Ebbene si! Il gioco Naughty Dog ha ancora adesso delle influenze enormi sui titoli moderni e addirittura premiati come migliori giochi dell’anno. Sto parlando di God Of War ovviamente. I rapporti che si evolvono nella trama di gioco con il realismo cinematografico dei volti, sentimenti e cicatrici che essi creano solcando le rughe nei volti, sono ancora adesso un punto di arrivo per tutti i titoli che arriveranno.
God Of War ha stupito tutti e tormentato molti per l’abbandono del gameplay vecchio stile, ma è innegabile il passo in avanti compiuto dal Team, che non ha mai rinnegato la “musa” come attestano i vari messaggi di stima che si sono scambiati sui social le due casate. Kratos e Atreus hanno una rapporto tormentato che trova il culmine con la morte della madre del piccolo, che si troverà di fronte un guerriero che non sa come affrontare la lotta genitoriale e decide che la severità assoluta, è l’unica via per la sopravvivenza del figlio.
Tralasciando il gameplay che trova affinità solo nel posizionamento delle telecamere, il fantasma di TLOU è onnipresente. Una sorta di grandissimo elogio alla sua formula, vedere Kratos in conflitto con se stesso anche nei piccoli gesti affettivi verso Atreus è toccante, così come Joel in principio quasi odiasse la nuova fanciulla che non può accettare in quanto inizialmente per lui, Ellie era una nemica del ricordo della defunta figlia, quindi allacciare rapporti con essa sarebbe stato una sorta di torto morale verso il suo passato. Il figlio di Zeus vive una costante sofferenza silente, ma visibile su schermo e noi col pad alla mano possiamo solo soffrire con lui. Una sorta di abbattimento della quarta parete senza che il gamer venga mai considerato, stiamo semplicemente vivendo il trauma dei personaggi. Storie di dolore che si somigliano, rapporti che si evolvono in maniera diversa ma con un fine comune, padri soli e affranti che non piangono mai, spaccano tutto come se cercassero il dolore che non possono esprimere.
È innegabile che The Last Of Us abbia reinventato il rapporto tra giocatore e videogame, prendiamo il finale del gioco dove una bugia addirittura giurata sul falso, decide il destino del mondo e lascia mille domande sul fatto che sia stata la cosa giusta, che buono e cattivo sono connessi da piccole decisioni e da vissuti terrificanti. Bugia che permea Atreus dalla nascita, non sa che suo padre è un semi-dio ma neanche le vere origini della madre, che sembra avere tessuto ogni passo affinché lui potesse scoprirsi realmente con lentezza. Come se sia Joel che la madre di Atreus con Kratos, abbiano lasciato un barlume di giovinezza ai ragazzi, anche in due mondi pieni di odio e mostri, l’infanzia è un diritto imprescindibile per chiunque ove sia possibile.
Tutto quello che ha reso indimenticabile The Last Of Us ha permesso di cambiare le emozioni dei giochi futuri, e il fatto che God Of War abbia avuto questo successo nonostante delle boss fight tutt’altro che epiche, e un gameplay che non convince al 100% la dice lunga sulla importanza delle emozioni impresse in una storia. Quindi grazie Naughty Dog, anche dopo anni di distanza abbiamo ancora molto da scoprire sul capolavoro che hai creato.
Il rapporto complesso tra un padre e suo figlio è stato riprodotto alla perfezione nei due videogiochi citati, vedere Kratos che cerca di accarezzare la schiena del figlio ma che ritrae la mano e la osserva come per dargli la colpa di essersi fermata, non ha prezzo. Finiti i due titoli si ha la voglia irrefrenabile di abbracciare i propri genitori, ma probabilmente non lo farai, e darai la colpa alla tua mano, esattamente come Kratos. I sentimenti sono nelle piccole cose, osserva con attenzione e vedrai tuo padre che cerca il tuo sguardo compiaciuto, sta tutto lì l’amore. Quello che non viene detto ma che si mostra negli sguardi.