Shortest Trip to Earth è un titolo roguelike di simulazione di vita nello spazio, sviluppato dai ragazzi di Interactive Fate e pubblicato da Iceberg Interactive, il quale è disponibile in Early Access su Steam, al prezzo di $19,99. Noi di iCrewPlay.com abbiamo avuto la possibilità di giocarlo, e vogliamo spiegarvi nel modo più completo possibile le caratteristiche di questo titolo.
Gestisci la tua astronave
Una volta avviato il gioco, ci si trova nel menù principale. Qui è possibile modificare le impostazioni grafiche, audio e di gioco, per poi dare il via all’avventura vera e propria. Prima di gettarsi a capofitto in un complicato viaggio spaziale, il giocatore ha la possibilità di giocare un tutorial davvero utile, in quanto spiega per filo e per segno ogni meccanica di gioco, cosa alquanto importante in un titolo nel quale la morte è permanente. La navicella che ci si trova a governare è composta da vari “slot” nei quali è possibile collocare diversi tipi di moduli: Questi moduli possono essere armi, generatori di energia, motori, missili o contenitori di risorse, moduli warp (utili a passare da un sistema all’altro). È il giocatore a decidere come distribuire i vari moduli all’interno dell’astronave, e deve farlo nella maniera più oculata possibile. Una gestione approssimativa delle proprie risorse può infatti risultare fatale anche per i condottieri più impavidi. Sono tre le “visuali” di gioco che il giocatore si trova ad affrontare in Shortest Trip to Earth: una che mostra l’interno della navicella e i membri dell’equipaggio ( i quali posso essere assegnati ai moduli che richiedono un’intervento umano per funzionare), una che mostra la stella nella cui orbita ci si trova al momento, e l’altra che mostra gli altri corpi celesti che possono essere raggiunti effettuando un salto warp. La navicella può “navigare” tranquillamente nella mappa, avvicinarsi ai vari punti di interesse e inviare parte dell’equipaggio ad esplorare pianeti, fabbriche e stazioni spaziali. Nel corso delle esplorazioni, il giocatore si trova di fronte a delle scelte, che possono riguardare la raccolta di materiali, l’avvicinamento a nuove razze di esseri viventi, l’acquisto o la vendita di materie prime e altre decisioni in grado di influenzare la sopravvivenza del nostro equipaggio. Una volta esplorata l’orbita di un corpo celeste, si può procedere a raggiungerne un’altro, per vedere quali sorprese ha in serbo. Il tutorial spiega anche come funziona il combattimento, in particolare insegna al giocatore come impostare il colpo per far sì che provochi più danni possibile, o come scappare dai nemici nei casi in cui ce la si vede brutta. Nel corso di queste sessioni, la pressione della barra spaziatrice provoca il rallentamento del gioco, e ciò permette al combattente di pianificare al meglio le proprie mosse.
Ritorno al pianeta Terra
Dopo aver completato il tutorial, si può iniziare con l’avventura vera e propria. L’obiettivo è semplice: ritornare alla terra. Un malfunzionamento nel sistema di controllo della navicella ha portato il capitano ed il suo equipaggio a vagare nello spazio più profondo, ad una grande distanza da casa. Raggiungere l’obiettivo, però, non è poi così facile. Shortest Trip to Earth è infatti un titolo davvero complicato, e prevede la morte permanente. Le insidie presenti nello spazio, come pronosticabile, sono molte. Nel corso dell’esplorazione, infatti, si può incappare in diversi imprevisti: si possono incontrare gruppi di meteoriti, pianeti abitati da forme di vita ostili, o ancora si possono incontrare altre navicelle spaziali, le quali possono essere amichevoli, come per esempio i commercianti, o esserlo molto meno: nel corso della nostra avventura, per esempio, siamo stati attaccati (e purtroppo eliminati) da delle astronavi che affermavano di comandare la zona nella quale ci stavamo muovendo. Un’elemento che rende il titolo ancora più complicato è la gestione delle risorse. Oltre alla risoluzione dei numerosi imprevisti, il giocatore deve prestare particolare attenzione anche al carburante rimanente, alle risorse trovate sui vari pianeti e soprattutto al cibo destinato a sfamare l’equipaggio. La carenza di cibo abbatte infatti il morale dei membri, i quali renderanno decisamente meno. La grafica del gioco è estremamente semplice, e il titolo non soffre di alcun tipo di rallentamento. Fortunatamente, non siamo incappati in alcun tipo di bug, a testimonianza del fatto che, nonostante sia ancora in Early Access, Shortest Trip to The Earth ha ricevuto una grande cura da parte dei propri sviluppatori.
Shortest Trip to Earth è un titolo complicato, ma che potrebbe rappresentare un vero e proprio “must have” per gli appassionati dei giochi roguelike e gestionali, ma che potrebbe risultare quasi frustrante per chi si approccia per la prima volta a titoli di questo genere.
Aggiornamento 0.50 “Sector Six”
Abbiamo provato l’ultimo aggiornamento di Shortest Trip to Earth, denominato “Sector Six”, che porta il gioco alla versione 0.50, la quale vede la comparsa di novità riguardanti il gameplay, il bilanciamento, l’intelligenza artificiale e alcuni bug riscontrati da vari utenti.
Per quanto riguarda il gioco in sè, sono state aggiunte varie navi mercantili, ed anche nuovi moduli equipaggiabili. I motori e i reattori, ora, funzionano senza la necessità di un operatore. Il settore 6, aggiunta su cui l’intero aggiornamento è incentrato, pullula di nuovi eventi, nei quali il giocatore può trovarsi coinvolto.
Molte armi hanno ricevuto un ingrandimento del raggio d’azione, ed anche l’equipaggio sfrutta in maniera più intelligente l’arsenale della nave. Le altre modifiche riguardano soprattutto l’interfaccia, la quale permette di visualizzare tutto in maniera più efficiente, e di organizzare i vari elementi fondamentali del gioco nel modo migliore possibile.
Questo nuovo aggiornamento conferma le buone cose che gli sviluppatori hanno fatto con Shortest Trip to Earth, e mantiene alto l’hype per il titolo, grazie all’aggiunta di nuovi contenuti di qualità.