Se sei mai andato a sciare da bambino avrai sicuramente provato l’emozione di farti tirare in cima alla pista dallo ski lift, oppure trasportato dall’ovovia o dalla funivia. Oltre a ciò che per un bambino è un mistero, ovvero come faccia tutto quel meccanismo a funzionare, si cela una inconscia paura: e se crollasse tutto? Se almeno una volta te lo sei chiesto, When Ski Lifts Go Wrong, sviluppato Hugecalf Studios ed editato da Curve Digital è il gioco che ti permetterà di riparare a tutti gli incubi avuti in montagna.
Appena avviamo il gioco ci troviamo nel menù principale, che ci pone di fronte da subito la proposta del titolo. Infatti oltre alle voci Settings, Credits, Workshop, Gallery e Exit Game, si palesano Campaign e Sandbox, ovvero le due modalità con cui potremo esercitarci a costruire. Mentre in Sandbox disponiamo di risorse illimitate per dar libero sfogo alla nostra creatività dando vita ai più pazzeschi e fantasiosi impianti sciistici, nella modalità Campaign siamo messi di fronte alla crudeltà del costo delle risorse per portare gli atleti in vetta alla pista. In particolare, dopo che nel tutorial iniziale (tutt’altro che esiguo, ma anzi forse fin troppo lungo) il meccanico Jimmy ci avrà spiegato nel dettaglio come muoverci nel mondo di gioco, ci troveremo ad affrontare ben 104 livelli suddivisi in 8 scenari da ben 13 tappe l’uno, e altrettanti sono i trofei collezionabili nel gioco, che verranno sbloccati ogni volta che si completa un livello.
In ogni livello verranno specificati dal gioco gli obiettivi che variano di volta in volta, rimanendo genericamente relativi al livello di sicurezza della struttura, al denaro a disposizione per i materiali e al raccogliere le medaglie presenti nella mappa; non solo: per ogni livello è presente una classifica dei punti fatti da ogni giocatore online, ponendo le base per una componente arcade e competitiva tra players.
Ciò che salta subito all’occhio è il fatto che non è disponibile la lingua italiana, costringendo il giocatore ad una interfaccia prettamente in inglese, francese, tedesca o spagnola. Per alcuni non certo un problema, ma è altrettanto vero che questo elemento si possa porre come una non voluta barriera tra gioco e giocatore.
L’esperienza di gioco
Parlando di gameplay, viene proposta una serie di scenari, tutti suddivisi in una griglia simile alla carta millimetrata, in un reticolo di quadrati più grossi suddivisi in quadratini più piccoli all’interno. E questo servirà tantissimo, dal momento che lo scopo del gioco è proprio costruire strutture solide, raggiungendo gli obiettivi proposti, per far passare gli atleti da un punto A ad un punto B.
Il fulcro dell’esperienza di gioco sta nella logica della disposizione dei pezzi e della fisica. Ricordando un po’ l’ormai datato Crayon Physics, in base a come disponiamo le componenti il peso verrà distribuito secondo le leggi della statica, e se non sarà ben distribuito, l’intera struttura crollerà, evidenziando di rosso il pezzo debole. I comandi in questo caso sono molto semplici: con il mouse si potranno costruire gli oggetti e posizionarli, in basso a sinistra c’è una sorta di inventario delle tipologie di elementi da poter inserire, con Canc si potranno eliminare le singole parti oppure, tenendo premuto il tasto destro del mouse, sarà possibile selezionare un’area da spostare in blocco oppure da eliminare.
Per spezzare quella che potrebbe effettivamente diventare monotonia, oltre a costruire le strutture per le funivie e per gli ski lifts, When Ski Lifts Go Wrong permette anche di usare gli atleti sulla pista. Alcuni livelli infatti propongono di muoverli semplicemente premendo Ctrl per farli accovacciare sulle gambe in modo da prendere velocità in discesa (va tenuto premuto) e rilasciando lo stesso pulsante i nostri omini salteranno dandosi lo slancio flettendo le gambe; infine, con F sarà possibile invertire la direzione di marcia. Questo secondo aspetto della giocabilità del titolo è un elemento che conferisce variabilità; variabilità alimentata anche dal cambiamento di scenario da un livello all’altro, con tanto di passaggio dagli scii al gatto delle nevi, da questo allo snowboard, dallo ski lift alle cabine dell’ovovia, e da questo alle biciclette e così via, dando adeguate interruzioni al gioco proprio quando rischia di diventare monotono.
Questo rischio in effetti è molto alto, dal momento che, una volta superato il tutorial, la tendenza è quella di ripetere sempre gli stessi schemi di fronte ad alcune evidenti analogie tra i vari livelli, nonostante la difficoltà vada ad incrementare e faccia sempre più appello alla fantasia del giocatore.
Relativamente agli strumenti che il buon Jimmy ci mette a disposizione, si può dire che siano Q.B., quanto basta. Infatti non avremo a disposizione mille possibilità, ma semplicemente assi, piloni, rondelle, cavi, basi di cemento, ponti, supporti pontili e ponti che forniscono una spinta “jump”. Una varietà dunque limitata, ma più che sufficiente per fare quel che si deve e con creatività.
