I ragazzi di Screwtape Studios entrano nel Videogame-Game (avete presente no? il Rap-Game? Va beh, lasciamo perdere) con Damsel: un gioco che basa tutta la sua essenza su meccaniche di gameplay classiche ma devolute al compimento di sfide a tempo. Questa peculiarità lo trasforma così quasi in un vero e proprio rage game alla Super Meat Boy, dove dovrete calcolare ogni spostamento e sparo al millimetro per superare i vari stage che compongono il titolo.
Sarà riuscito Damsel a emergere da questo mare composto da titoli indipendenti o rimarrà solo un gioco come un altro? Scopritelo nella nostra recensione!
Buoni questi umani!
In Damsel vestiamo i panni di Damsel (non lo avreste mai detto, vero?), una letale cacciatrice che dovrà sventare una pericolosa invasione di vampiri. Questi vampiri sono intelligenti e organizzati in una corporazione: uomini dal colorito grigiastro in giacca e cravatta che puntano a conquistare il mondo tramite elaborati piani e attentati terroristici mirati a saccheggiare più sangue possibile dalle proprie vittime.
Lo stile di Damsel, qui intendo il gioco, è divertente e spensierato: tutto ciò che troverete nel titolo, dai fondali ai personaggi, sembra essere uscito da un fumetto americano. Gli stessi stage sono separati ogni volta da una tavole a fumetti che serviranno a narrare gli eventi. L’azione però rimane contestualizzata e niente di più, le pagine a fumetti infatti non raccontano nulla di troppo approfondito, andando solamente a delineare gli scenari in cui si svolgerà l’azione. Detto in soldoni, se state cercando un gioco con una bella trama, cut-scene e personaggi dalla psicologia ben delineata qui non troverete niente di tutto ciò, troverete solo una cornice leggera e simpatica all’azione di gioco.
Ripetitivo per i più, una sfida per alcuni
Damsel è un platform 2D con una spruzzata di meccaniche shooting e una forte propensione per l’Arcade. Ogni missione avrà un obbiettivo principale come salvare degli ostaggi, hackerare dei laptop, uccidere tutti i vampiri e quant’altro. Ad ogni singola azione compiuta ci verrà assegnato un punteggio che ci permetterà di entrare a far parte di una classifica online dove sfideremo gli altri giocatori a chi completa in modo migliore lo scenario. Il gioco è fortemente incentrato sui fattori sfida e rapidità: per ottenere un buon punteggio infatti è necessario raccogliere rapidamente dei teschi viola, oggetti sparsi in grande quantità nelle mappe di gioco, e completare le varie azioni il più velocemente possibile.
Damsel dà il meglio di sé negli stage a tempo, dato che dovrete decidere quali azioni compiere e quali no per ottenere il miglior punteggio. Senza il fattore tempo infatti il gioco perde gran parte del suo mordente, presentando delle meccaniche ludiche veramente troppo classiche e prive di carisma. In Damsel infatti avremo una sola arma, potremo eseguire un salto ed un dash in avanti e basta, tutto qui. Questo impianto ludico riesce a divertire solamente gli amanti delle speedrun e gli scalatori di classifiche, per tutti gli altri il gioco potrebbe annoiare anche solo dopo pochi stage.
Non aiuta poi il fatto che in ogni livello ripeteremo sempre le stesse azioni e che diversi stage presenteranno la medesima ambientazione modificando di fatto solo l’obbiettivo da raggiungere. Demsel presenta diverse modalità di gioco ma presentano tutte la stessa proposta ludica, salti fra piattaforme, uccisione di vampiri e vari minigiochi basati sul premere un tasto a tempo.
1 colpo e GAME OVER
Nonostante tutte le doverose critiche mosse contro Damsel bisogna dire che, se state cercando un gioco che metta alla prova i vostri riflessi, che vi stimoli a considerare molti fattori contemporaneamente, che premi la precisione e la dedizione, questo titolo potrebbe fare al caso vostro. Damsel, giocato con la giusta indole, riporta le sensazioni di un vero e proprio rage game in cui dovrete calcolare al secondo ogni sparo e salto per ottenere il punteggio migliore, presentando di fatto una proposta settoriale ma ben fatta, quasi senza macchia.
Nella maggior parte degli stage un solo proiettile vi sarà fatale e uccidere un ostaggio o lasciar scorrere il timer di una bomba equivarrà ad un sonoro Game Over portandovi così a dover calcolare ogni singolo passo. Vanno poi ad aggiungersi a questi pericoli delle telecamere che se non vengono distrutte continuano ad evocare mostri, i minigiochi che non mettono in pausa il gioco mentre li state completando e dei barili di sangue che, se colpiti da vicino vi daranno una vita bonus mentre, da lontano, evocheranno una speciale vampira volante con 3 vite veramente fastidiosa.
Nel gioco sono poi presenti diverse classi di vampiri andando dal più banale vampiro melee con una sola vita, passando per quello che può sparare, arrivando fino al colosso che vi caricherà al primo passo falso lanciandovi a metri di distanza e facendovi perdere tantissimo tempo.
Damsel riesce quindi a riportare degli stage stimolanti grazie a tante trappole e mostri differenti fra loro, un alto tasso di sfida e un gameplay rapido ma ripetendo questa formula senza importanti variazioni in tutte le modalità di gioco. Se ci fosse stato uno sviluppo riguardo ad abilità o arsenale, qui completamente assente, probabilmente il gioco avrebbe saputo catturare di più l’utente.