Ci riprova il Team Jolly Roger, sviluppatori e produttori di un artillery game indie di strategia in tempo reale nello spazio, dove l’obiettivo è quello di sterminare tutte le civiltà evolute nell’universo. Per fare ciò, in Worbital abbiamo preso a cannonate i pianeti abitati nel nostro sistema solare che ruotavano insieme a noi intorno al nostro sole pacificamente, fino al momento del nostro attacco. Il gioco ci ha dato qualche momento di divertimento spensierato, visto che non si tratta di nulla d’impegnativo, ma ci ha fatto anche chiedere perché un gioco del genere debba curare in maniera quasi maniacale alcuni aspetti e lasciarne altri quasi come fossero stati curati da un bambino delle scuole elementari. Detto ciò, ecco la nostra recensione su Worbital, gioco disponibile su Steam dal 31 gennaio 2019.
Una malsana passione distruttiva per l’universo
Quelli del Team Jolly Roger hanno dimostrato di avere un’attrazione perversa per lo spazio, poiché Worbital non è la loro prima opera nella quale l’obiettivo è quello di distruggere pianeti, infatti, anche in un precedente lavoro, Interplanetary, si era impegnati nel cercare di disintegrare altri pianeti all’interno del nostro stesso sistema solare.
Mentre Interplanetary è uno strategico a turni nel quale si aveva tutto il tempo per stabilire il nostro prossimo attacco, in Worbital invece questo tempo non solo è stato eliminato adoperando un gameplay in tempo reale, ma l’azione di attacco e difesa del nostro pianeta avviene in modo totalmente manuale, quindi dovremo essere noi a calcolare la traiettoria del missile e lanciarlo e in alcuni casi, attivarne la detonazione nel punto e nel momento corretto. Allo stesso modo funzionano le difese, le quali non si attivano in automatico all’arrivo di un missile nemico, ma devono essere azionate da noi.
Una specie di Worms (per chi lo avesse mai giocato) dove nei panni di un verme si doveva utilizzare tutto l’armamentario a disposizione per bombardare il verme nemico fino a distruggerlo completamente, solo che mentre in Worms è sufficiente calcolare la giusta traiettoria, in Worbital bisogna calcolare, oltre alla traiettoria, il tempo di viaggio del missile (che varia a seconda del tipo di arma) e l’effetto che la gravità di altri corpi lungo la traiettoria hanno su di esso. Si perché, in Worbital non vestiamo i panni di un singolo personaggio, ma di un intero pianeta che ruota intorno al proprio sole seguendo un’orbita circolare intorno a esso, ma non è il solo: altri pianeti fanno lo stesso, alcuni di questi sono disabitati e si interpongono a volte tra noi e il nostro obiettivo, in alcuni casi avvantaggiandoci e altri, ostacolandoci.
Come iniziare una guerra interplanetaria
Worbital ha diverse modalità di gioco, la prima di queste è la modalità campagna, che ci ha impegnati con 3 capitoli ognuno dei quali composto da 4 missioni l’uno. Può sembrare poco, ma se pensate che una sola battaglia può durare anche un’ora, è facile capire che il gioco non è poi così breve. Nel tutorial che ci ha spiegato le meccaniche di base abbiamo capito che per fare la guerra ad un altro pianeta servono tre cose: un’arma d’attacco, delle contromisure agli attacchi nemici e delle raffinerie che producono soldi.
Una volta concluso il tutorial e avviata la prima missione, vediamo il nostro pianeta fluttuare nello spazio e seguire la sua orbita intorno al sole. La visuale può essere zoomata in avanti o indietro e può essere spostata liberamente all’interno del sistema solare. In base alla missione potrebbe non accadere nulla fino alla nostra dichiarazione di guerra, oppure ci si potrebbe ritrovare sotto attacco da un’altra civiltà.
La prima cosa da fare è creare delle armi per difendersi e attaccare e per farlo abbiamo 8 slot vuoti in ognuno dei quali costruire un certo tipo di struttura. La quantità costruibile di queste strutture varia in base al tipo di arma: per esempio possiamo costruire massimo 4 missili, 3 laser, 2 testate nucleari, ecc. Ogni arma occupa uno slot, quindi bisogna scegliere saggiamente quali e dove costruirle.
