro dei quattro tasti gialli è presente la lettera C. I tasti dorsali chiamati L e R si trovano rispettivamente a sinistra e a destra del controller mentre il terzo tasto dorsale chiamato Z è situato dietro la maniglia centrale. Nella parte bassa del retro del controller vi è una porta di espansione che ha la funzione di accogliere gli accessori opzionali.
Un passo davanti a tutti
Si tratta di un controller davvero innovativo che ha introdotto nel mercato videoludico delle funzioni che utilizziamo ancora oggi: la funzione Z-targeting, introdotta con il gioco The Legend of Zelda: Ocarina of Time, che permette tramite la pressione del tasto dorsale Z di agganciare il bersaglio nemico e fare in modo che la telecamera lo inquadri in ogni istante di gioco indipendentemente dai movimenti effettuati dal personaggio comandato dal giocatore o dal nemico stesso; la funzione di vibrazione in virtù della quale in determinati momenti del gioco il controller vibra nelle mani del giocatore e ultima, ma non per importanza, la leva analogica che tutti noi oggi utilizziamo e diamo per scontata. Tali innovazioni furono di una tale portata che in seguito anche Sony immise nel mercato un controller aggiornato, il famosissimo DualShock, completo di leve analogiche e della funzione di vibrazione.
Accessori
Vediamo di seguito i principali componenti aggiuntivi prodotti da Nintendo per il Nintendo 64.
- Rumble Pak: inserito nell’apposita porta d’espansione del controller consente allo stesso di vibrare tra le mani del giocatore in determinati momenti di gioco.
- Controller Pak: una vera e propria memory card da 256 kB da inserire nella porta d’espansione del controller per salvare i progressi di gioco o altri dati opzionali. Resasi conto della ridottissima memoria della quale questa scheda era dotata Nintendo creò versioni successive del Controller Pak con memoria da 1 fino a 4 MB. Molti titoli per Nintendo 64 supportavano sia il Controller Pak che il Rumble Pak costringendo il giocatore a scegliere quale tra i due utilizzare o sostituire l’uno con l’altro nel corso della partita.
- Expansion Pak: si tratta di un banco da 4 MB di RDRAM che va ad aggiungersi al banco originale del Nintendo 64 raddoppiandone la memoria interna così da poter utilizzare ogni gioco in alta definizione e applicare effetti grafici aggiuntivi e altre funzionalità extra dei giochi che supportano l’utilizzo dell’Expansion Pak.
- Transfer Pak: inserito nella porta d’espansione del controller permette di trasferire sul Nintendo 64 le immagini catturate con la Game Boy Camera (di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato al Game Boy) nonché di trasferire i dati di gioco dal Nintendo 64 al Game Boy e viceversa, funzione utilizzata dai titoli Pokémon Stadium, Pokémon Stadium 2, Pokémon Rosso, Pokémon Blu e Pokémon Giallo.
I 10 migliori titoli per Nintendo 64
Tratta direttamente dal sito specializzato VGChartz, scorriamo insieme la classifica dei 10 giochi più venduti per Nintendo 64. Tra questi titoli possiamo trovare giochi di grandissimo successo come Super Mario 64, Mario Kart 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Dei titoli citati in questa classica trovate le cover nella gallery a fondo articolo.
- Super Mario 64 (11,89 milioni di copie vendute)
- Mario Kart 64 (9,87 milioni di copie vendute)
- GoldenEye 007 (8,09 milioni di copie vendute)
- The Legend of Zelda: Ocarina of Time (7,60 milioni di copie vendute)
- Super Smash Bros. (5,55 milioni di copie vendute)
- Pokémon Stadium (5,45 milioni di copie vendute)
- Donkey Kong 64 (5,27 milioni di copie vendute)
- Diddy Kong Racing (4,88 milioni di copie vendute)
- Star Fox 64 (4,03 milioni di copie vendute)
- Banjo-Kazooie (3,63 milioni di copie vendute)
In sintesi
Dal punto di vista della configurazione hardware e delle prestazioni il Nintendo 64 non ha nulla da invidiare a Sony PlayStation; il controller del Nintendo 64 è stato il primo a introdurre caratteristiche e funzioni che ancora oggi utilizziamo e consideriamo parte dello standard qualitativo di un controller, funzioni che successivamente la stessa Sony ha implementato sul controller della PlayStation e, infine, molti dei titoli lanciati per Nintendo 64 sono dei grandissimi classici che hanno riscosso un ottimo successo di pubblico e di critica non meno di alcuni titoli lanciati in esclusiva su Sony Playstation… Allora come si giustifica la differenza di quasi 70 milioni di unità di PlayStation vendute in più rispetto a quelle di Nintendo 64? Come mai Nintendo è uscita sconfitta, e di molto, dalla guerra delle console di quinta generazione? Sicuramente l’effetto novità ha giocato a favore di PlayStation ma il vero motivo, credo, riposa tutto o quasi nel fatto che Nintendo abbia continuato a usare il vecchio sistema a cartucce di gioco come supporto per i propri titoli: questa scelta ha avuto effetti negativi sugli appassionati, che si aspettavano un prodotto tecnologicamente avanzato tanto quanto PlayStation, sulla strategia commerciale che vedeva molti giochi per PlayStation proposti a costi decisamente inferiori a quelli per Nintendo 64 e sul marketing legato al Nintendo 64 che poteva puntare solamente sulla maggiore potenza hardware, un parametro che evidentemente non si è rivelato decisivo come pensava Nintendo.