E quest’ultima può essere considerata un po’ il sale dell’intero gioco, dal momento che non vi è un’unica soluzione ai puzzle dei vari livelli, ma molteplici vie per permettere agli sciatori di percorrere le proprie discese. Per i più fantasiosi, ci si può trovare a creare “mostri come quello qua sotto:
Fantasia che trova il suo massimo sfogo nella modalità Sandbox, dove le risorse sono illimitate e non ci sono freni se non i confini della propria immaginazione. Cosa che è sì divertente, ma alla lunga risulta un po’ fine a se stessa, salvo il fatto che le strutture, più complesse sono, più è difficile farle stare in piedi.
Tuttavia la Campagna cerca di tenere sul pezzo il giocatore, proponendogli sfide sempre più ardue o per gli obiettivi, o per la conformazione del terreno che rende più complesso stabilizzare le costruzioni, o per i soldi a disposizione per comprare le risorse, tanto che ci troviamo a pensare più volte, chiedendosi se sia meglio risparmiare sul materiale e azzardare o andare sul sicuro sforando il budget.
Questo genere di tensione è la base del divertimento di When Ski Lifts Go Wrong, nonostante non sia poi così longevo come parrebbe all’inizio.
Oltre a questi lati positivi e negativi, tengo a segnalare una cosa che veramente non capisco: sebbene si possa ruotare la visuale di 360° e spostarsi liberamente nella mappa per costruire, pare che le tre dimensioni valgano solo per le panoramiche, dal momento che un albero non può essere in alcun modo aggirato perché vige l’obbligo del 2D, nonostante lo spostamento della camera sembri suggerire il contrario. Questo aspetto, anche se capisco che sia necessario porre degli ostacoli per fare in modo che il gioco abbia spinta e risulti accattivante, avrebbe potuto esser proposto in una formula diversa, dato che sopratutto a primo contatto pare proprio una contraddizione.
Un discorso a parte, conclusivo sull’esperienza di gioco, riguarda le sezioni Workshop e Gallery.
La prima infatti è strettamente legata alla Sandbox Mode. In quest’ultima si possono sì creare gli impianti che vogliamo nel modo in cui preferiamo, ma può essere anche data una conformazione specifica al terreno. Questa conformazione, una volta salvata, può essere resa disponibile online a tutti i giocatori di When Ski Lifts Go Wrong, i quali potranno scaricare la vostra mappa e giocarci sopra. Tutto questo è possibile proprio grazie alla sezione Workshop, che raccoglie in ordine cronologico di pubblicazione le creazioni dei vari utenti, permettendo di scavallare il problema della longevità di cui abbiamo fatto cenno poche righe sopra.
Nella sezione Galley invece vengono raccolti i video dei capolavori dei giocatori sia catastrofici che di successo, dando la possibilità di visionarli e condividere i propri. Un tentativo dunque di creare una community, mentre dall’altra parte si dà una spinta a creare nuove configurazioni, cercando di superare il lavoro degli altri.
Comparto grafico e audio
Come in ogni gioco, sebbene i contenuti determinino il lungo permanere su un titolo, anche l’occhio e le orecchie vogliono la loro parte, e sicuramente ha un ruolo nel determinare il primo impatto.
La grafica è spigolosa, molto semplice, e il suo unico pregio veramente lampante sono i colori ben accesi e luminosi, scelta che rende gradevole una vista che poteva sperare in qualcosa di più. Nonostante sia comprensibile che un gioco del genere non necessiti di chissà quali dettagli perché il cuore pulsante è nel gameplay e nella fisica, uno sforzo in più poteva forse essere fatto per evitare di proporre visivamente uno spettacolo che sarebbe stato considerato un ottimo risultato su smartphone, ma per PC assolutamente nulla di eccezionale, anzi. Unica scusante è il fatto che in questo caso troppi dettagli avrebbero solo reso confusionario l’intero scenario; il vantaggio della scelta fatta dagli sviluppatori sta proprio nel fatto che i pochi dettagli presenti e le forme spezzate chiuse dei contorni permettono di intuire meglio come disporre le proprie costruzioni, cosa che sarebbe risultata più complicata con lineamenti più morbidi e maggiormente definiti. Altro elemento divertente del comparto grafico è la resa della caduta degli omini, in pieno stile ragdoll, con fiotti di sangue pixelato a cubettini, riuscendo a rendere le cadute “simpatiche”, se così si può dire, un po’ da cartone animato, cosa che nel complesso non stona.
Relativamente alla musica invece si odono note positive. La colonna sonora è piacevole e azzeccata, connotata da suoni tintinnanti e intermittenti, ma dolci, che ricordano tanto la neve che scende e riesce a creare un’atmosfera serena. La si sente e non distrae, permettendo di concentrarsi sulla difficoltà del compito accompagnati da una rilassante melodia. In questo When Ski Lifts Go Wrong ha fatto bene le proprie mosse, non puntando a qualcosa di estroso o sensazionale, ma ad una proposta semplice ed efficace, che ben si sposa con il contesto in cui il gioco ti invita ad immergerti.