Le armi, le difese e le raffinerie possono essere potenziate fino a livello 3 e per farlo servono soldi, ottenibili tramite le stesse raffinerie, oppure distruggendo pianeti disabitati. Inoltre ci sono 3 livelli di armamenti diversi, sempre più potenti e per essere sbloccati bisogna usare le armi del livello precedente: usando le armi di livello 1 si sbloccheranno quelle del due, usando quelle del livello 2 si sbloccheranno quelle 3.
Una volta creata un’arma, si punta col mouse verso l’altro pianeta e se questa è carica e pronta al fuoco, una parabola verde si allunga verso il nemico indicando il percorso che farà il colpo una volta sparato: attenzione però, il nostro pianeta gira su se stesso e si muove intorno al sole, quindi se l’arma si trova sul lato del pianeta opposto rispetto al pianeta nemico, non sarà possibile usare quell’arma per attaccarlo e si dovrà quindi usare un’arma installata su un altro slot.
Anche il pianeta nemico gira su se stesso e si muove, per cui la parabola indica solo il percorso del colpo, ma spetta a noi anticipare il movimento dell’avversario e sparare il colpo verso il punto nel quale pianeta e missile dovrebbero collidere. L’impatto del colpo crea dei crateri sulla superficie del pianeta, di profondità e importanza diversa in base alla potenza del colpo inferto e i colpi, poco per volta, scoprono il nucleo del pianeta esponendolo ai colpi diretti, i quali lo distruggeranno se colpito, facendolo esplodere in mille pezzi. I detriti degli altri pianeti, proprio come i colpi, sono soggetti a gravità e fionda gravitazionale, per cui potrebbero venire a impattare sul nostro pianeta, danneggiandolo.
Gravità e fionda gravitazionale
La cosa fantastica in Worbital è che i colpi sparati rispondono alla gravità in modo molto credibile, modificando la loro traiettoria in prossimità dei pianeti, i quali attirano i colpi verso di loro quando questi vi passano vicino, ma attenzione, questo effetto non per forza farà cadere il colpo sul pianeta, infatti, se le condizioni sono tali da consentirlo, il colpo potrebbe essere catturato dalla gravità e deviato da un’altra parte, senza che il pianeta nemico venga colpito. Questo fenomeno, chiamato fionda gravitazionale, realmente usato dalla NASA per far viaggiare le sonde all’interno del sistema solare, si può usare in Worbital per colpire i pianeti anche se altri corpi celesti s’interpongono tra noi e l’obiettivo. Il colpo sparato infatti può essere fatto passare vicino uno di questi pianeti e deviato verso il nostro nemico.
Il nemico attacca e contrattacca
Nelle missioni dove noi dichiariamo guerra non succede nulla fino al nostro primo attacco, mentre in altre veniamo attaccati per primi. In fase di combattimento il nemico ci attaccherà con tutto quello che ha e utilizzerà delle abilità speciali, differenti in base alla razza a cui appartiene: i Celestials per esempio, possono creare una barriera magica intorno ai loro pianeti, oppure possono modificare direzione e velocità di rotazione intorno al sole, addirittura invertendo il senso e schivando così i nostri colpi.
Il comparto grafico
Analizzando lo stile grafico utilizzato in Worbital, si ha la sensazione che questo gioco sia stato realizzato da persone con diverse conoscenze e capacità di programmazione e sviluppo per quanto riguarda lo stile dei menù, dei personaggi che compaiono a schermo per i tutorial e i vari intermezzi in gioco e i modelli dei pianeti con le loro armi, gli effetti luminosi, le esplosioni, ecc.
La prima volta che si apre il gioco si accede immediatamente al tutorial di base e in una schermata di caricamento vengono mostrati degli sprite di personaggi in stile cartoon con delle piccole animazioni e l’impressione che si ha non è quella di vedere qualcosa sulla quale ci si è realmente impegnati: guardando i disegni dei modelli infatti, sembra di vedere quei classici browser game in flash o simili, nei quali è possibile per esempio truccare una bambola o cambiarle i vestiti e i disegni sono anche bruttini da vedere, in alcuni poi sembra quasi che la mano del disegnatore stesse tremando. Non è facile capire se l’effetto si voluto o meno, ma è comunque un aspetto negativo.
