Anno del Signore: 2013. Il mio Samsung S4, all’epoca top di gamma del colosso coreano, [tra]passa a miglior vita e tronca duramente la mia dipendenza dall’amatissimo Jetpack Joyride. Il cavallo da battaglia di Halfbrick Studios fu sostanzialmente la mia ultima esperienza di mobile gaming. Sei anni più in là, Beat Cop è l’app che torna a divertire il mio praticamente nuovo Honor 7 stanco del continuo girovagare sui socials. Il mobile gaming non è mai stato in cima alla mia personalissima piramide di apprezzamento, ma Beat Cop ha una marcia in più: il titolo è, in realtà, un porting per Android e iOS del gioco per PC targato Pixel Crow, apparso su Steam nel 2017. Mitigato dal trascorso “master race” del titolo – ribadisco, non amo particolarmente il videogioco su mobile -, incomincerò questa recensione con un grosso, grossissimo spoiler: Beat Cop è un bel gioco.
Beat Cop non è certamente il tripla A di turno con comparto video di prim’ordine, un sistema particellare spacca-mascella o gameplay rivoluzionario; ma, senz’ombra di dubbio, centra in pieno l’obiettivo che Pixel Crow ed 11 bit studios (editor del titolo) avevano prestabilito: Beat Cop è un “tributo a tutte quelle serate passate davanti alla TV” e non la odierna TV-spazzatura, ma il palinsesto dei mitici anni ’80! Zeppo di leggendarie serie TV poliziesche “amalgamate” alle fondamenta di ciò che, sostanzialmente, è una sorta di “cop simulator” in pixel art.
In servizio – Meccaniche base del gioco
Vestita la divisa del poliziotto Jack Kelly, un ex detective accusato di omicidio e degradato a “semplice” piedipiatti, muoveremo – con l’ausilio del touchscreen – il nostro amichevole gendarme di quartiere attraverso una caratteristica e pixelosa Brooklyn di metà anni ’80. Con un doppio “tap” sul display del nostro dispositivo, invece, scatteremo verso la direzione indicata. Scattare sarà indispensabile – ad esempio – per acchiappare qualche viscido teppistello di strada che andrà successivamente ammanettato, una volta in prossimità del malvivente, con un rapido tocco sulle manette alla base dello schermo. Accanto alle manette prendono posto una serie di ulteriori icone (walkie talkie, taccuino pre-compilato per le contravvenzioni, pistola d’ordinanza ecc.) che andranno a completare la nostra personalissima “bat-cintura” con ogni gadget necessario a portare a termine le svariate attività di una ronda newyorkese. La multa sarà una costante nella nostra giornata lavorativa che incomincia alle 8.00 in punto e termina alle 18.00. Affibbiare una multa è una mansione altamente gratificante, ma altrettanto laboriosa. Non ci limiteremo a sanzionare il banalissimo “divieto di sosta”, ma persino l’usura di pneumatici e luci del veicolo ed interverremo anche in caso di un ticket del parcheggio scaduto. Nome, cognome e violazione\i commessa\e andranno indicate sulla contravvenzione, in modo tale da non inimicarci il malcapitato cittadino e non creare seccature in centrale; ma potremo tranquillamente infischiarcene, cercando di appioppare più multe – sì, anche “farlocche” – per raggiungere (a nostro rischio e pericolo) un agognato bonus in denaro.
La legge sono io! – Associazioni a delinquere e reputazione
Il nostro perimetro d’azione sarà una pittoresca e gremita arteria di Brooklyn, disseminata di cliché ed ogni citazione di sorta ri-pescate dal panorama classico del genere poliziesco di fine secolo scorso: dal ristorante della “famiglia” italiana alla lavanderia cinese, passando per il negozio kosher ed il loschissimo banco dei pegni in mano alla gang afroamericana del quartiere. Sia la mafia che la combriccola afroamericana cercheranno di conquistarsi il nostro favore offrendo denaro in cambio di qualche [dis]onesto lavoretto come una multa “personalizzata”, oppure ritrovare un ferro che scotta in territorio nemico e riportarlo al legittimo proprietario. Starà al giocatore decidere se accettare e cedere al “lato oscuro” o rimanere sulla retta via.
Incarichi e Main Quest
La centrale di polizia segnalerà qualunque trasgressione possibile ed immaginabile: scippi per strada, rapine al negozio di elettrodomestici, furti d’auto, o nientemeno che un omicidio! Il nostro compito sarà accorrere sulla scena del crimine (avremo 120 secondi, circa) a tempo di record per non mandare all’aria la missione ed interrogare ogni potenziale testimone. Ogni task eseguito aumenterà la nostra reputazione al distretto di polizia. Spesso dal quartier generale approfitteranno della scomoda posizione del buon Jack Kelly per appiopparci i compiti più ingrati e “particolari”, come fare la spesa alla smemorata nonna ultra-novantenne di un sovrintendente del commissariato. Insomma, il gameplay di Beat Cop non conosce pausa ed il ritmo di gioco risulterà davvero frenetico, ma mai frustrante. Oltretutto, durante il trascorrere delle giornate, non dovremo perdere mai di vista la nostra main quest: ritrovare i preziosi scomparsi dalla villa del senatore durante il nostro ultimo [maledetto] incarico da detective. Come? Indagano tra la malavita che ammorba le strade di Brooklyn, alla ricerca di una soffiata.
Infine, la spada di Damocle del divorzio pende minacciosa sulla testa dell’agente Kelly. Il nostro eroe è costretto a pagare regolarmente $ 300 di alimenti all’ex moglie. Mazzette, doppio-gioco e finte multe potrebbero tornare davvero utili, ma attenzione a non cadere troppo spesso in tentazione poiché gli affari interni ci terranno d’occhio! Visioneremo la nostra situazione economica al termine di ciascuna giornata; affiancata da un report che indicherà la nostra influenza verso i colleghi, la mafia, la crew afroamericana e l’opinione del cittadino medio riguardo il nostro operato.