Sì, effettivamente sono passati quasi due mesi ma facciamo finta di niente e concentriamoci sull’argomento principale: Battlefield V, o Battlefield 5… come lo chiamano tutti.
Il famoso sparatutto di Electronics Arts ha avuto un inizio molto travagliato, con polemiche e bufere da parte di tantissimi utenti a causa di trailer “bizzarri”.
Come si è comportato al day one e in questo breve periodo post lancio, dopo tutto il macello (il termine s**tstorm mi sembra ancora più adeguato) che si è creato?
Battlefield 5 cos’è cambiato?
23 maggio: migliaia di fan di Battlefield in delirio aspettano con ansia il reveal trailer, con rumours riguardo ad un possibile Bad Company 3 o un titolo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.
I ragazzi di DICE allestiscono un teatrino degno delle peggiori recite scolastiche delle scuole elementari lasciando il trailer per ultimo, ma mostrando 30 minuti prima immagini su aerei e carri della Seconda Guerra Mondiale… effetto sorpresa pari a zero.
Non voglio dilungarmi su certi momenti, come quando sono stati 10 minuti di fila a fare battute sul titolo Battlefield V, con la V che non indica la lettera dell’alfabeto ma 5 in numeri romani o sul perchè hanno prima mostrato 300 concept art del titolo descrivendo nei dettagli anche le armi e le modalità del gioco per mostrare solo alla fine il trailer, il “reveal” trailer. Passiamo al momento che ha sancito la rottura della community.
Il trailer. In 2 minuti e 34 secondi, DICE ha dato il meglio di sé.
Il trailer è perfetto: grafica pompata al massimo, colonna sonora di Battlefield 1942, aerei che ingaggiano duelli a pochi metri dal suolo e carri che distruggono tutto…. peccato che c’è anche altro.
Non voglio entrare nella spinosa questione dell’etica moderna dei videogiochi, sul realismo storico; ma in un trailer di un titolo tripla A sulla guerra combattuta tra il 1939 e il 1945 c’era una donna soldato con una protesi al braccio che “cecchinava” tedeschi in quick scope mentre si lanciava dalla finestra, soldati inglesi con katane appese dietro alla schiena e un soldato tedesco che cerca di molestarne un altro a fine video per poi essere ucciso da un colpo inferto con una mazza da cricket.
La community si spacca tra chi critica Battlefield 5 e chi invece lo difende, con DICE che corre ai ripari e si affida al potere della diplomazia dicendo…
se non vi sta bene, non compratelo.
Stranamente l’autore di questa frase è stato licenziato.
Tra giugno e ottobre escono altri trailer belli e brutti ma non sono qua per raccontare i frame di ogni video, basta dire che la situazione si è lentamente calmata con DICE che ha annunciato di aver tolto alcune personalizzazioni troppo appariscenti e gli utenti hanno iniziato ad elogiare il lavoro fatto dalla software house svedese.
Il 9 novembre esce Battlefield 5 e il sottoscritto, in preda a pesanti funghi allucinogeni, lo compra (come ogni anno) e lo prova. Ammetto di essere un fan di Battlefield dai tempi di 1942 e di essere molto scettico riguardo a questo nuovo capitolo ma, sinceramente, com’è veramente Battlefield 5?
Sicuramente è un gioco con parecchi problemi, è ancora acerbo con bug molto pesanti e visibilità da ritoccare (basta affacciarsi da una finestra per rimanere accecati) ma anche molto divertente. Le aggiunte fatte in questo capitolo sono molto interessanti e le principali sono due: l’attrito e le fortificazioni.
L’attrito non è altro che la possibilità di curarsi SOLAMENTE con medkit ottenuti da medici o stazioni di ricarica e di poter trasportare poche munizioni, spingendo il giocatore a procurarsele da cadaveri nemici, alleati con la classe supporto o stazioni apposite.
Le fortificazioni sono un’aggiunta molto molto interessante. Immaginate di dover difendere una bomba in aperta pianura, che fate? Premete il tasto giù del d-pad e inizierete a costruire delle barriere con sacchi di sabbia o scavando buche così da essere più coperti e poter fronteggiare il nemico. Il gameplay diventa molto più tattico e “di squadra” rendendo il gioco molto divertente e sempre fresco.
I problemi però ci sono, ci sono eccome…
Le mappe sono poche, piccole e, a parte 2 o 3 capolavori, poco ispirate, i veicoli sono tanti ma caratterizzati male spingendo il giocatore a usare sempre i carri pesanti a discapito di quelli più deboli ma più veloci, un pò come accaduto con Battlelfield 1 dove i giocatori optavano sempre per il carro pesante da 5 posti.
La Seconda Guerra Mondiale è il conflitto più grande della storia con tantissime nazioni che hanno preso parte al conflitto in tutti gli angoli del mondo come Giappone, Italia, Francia, USA, Russia e Cina, ma nel gioco sono presenti solo due schieramenti: Inghilterra e Germania. Vero che aggiungeranno anche la Grecia e, forse, la Russia, ma mi sembra un po’ poco nel primo anno di supporto del gioco.
Nota di merito alle modalità, con un mix vincente di nuove idee e vecchie conoscenze culminate nella nuova modalità Operazioni su vasta scala, un’evoluzione ben riuscita della precedente Operazioni. Nuova aggiunta è la modalità/serie di sfide chiamate Venti di Guerra, dove il giocatore deve completare alcuni obiettivi per ottenere punti e sbloccare la ricompensa finale, come armi e vestiti.
La campagna è riuscita in parte, creando momenti bellissimi (ogni volta che mi ricordo della missione The Last Tiger mi metto a piangere) e stereotipi stupidi e mal implementati.
Dice ha promesso un supporto post lancio totalmente gratis, con l’aggiunta della Battle Royale a marzo, della modalità Corsa e di altre novità che verranno svelate più avanti.
Ad oggi, il gioco è migliorato molto rispetto al Day One con patch disastrose (per esempio il cambio del TTK che ha fatto infuriare mezzo mondo) alternate ad altre che hanno sapientemente bilanciato alcune armi e il Time To Death (si muore molto, molto velocemente).
DICE ha rilasciato una road map con elencate tutte le modalità, correzioni e aggiunte che arriveranno nei mesi a seguire, promettendo così un supporto post lancio solido contando l’assenza del premium pass o altre forme di monetizzazioni (l’arrivo delle micro transazione l’abbiamo trattato in un precedente articolo).
Battlefield 5 ha risposto così alle critiche della community riuscendo (in parte) a correggere i propri errori e a dimostrarsi un gioco valido (soprattutto adesso che è in forte sconto in quasi tutti i negozi), peccato però per l’incipit iniziale e gli errori di progettazioni che hanno gettato ombre sul titolo spingendo molti giocatori a bypassarlo affossando le vendite dello sparatutto di DICE nel baratro, con poche unità vendute e preordini sotto le aspettative.