Mi è capitato però rare volte di rimanere piacevolmente sorpreso nello scoprire che qualcosa che pensavo non fosse fatto per me, una volta provato, riuscisse a smentire completamente il mio pregiudizio e, quando mio fratello è tornato a casa con Overcooked 2, è successo proprio questo. Un party game ambientato in cucina basato sulla cooperazione e in stile cartoon: chi avrebbe mai detto che sotto questa caramellosa glassa lucida si nascondesse un arcade con due bignè grandi così? Scopriamo in questa recensione i segreti della gustosa ricetta dei ragazzi di Ghost Town Games e del Team 17 Digital.
Un Party-game in cucina
Overcooked 2 è un party-game cooperativo in cui dovremo preparare delle pietanze nel minor tempo possibile. Come succede in giochi simili, in alto a destra sarà presente la lista delle comande che mostrano gli ingredienti da utilizzare e la procedura da seguire per completare i piatti. La visuale è isometrica e il gioco è strutturato a livelli suddivisi in 6 mondi differenti per estetica e meccaniche specifiche.
Ogni giocatore comanderà un cuoco che potrà spostarsi liberamente nell’area di gioco prendendo gli ingredienti necessari e preparandoli. Le azioni che potremo compiere sono veramente ridotte all’osso in modo che qualunque tipo di giocatore possa affrontare il gioco: muoversi, spostare la visuale, prendere, lasciare e lanciare gli ingredienti e poco altro. Le procedure di preparazione come cuocere il riso, tagliare il pesce e quant’altro si compiono o aspettando o cliccando l’apposito tasto azione. Ogni piatto consegnato quindi assegnerà un punteggio alla squadra di cuochi in base al tempo impiegato per portarlo a termine.
Fine, tutto qui.
Come tutto qui?
Si, tutto qui. La struttura ludica alla base di Overcooked 2 è semplice e va dritta al (uovo) sodo, ma, se ci fermassimo qui, senza analizzare ciò che succede quando due fratelli accaniti giocatori impugnano i Joycon con fomento e precisione chirurgica, quando il titolo trascende se stesso diventando una prova fisica e mentale, quando Overcooked 2 si trasforma in un gioco di ruolo fatto di urla, padelle bruciate e torte dimenticate in forno, beh, perderemmo completamente di vista il senso e la magia del titolo. Volete sapere di cosa sto parlando? Allora continuate a leggere.
La disciplina in cucina è FONDAMENTALE
Allora, la prima cosa che va specificata è che Overcooked 2 non va giocato in solitaria. È comunque possibile farlo alternando il controllo fra due cuochi ma è sicuramente il modo più sbagliato di giocare. Overcooked 2 va giocato almeno in 2, preferibilmente sullo stesso divano.
Altra doverosa premessa, dopo questa la smetto: ogni livello viene completato quando si conquista almeno una stella su 3 (diventeranno 4 finita la campagna). La prima stella è estremamente facile da ottenere in modo che chiunque possa approcciarsi al titolo. La vera sfida sta infatti nel prendere la terza, è qui che il gioco passa da casual a Hardcore in un battito di ciglia (la quarta poi è l’inferno puro).
Il vero merito di Overcooked 2 sta nell’avere una struttura ludica molto semplice ma che permette comunque ai “cacciatori” del perfect score di potersi esprimere al meglio. Vi faccio un esempio: due giocatori alle prime armi, per preparare un frullato di banane e fragole, prenderebbero ogni ingrediente singolarmente e lo metterebbero nel frullatore, due giocatori esperti invece potrebbero decidere di lanciare gli ingredienti da una parte all’altra della mappa centrando con miracolosi tiri da 3 la caraffa del frullatore. Le situazioni come quella appena descritta nel gioco sono tantissime e diventano sempre più complesse progredendo nei vari mondi.
Cucinare volando in mongolfiera.
Altra grande lode che va fatta al gioco riguarda l’eccellente design dei livelli. Ogni singola ambientazione avrà infatti il suo motivo di esistere costringendo i giocatori ad adattarsi alle varie situazioni messe in scena: in alcuni stage i giocatori potrebbero essere separati, in altri dovranno alternarsi nel pilotare una piattaforma per raggiungere gli ingredienti necessari e, in altri ancora, dei tapis roulant faranno di tutto per ostacolare il vostro passaggio. Ogni mondo di gioco, poi, presenta delle meccaniche uniche che andranno ad accumularsi progredendo nell’avventura. Preparatevi mentalmente a fiamme che vi ostruiranno il passaggio, zattere instabili, viaggi dimensionali, porte magiche e tante altre distrazioni che vi faranno letteralmente impazzire.
Tutto ciò poi è reso in modo estremamente coerente tramite la direzione artistica in stile cartoon che non ha paura di abbondare con lo zucchero. I tanti personaggi disponibili, che si sbloccano progredendo con il gioco, sembrano dei giocattoli e anche il più letale dei pericoli che popolerà le ambientazioni di gioco riuscirà a strapparvi almeno una risata. Tentacoli gommosi, acidi fluorescenti e fette di pane zombie rendono il titolo perfetto soprattutto per i più piccoli.
Ma, si sa, non tutte le ciambelle vengono con il buco.
Detto ciò, nonostante tutte le meritate lodi che vanno attribuite a Overcooked 2, sarebbe sbagliato dire che il titolo non ha difetti. Per prima cosa va detto che il fatto di non poter giocare da soli e che sia necessario comunicare verbalmente con i propri colleghi cuochi, può essere visto da tanti come una limitazione; anche lo stile grafico carino e coccoloso potrebbe non avvicinarsi ai gusti di tutti.
A parte i gusti personali, però, rimane il fatto che, nonostante l’aggiunta di meccaniche peculiari e nonostante il design dei livelli continui a mutare in modo piacevole e caotico, le meccaniche di gioco rimangono identiche e, alla lunga, risultano ripetitive. Il gioco infatti si presta a sessioni di gioco tanto divertenti quanto di breve durata e, soprattutto, se non siete interessati a raggiungere punteggi elevati, è probabile che vi stancherete del titolo velocemente data la quasi totale mancanza di narrazione (se mi sentisse il Re Cipolla) e l’assenza di modalità aggiuntive.
È giunto il momento di impiattare
Overcooked 2 è a mani basse il più divertente party game su cui abbia messo le mani. Può risultare certamente ripetitivo e troppo caramelloso ma mai poco ispirato. Io l’ho giocato con una persona molto affiatata e abbiamo passato assieme tutte le fasi necessarie a diventare dei veri Chef: dalle urla caotiche, sintomo della non coordinazione, alla divisione schematica dei compiti, fino al silenzio calcolato che scendeva nella stanza quando ognuno sapeva cosa fare, come farlo e quando farlo.
Overcooked 2 mi ha fatto tornare a essere bambino grazie alla sospensione di incredulità che riesce ad instaurare: se prenderete il gioco come una vera sfida vi sentirete, anche se solo per un frangente di secondo, dei veri cuochi capaci di muoversi rapidamente e di pensare a tantissime cose in contemporanea. La mia fortuna è anche stata quella di avere un compagno di fornelli d’eccezione ma, purtroppo per voi, mio fratello non è in bundle con il gioco.