Doom & Destiny pizza e spaghetti….volanti?!
La prima cosa da chiarire su Doom & Destiny, nonchè probabilmente causa primaria del suo grande successo, è che si tratta di un titolo da nerd per nerd; senza una conoscenza più o meno approfondita sia del mondo fantasy che di quello videoludico parecchie citazioni cadono nel vuoto.
Per quanto, ti assicuro ,sia difficile cercherò di fare una recensione seria di un titolo che fa dell’ironia, del linguaggio giovanile e delle battute da cinepattone il proprio cavallo di battaglia.
Nato grazie ad RPG Maker, Doom & Destiny è un JRPG vecchia scuola, riecheggia infatti i primi capitoli di Final Fantasy, nelle cui meccaniche sono stati inseriti alcuni elementi moderni; il tutto supportato da una presentazione piacevole, che incontra sicuramente il gradimento di numerosi giocatori.
Quattro nerd all’orizzonte
L’avventura di Doom & Destiny ha inizio, dopo un breve prologo giocabile, quando i 4 protagonisti, veri e propri sciocchini (si lo so, il termine più calzante sarebbe un altro ma non posso usarlo) si ritrovano nella casa del loro dungeon master che improvvisamente diventa un vero e proprio dungeon con tanto di mostri. Superato questo primo ostacolo i 4 vengono teletrasportati in un mondo che, per il semplice essere sopravvissuti al viaggio, li acclama come eroi; nulla di più goloso per 4 nerd che diventare gli eroi che hanno sempre immaginato di essere ed è così, di cliché in cliché, che si dipana un’avventura dallo svolgimento che rispetta appieno i canoni del genere.
L’intero gioco è da intendersi come una satira, a volte affettuosa a volte un po’ più crudele, al genere RPG; gioca sul franchise di Dungeon & Dragons, già dal nome, senza però prendersi ed essere presa troppo sul serio, costituendo una boccata d’aria fresca sulla tipica storia degli amici chiamati tutti insieme a salvare l’universo dal cattivone di turno.
Mentre alcuni titoli del genere non riescono ad aggiungere la giusta vena di humor, scadendo quindi nel trito e ritrito, Dungeon & Dragons si distingue con un brillante approccio sarcastico; particolarmente degni di nota gli scambi di battute tra i personaggi, talvolta un po’ troppo sopra le righe ma nel complesso divertenti.
Parecchi momenti nella storia peraltro strizzano l’occhio ai giocatori della vecchia scuola, non ti posso dire granchè senza spoilerare, ma per esempio ti consiglio di non saltare la visita al museo del Guerriero Luminoso, nelle prime fasi del gioco.
Gioco che presenta una discreta longevità, con la storia principale completabile in circa 20 ore cui vanno aggiunte anche le side quest, che portano quasi a raddoppiarne la durata.
Gameplay
Se la trama riesce a stuzzicare gli amanti del fantasy e degli RPG in generale, il gameplay incontrerà il gusto degli esploratori. I videogiocatori più inclini all’esplorazione e allo sviluppo dei personaggi secondo le proprie preferenze troveranno pane per i loro denti; anche Doom & Destiny ricorre al sistema della mappa globale, apprezzata dai fan dei giochi di ruolo, e non occorrerà troppo prima che il gioco ce la renda disponibile, dandoci quindi la possibilità spostarci in tutta libertà.
Naturalmente, riprendendo un immancabile cliché, più lontano ci sposteremo e più aumenteranno le probabilità di acquisire oggetti e abilità avanzate.
Tuttavia quello della customizzazione è uno degli aspetti più rivedibili di Doom & Destiny, in quanto denota una certa mancanza di profondità: il gioco ci consente di attribuire un numero limitato di punti statistiche per ogni livello guadagnato, da dividersi tra le classiche caratteristiche di forza, destrezza ed intelligenza cui si aggiunge una categoria nuova, il coraggio che incrementa la difesa, la percentuale di colpi critici e sopratutto consente di guadagnare più XP per ogni scontro vinto.
Oltre che tramite l’incremento delle statistiche, il gioco consente l’accesso alle abilità peculiari di ogni classe anche tramite i negozi sparsi per la mappa, in cambio delle monete raccolte durante l’esplorazione; alcune di queste abilità però potranno essere utilizzate in battaglia solo dopo avere accumulato i power points necessari a poterle equipaggiare. Purtroppo il sistema di gioco di Doom & Destiny è avaro nel rilascio di questi indispensabili punti, che crescono troppo lentamente e non ci consentono di sfruttare appieno alcune delle abilità che acquisiremo più avanti nel gioco.
Detto del sistema di crescita dei personaggi, il resto del gameplay funziona come ognuno di noi si aspetta da un titolo del genere: i combattimenti avvengono sulla base di incontri casuali con nemici di varia natura disseminati per la mappa, in stile Final Fantasy per intenderci, e si sviluppano con un rodato sistema a turni; il gioco implementa comunque un battle system automatico abbastanza veloce, cosa che torna utile col proseguire del gioco dato che ci consente di uscire quasi indenni dagli scontri con nemici più deboli dei nostri protagonisti. A sostituire la classica barra di caricamento degli attacchi, troviamo una simpatica barra lungo cui si inseguono sia i 4 nerd che i nemici, rappresentando graficamente chi si approssima a lanciare l’attacco.
Segnali di Stile
Dal punto di vista visivo, Doom & Destiny è la dimostrazione che la grafica di un gioco non deve necessariamente essere fotorealistica per essere accattivante; il comparto grafico del gioco è chiaramente old school ma tutte le sue componenti sono ben disegnate e l’uso dei colori e delle luci è molto convincente, qualcosa che difficilmente si vede negli RPG occidentali di questo tipo.
Anche gli audiofili potranno ritenersi soddisfatti: non siamo davanti a Shenmue o Chrono Cross ma la soundtrack fa il suo dovere. I brani oscillano tra l’eccellente e il passabile, con alcune tracce che spiccano.
Da rilevare, sia per la versione in lingua inglese sia per quella in italiano, la presenza di alcuni errori di scrittura o grammaticali; nulla di irreparabile, ma in un genere che basa molto sui dialoghi è un aspetto che merita maggiore attenzione in sede di revisione.