Di videogiochi ne escono veramente tanti, è un dato di fatto, ed è sempre più difficile riuscire a recuperarli tutti. Se uno volesse anche solo acquistare e completare tutti i tripla A usciti nel 2018 avrebbe bisogno almeno di tutto il 2019 per portarli a termine. E’ quindi necessario fare delle scelte riguardo a cosa giocare, informarsi a dovere e solo alla fine buttarsi a capofitto nelle avventure che valgano veramente la pena di essere vissute. Questa Top 10 presenta 10 titoli usciti durante il 2018 che, pur essendo di grande valore, sono stati dimenticati troppo rapidamente dalla macchina mediatica ed è mio dovere da redattore(Chaotic Good) ricordarveli o farveli scoprire per la prima volta.
Adesso, difronte a te si presenta una scelta:
Opzione 1 – prendi questa Top 10 come una serie di consigli su giochi di valore che potresti non aver considerato fino a questo momento o di cui non eri a conoscenza.
Opzione 2 – prendi questa Top 10 come una vera sfida alla tua conoscenza del mondo dei videogiochi e, in tutta sincerità mi raccomando, scrivi nei commenti il numero di videogiochi presenti nella lista a cui hai giocato.
Ultima nota prima di iniziare: ho cercato di ordinare i videogiochi in base a quanto credo essi siano famosi, partendo dal più conosciuto fino ad arrivare al meno celebre. Pronto a partire?
10 – A way out
Josef Fares è veramente un bel soggetto: prima regista e poi sviluppatore ha fatto parlare di se grazie ad alcune dichiarazioni scomode ma sicuramente divertentissime per noi spettatori. Oltre a ciò ha lanciato un giochino veramente interessante che risponde al nome di A Way Out: un’avventura fortemente narrativa ma che non ha paura di innovare e tentare approcci nuovi al mondo dei videogiochi. A Way Out infatti va giocato necessariamente in coop (online o offline), presenta uno schermo condiviso dal taglio cinematografico, personaggi interessanti e un finale a dir poco clamoroso.
In tutto ciò il buon Fares ha deciso di dare una svolta anche a come si vendono i videogiochi: A Way Out costava al lancio solo 30€ e al suo interno trovavate un codice che permetteva di far giocare con voi un vostro amico in modo totalmente gratuito. Insomma, A Way Out non è perfetto e non piacerà a chi in un videogioco cerca prima di tutto un gameplay solido e innovativo ma, se amate il cinema e avete un amico con cui condividere questa avventura, non avete scuse per escluderlo dalla vostra collezione.
9 – Vampyr
Vampyr è un action-RPG con due p***e grosse così. Non ho idea di come i ragazzi di Dontnod Entertainment siano passati dalla “semplicità ludica” di Life is Strange alla creazione di un mondo complesso e sfaccettato come la Londra del 1918 presente in questo titolo. In Vampyr interpreterete il dottor Jonathan Reid appena divenuto vampiro e verrete catapultati in un mondo aperto ed esplorabile a vostro piacimento. Questo titolo trova la sua forza in due caratteristiche fondamentali: l’interazione narrativa con i personaggi di gioco e il tanto solido quanto appagante sistema di combattimento.
In Vampyr potrete decidere la sorte di OGNI personaggio non giocante precludendovi così intere sezioni di storia o aprendone delle altre. Tutti i personaggi nel gioco saranno legati fra loro in un’intreccio narrativo appassionante e capace di rendere l’idea di essere in una città viva e vibrante, starà a voi salvarli, giudicarli, usarli o farli fuori raggiungendo i vari finali disponibili nell’avventura. Unico vero problema del gioco riguarda la sua resa visiva e diverse soluzioni tecniche fin troppo datate: se riuscirete a passare oltre questi problemi vi ritroverete in mano un diamante grezzo dall’inestimabile valore.
8 – Mutant Year Zero: Road to Eden
MYZRE è uno strategico a turni capace di dare un proprio personale tocco al genere a cui appartiene. Da un lato l’esperienza narrativa, sonora e visiva messa in campo dai ragazzi di The Bearded Ladies Consulting è sicuramente coraggiosa e unica in tanti frangenti, dall’altro le meccaniche solide di uno strategico a turni vengono mischiate con lo stealth dando vita ad ibrido tutto da scoprire anche per gli appassionati del genere di vecchia data.
I personaggi del gioco sono carismatici e divertenti, i toni dell’avventura appaiono ora ironici, ora sentimentali e la difficoltà del gioco sempre scalabile in modo da seguire le reali capacità del giocatore. Insomma, consigliato per approcciare questo genere di giochi per la prima volta e consigliato anche a tutti gli appassionati di vecchia data grazie all’innovazione che il titolo è capace di portare con se.
7 – Gris
Con questa posizione iniziamo ad entrare nel vero e proprio sottobosco videoludico, siete state avvertiti. La prima cosa a colpire di Gris è sicuramente la sua direzione artistica: coraggiosa, emozionale, dolce. Gris ha un aspetto veramente unico, ineguagliabile si potrebbe dire, un’impatto visivo e uditivo che potrebbe non piacere a tutti similmente a ciò che accade quando si sta dinanzi ad un quadro e non tutti gli spettatori hanno i mezzi per comprendere ciò che stanno osservando.
L’avventura messa in scena dai ragazzi di Nomada Studio utilizza poi i suoi disegni, i suoi colori ed i suoi elementi di puzzle-platforming per parlare di tematiche importanti, di depressione e dell’elaborazione del lutto con uno stile, un’eleganza ed una poetica probabilmente inedite per il mondo dei videogiochi. Ovvio che il titolo non piacerà a tutti ma, per tutti coloro che conoscono questi sentimenti farsi pizzicare le corde emotive dalle suggestive immagini di Gris potrebbe essere un’esperienza del tutto sbalorditiva.
6 – The Messenger
The Messenger è un titolo che, al contrario di altri presenti in questo elenco, non innova particolarmente ma fa tutto, e quando dico tutto intendo TUTTO, in modo preciso e elegante. Il titolo è infatti un action-platform in 2D che a metà corsa diventa Metroidvania vero e proprio aprendo la sua mappa e popolandola di nuove sfide e enigmi. In The Messenger interpreteremo un Ninja che riceverà l’arduo compito di portare a termine un’antica profezia: il suo compito consiste nel portare una leggendaria pergamena a destinazione affrontando pericoli e asperità. La missione del ninja è però solo una parte della sua avventura dato che, ad un certo punto, essa subirà una virata alquanto paradossale e inaspettata.
Per quanto riguarda il gameplay di The Messenger va sottolineato come l’ago della bilancia tenda molto di più verso il platforming che in direzione del combattimento nudo e crudo. In The Messenger gli avversari assumono il ruolo di scale e trampolini rendendo il procedere nei livelli una vera e propria sequenza di acrobazie degne di un funambolo. Le parti più entusiasmanti del gioco sono di certo le Boss-Fight impegnative al punto giusto e a dir poco esaltanti: fra ciclopi, demoni nipponici e creature maledette difficilmente riuscirete a dimenticare la magnificenza dei vostri avversari. P.S. La colonna sonora è epocale.