Benvenuti in una nuova recensione, in cui parleremo di Noahmund, una dimostrazione che in Europa non solo Ubisoft e CD Projekt sanno fare videogiochi. Direttamente dal Estudio Ábrego, team di sviluppo di Malaga in Spagna, arriva questo JRPG che odora di Final Fantasy, ma si differenzia per vari motivi che andremo ad esplorare.
Noahmund narra la storia di Galina Angstroud (in italiano il nome è abbastanza ridicolo, ma ci si abitua), un agente di Shinn in possesso del potere del Sincronismo, ovvero raggiungere uno stato di armonia con alleati ed avversari, per curarli o danneggiarli. Galina, accompagnata dal fido Berani Valenti e dal misterioso Stalos, dovrà risolvere il mistero dietro una strana setta, che cercherà di fare il possibile per eliminarci dalla faccia della terra.
Non indugiamo oltre e partiamo con la recensione!
Scacco matto!
Iniziamo col botto e parliamo di questo particolare gameplay. Il nome di questa modalità di gioco è Motion Battle Chess, dato direttamente dagli sviluppatori, e ci porta a combattere su una scacchiera, in modo simile a tanti altri JRPG, ma rimuovendo i turni dall’equazione. Infatti, a differenza di altri giochi simili, dove il combattimento a turni è padrone, in Noahmund il combattimento è dinamico e i nostri movimenti sulla scacchiera ci permetteranno di evitare i colpi degli avversari, oltre ad obbligarci a pensare ad ogni scontro.
In altri titoli possiamo vedere un comattimento su scacchiera, ma solitamente ci viene data la possibilità di mettere in pausa l’azione e di dare un comando per personaggio, in Noahmund no. Dovremo imparare a gestire i nostri (fortunatamente pochi) tre personaggi, con ognuno le proprie abilità, in un combattimento sempre attivo. Unica pecca di questo gameplay è l’IA che controlla i due personaggi non comandati da noi, che spesso punterà ad attacchi kamikaze, ignorando qualsiasi tipo di tattica difensiva.
La cosa non sarebbe un grosso problema, se non fosse che i nemici che affronteremo saranno infusi da un odio nei nostri confronti veramente spaventoso. Potremo avere anche l’ausilio di pozioni ed oggetti craftabili, combinando tra loro diversi elementi per ottenere unguenti e utilities. Altro problemino è che verremo lasciati allo sbaraglio: non ci verrà spiegato quasi nulla, dalle abilità e a come usarle alle zone di gioco da esplorare, spesso veri e propri labirinti. In realtà c’è un risvolto positivo in questa nostra “ignoranza forzata”, dato che quando riusciremo a capire dove andare e cosa fare il senso di soddisfazione sarà altissimo.
Altra nota, stavolta di merito, sono i salvataggi. Non avremo la possibilità di poter salvare la partita in ogni momento, ma solo in determinate zone in cui potremo accamparci, per recuperare energie e, appunto, salvare il gioco. Questo ci obbliga a ragionare sui nostri movimenti e ad esplorare le zone, di cui parleremo nell’aspetto grafico.
One Punch Galina
Con questa citazione al famosissimo anime One Punch Man, proverò a farvi capire quanto la protagonista, Galina, sia quasi al limite dell’overpower. Così come Saitama, nel suo anime, sconfigge nemici con un solo pugno, senza mai fare fatica, Galina in Noahmund sarà capace di mantenere in vita il proprio party grazie ad una potenza di cura quasi al limite del miracoloso. Facciamo però un passo indietro, per spiegarvi in breve cosa fanno i nostri tre eroi.
Partiamo dal più “debole”, ovvero Stalos, che combatterà piazzando trappole sul campo di battaglia ed utilizzando gadget a lungo raggio. Vorrei dire che Stalos è utile, soprattutto per chi capisce come posizionare le trappole in modo tale da ribaltare il campo contro gli avversari, ma in realtà anche in mano all’AI funziona davvero egregiamente e spesso non dovremo badare a lui.
