La trama è essenziale, ma divertente: un uomo sovrappeso intento ad oziare sul divano davanti alla televisione si addormenta, un pisolino dopo pasto, ma così facendo rischia di far cadere la sua preziosa bottiglia di birra. Il suo subconscio avverte prontamente l’omone, che però non riesce a svegliarsi se non suicidandosi in sogno. Dovremo quindi risolvere diversi stage in questo puzzle game per arrivare al modo più doloroso ed efficace per “toglierci la vita”.
Puzzle…
L’aspetto principale di questo gioco è l’elemento puzzle, ovviamente. Nonostante una buona parte degli enigmi sia abbastanza intuitiva, Suicide Guy riesce tantissimo nel suo scopo, ovvero di divertire. La difficoltà infatti non sembra voler essere l’obbiettivo principale di questo titolo che, tra riferimenti ad altri titoli e situazioni grottesche. I modi per morire in sogno saranno davvero originali e riescono a far ridere anche un brontolone come il sottoscritto, che non ha la risata così facile quando recensisce un titolo.
Da questo punto di vista credo non ci siano tanti punti a sfavore: citazioni a romanzi, film e videogiochi famosissimi mai velate. Ogni stage sarà infatti a tema e gli enigmi saranno coerenti con l’ambientazione a cui lo sviluppatore si è ispirato.
…e dubbi.
Non solo pregi per Suicide Guy, però. I controlli sono abbastanza buoni, ma sembra quasi che a questo gioco manchi qualcosa. Ho particolarmente gradito la cura che c’è stata per l’amministrazione degli oggetti nelle nostre mani: se abbiamo un oggetto in mano non possiamo arrampicarci, cosa che davvero mi ha sorpreso. Vedere però il nostro protagonista arrampicarsi a metà dell’ostacolo stride un po’ con tutto, così come notare che certi stage hanno enigmi estremamente più interessanti e meglio curati di altri.
Insomma problemi che, in realtà, non rendono il gioco meno divertente, solo meno godibile nei primissimi minuti di gioco. Infatti pochissimi i bug, nessuno dei quali impediva il proseguimento del gioco. Se lo sviluppatore ha deciso di concentrarsi più sulla soluzione dei bug che delle animazioni o di certe idee, non può trovarmi più soddisfatto di così, nonostante tutto.
Alieni, mummie, mostri e… Super Mario?
Veniamo alla parte audiovisiva, come sempre nelle mie recensioni. Anche qui ci si trova come su una altalena, anche se il livello di cura non è mai troppo basso. Certi stage saranno davvero molto carini da vedere, mentre altri risulteranno un po’ troppo colorati o con un level design discutibile (o non troppo coerente con il tema dello stage stesso). Ma, ripeto, anche nel suo “punto più basso”, Suicide Guy mantiente un buon livello di cura, che riesce a rendere godibile praticamente ogni stage.
Le animazioni invece sono la vera pecca dell’aspetto visivo (e probabilmente il vero punto negativo del gioco). Purtroppo per lo sviluppatore, nemmeno il fatto di giocare in prima persona ci salva dal notare animazioni inesistenti o un clipping del personaggio. Se ci arrampichiamo su una superficie o utilizzeremo delle scale lo faremo senza una animazione, se ci chiniamo noteremo, girando la visuale a destra e sinistra, le nostre spalle quasi dentro alle tempie. Qualche animazione in più non avrebbe guastato affatto, ma per fortuna tutto ciò non è fastidioso abbastanza da minare il divertimento.
L’audio prende un voto tutto sommato positivo, anche se non capisco come mai il nostro protagonista ha una voce così tanto modificata. Coerenza nei temi, effetti sonori senza bug e ogni tanto anche divertenti: buono anche questo punto, perciò andiamo alle considerazioni finali!
TL;DR
Suicide Guy è un ottimo prodotto in grado di darci qualche ora di divertimento, grazie ad un protagonista talmente fuori luogo da far genuinamente ridere e ad un insieme di stage a tema. Parlando con lo sviluppatore di questo gioco siamo entrambi d’accordo su una cosa: il futuro dell’industria videoludica italiana potrebbe essere roseo, anche se la strada è ancora lunga, e prodotti come Suicide Guy fanno sicuramente sperare in bene.
Chubby Pixel ci impacchetta quindi un titolo colorato, divertente e pieno zeppo di citazioni ad altri prodotti, rese nel level design e negli enigmi. Longevità e animazioni non saranno il suo forte, ma il titolo riesce a divertire senza frustrare il giocatore, nonostante sia un gioco dove il nostro obbiettivo sarà morire.