Dopo questa schermata compare invece la videata di gioco vera e propria, con il nostro pianeta realizzato in modo abbastanza credibile, inserito all’interno di un sistema solare e che segue la sua orbita intorno al sole. Qui invece, la mano sembra essere passata a un programmatore più esperto. I modelli sono in 3D, o almeno si ha una sensazione di tridimensionalità creata da giochi di ombre e luci che danno la sensazione di sfericità dei pianeti. La luce del sole illumina in maniera credibile in base alla sua posizione e lo spazio sullo sfondo è realizzato in modo tale da dare l’impressione che il sistema solare sia realmente sospeso nello spazio, tutto ciò nonostante la visuale sia piatta dall’alto e non a tre quarti.
Zoomando stretto sui pianeti si perde tutto: le montagne, gli specchi d’acqua e tutto quello che da lontano sembrava dettagliato erano in realtà un insieme di macchie di colore, come quando si guarda un quadro in un museo che rappresenta modelli realistici, ma avvicinandosi si distinguono le varie pennellate che da vicino risultano indefinite e solo da lontano, guardandole nell’insieme, si può avere l’idea di ciò che si sta guardando.
Le armi che vengono costruite sui pianeti non hanno dei modelli particolarmente curati, sono semplicemente dei piccoli missili che sbucano dal terreno una volta che la costruzione è stata completata. I missili, una volta lanciati hanno diversi effetti: i razzi lasciano una scia di fumo, i laser hanno un bell’effetto luminoso e vibrante, i colpi al plasma sono delle belle sfere luminose con piccole particelle che ruotano intorno al corpo centrale e prima dell’impatto creano un effetto di luce sulla superficie del pianeta quando si trovano in prossimità. Se giocato con una visuale da lontano Worbital, almeno nella fase di gioco, è abbastanza gradevole da guardare, ma se dovesse verificarsi un evento per il quale è necessario l’intervento di uno dei personaggi descritti prima, ecco che i modelli in flash scarsamente disegnati ritornano a sovrapporsi per spiegarci cosa sta succedendo o semplicemente congratularsi per la distruzione del pianeta nemico.
Ci sono anche dei dialoghi tra più personaggi, anche abbastanza lunghi ma molto banali, tanto da non potersi considerare una vera e propria narrazione o trama e per fortuna un tasto nella parte superiore dello schermo, ci permette di skippare i dialoghi.
Il comparto audio
Sull’audio non c’è molto da dire, come per la parte grafica che riguarda i personaggi, le musiche che accompagnato sembrano proprio quelle dei browser game in flash, di quelle musiche fastidiose e fuori contesto le quali vengono mutate dopo pochi minuti di gioco. Monotone, brevi e in loop.
Gli effetti audio non sono eccezionali, ma si tratta di suoni di missili, armi laser ed esplosioni, come ce ne sono in qualsiasi gioco, quindi per il peso che Worbital avrà sul mercato vanno più che bene.
Le modalità di gioco
Worbital offre una campagna composta da 4 capitoli: il prologo consiste in una singola missione che è in realtà un tutorial su come utilizzare il colonizzatore per aumentare le nostre possibilità di vittoria, conquistando pianeti inabitati nel sistema solare e costruirvi ulteriori armi per attaccare il nemico da più fronti. Gli altri 3 capitoli consistono di 4 missioni ciascuno che si sbloccheranno via via che le precedenti saranno completate.
La modalità “Pratica” ci permette di allenarci in parti specifiche del combattimento e perfezionare le nostre capacità, per esempio, su come puntare un laser e usarlo nel modo più efficacie possibile, oppure è possibile personalizzare il tipo di battaglia sulla quale far pratica. Wobital inoltre, mette a disposizione una grande scelta di partite multiplayer, in locale e online:
- Quick Play: in questa modalità è possibile scegliere di battagliare in un ambiente totalmente ostile, in una schermaglia fino a 4 giocatori tutti contro tutti chiamata partita Chaos, oppure si può scegliere la partita Alliance fino a 4 giocatori, 2 contro 2;
- Online Match: uguale alla modalità Quick Play, ma qui siamo noi a scegliere il numero massimo di giocatori e le varie regole del server creato, come la possibilità di fuoco amico, difficoltà di eventuali bot, ecc;
- Local Match: questa modalità multigiocatore non è online, ma in locale, cioè giocato sullo stesso schermo, oppure su più computer in LAN. La partita in locale permette d’impostare un giocatore per ogni singolo pianeta fino a 4 giocatori massimo, oppure aggiungere dei bot.