Passiamo per Berani, il tank della situazione. Armato di una lancia in grado di colpire fino a due quadranti davanti a lui e di tre posture di combattimento, che daranno benefici differenti. A differenza di Stalos, Berani è un po’ meno utile se utilizzato dall’IA, dato che non utilizzerà mai (inspiegabilmente) le sue posture. Basterà prenderne il controllo e decidere quale utilizzare, per poi lasciarlo al computer. Anche da solo, in combattimento “uno contro tanti” si destreggia piuttosto bene, anche se dovremo fare molta pratica.
Veniamo ora a Galina, che non dovremo mai lasciare sotto il controllo dell’AI per più di un secondo. I danni di Galina sono i più bassi del gruppo, perchè per la prima volta in un JRPG il protagonista è un curatore… più o meno. Potremo Sincronizzarci con ogni membro del party, contemporaneamente, per poi rilasciare una potentissima cura, mantenendo in vita i nostri compagni (e la stessa Galina) in ogni tipo di combattimento. Galina è probabilmente l’unica cosa che impedisce a Noahmund di essere un gioco troppo difficile per essere goduto a dovere, dato che spesso i personaggi muoiono nel giro di tre o quattro colpi, senza contare effetti nel tempo come il veleno.
Old School, ma nuovo
La grafica è difficile da descrivere, ma il sottotitolo è esattamente la descrizione adeguata. Noahmund non è brutto alla vista, se non si considerano i visi dei personaggi, e nonostante si noti una grande nota Old School, mantiene una sua aria di novità. Non abbiamo davanti un titolo dalla grafica realistica, dove ogni cosa sembra fotografata, ma rimane molto gradevole alla vista, nonostante gli alti ed i bassi.
Alcune texture convincono meno di altre, ma non ho mai trovato la cosa fastidiosa, grazie anche alle belle animazioni dei personaggi e degli avversari. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano attuato una tattica di “semplicità, ma con gusto”: ogni cosa in questo gioco (graficamente parlando) non è quasi mai esagerata, non cerca di strafare o di sconvolgere, ma rimane capace di farsi piacere sia dai nostalgici degli storici JRPG che dai novizi del genere.
Un paio di note di demerito, ora. Come detto poco sopra, i corpi dei personaggi sono realizzati abbastanza bene, ma i visi sono al limite dell’inguardabile: il vero problema di tutto ciò è che la telecamera doveva essere piazzata più distante, per rendere meno evidenti questi problemi. Seconda nota riguarda le icone dei personaggi e delle abilità, che sembrano disegnate con Paint. Nulla che impedisca al gioco di divertire ed appassionare, ma avrei preferito vedere un po’ più di cura, dato che tutte le icone sono visibilmente disegnate a mano, ma certe sono realizzate molto meglio di altre.
Musica Fusion
Ritengo che in un gioco l’aspetto uditivo sia importante tanto quanto la grafica, forse di più, e fortunatamente Noahmund non delude. Gli effetti sonori sono realizzati molto bene, mai fastidiosi e soprattutto con volumi molto ben bilanciati. La vera chicca, però, sono le musiche: se la grafica voleva puntare ad una semplicità ben realizzata, le musiche sono invece davvero spettacolari ed in grado di emozionare.
Musiche con tanto di cantato in spagnolo, la cui cantante spero sia stata pagata a dovere, dato che la sua voce mi ha fatto venire la pelle d’oca più di una volta. In questo tipo di giochi l’audio potrebbe anche venire per ultimo, ma in Noahmund è talmente ben fatto che diventa per me uno dei punti di forza. Complimenti Estudio Ábrego, davvero.
Infine
Considerazioni generali, ora. Noahmund è davvero ben realizzato ed i problemi sono pochi, poco vistosi e tranquillamente sorvolabili. Devo ammettere che, da italiano, il fatto che un team di spagnoli, nostri cugini, sia riuscito a realizzare questo bellissimo JRPG mi riempie d’orgoglio. Abbiamo bisogno di questo tipo di idee e di coraggio nel mondo videloudico e dobbiamo mostrare quanto l’Europa sia in grado di sfoderare ottime idee come questa. Non per niente Noahmund è entrato a far parte dello Square Enix Group, come titolo indie “sponsorizzato” dalla grande casa di Final Fantasy, un grande traguardo per un prodotto uscito da Kickstarter, no?