In questo momento storico videoludicamente parlando dove vanno tanto di moda i Battle Royal, o i giochi di guerra online cooperativi, competitivi e chi più ne ha più ne metta, si sente il bisogno di tanto in tanto di giocare a qualcosa di più tranquillo, senza obiettivi impellenti, esplosioni eccettera eccetera.
In questa ottica va collocato The Stilness of the Wind, particolare progetto disponibile da pochi giorni su PC, iOS e Switch (abbiamo preso in esame proprio quest’ultima versione) dove l’obiettivo principale è gestire una fattoria e fare tutto ciò che è necessario per vivere al meglio una vita in mezzo alla campagna, dagli animali da allevare alle uova da raccogliere. Un po’ come la prima parte del celebre film “Ragazzo di campagna”, solo in maniera più malinconica. Capirete il perché nel corso della review.
Nella vecchia fattoria
“Protagonista” di The Stilness of the Wind è Talma, una signora anziana che ha deciso di non seguire il resto della famiglia nella caotica città e di gestire da sola la sua fattoria. Il gioco non ha particolari obiettivi, se non quello di compiere tutte quelle azioni necessarie sia per quanto riguarda la corretta gestione della fattoria che per quanto concerne la sopravvivenza della anziana signora. Sì perché se qualcosa va storto, anche banalmente del cibo che va in deperimento, Talma tirerà le cuoia e inevitabilmente sarà game over.
Le attività principali saranno dunque quella di coltivare le piante e ortaggi vari, raccogliere le uova che quotidianamente verranno sfornate dalle nostre galline, mungere le vacche che ci forniranno il latte che poi dovremo preoccuparci di lavorare per trasformare in un gustoso formaggio. Dovremo poi ovviamente cucinarci colazione, pranzo e cena stando ovviamente attenti a garantire a Talma i vari pasti della giornata e prima di far deperire le scorte accumulate fino a quel momento. Alcune di queste attività richiedono l’utilizzo simultaneo della pressione dei pulsanti, azione evidentemente necessaria per dare al giocatore un minimo di interazione. Tutto qua direte voi? Sostanzialmente sì, oltretutto l’interazione è anche minima, molto lenta e compassata. Anche perché ogni fase della giornata è scandita con le giuste tempistiche e Talma, essendo appunto anzianotta, si muove in maniera decisamente lenta.
Le altre forme di interazione sono rappresentate dal postino e dal mercante ambulante, che si ferma intorno a mezzogiorno e vi parla di alcuni pettegolezzi e fatti avvenuti in città, oltre che “valutare” il lavoro nella fattoria e con il quale potrete scambiare gli oggetti già in vostro possesso, dato che il baratto è l’unica forma di valuta presente in Stilness of the Wind. Tale soggetto ha a disposizione anche oggetti vari per arredare l’abitazione della fattoria, anche se sono ovviamente più costosi. Il postino invece vi consegnerà di tanto in tanto alcune lettere provenienti dai vostri cari, che aggiorneranno la vecchietta su ciò che sta succedendo nella caotica metropoli.
Il problema di fondo è proprio la generale lentezza con la quale tutte le varie azioni vengono scandite da un ritmo lento e con pochissime variabili al gameplay che possano dare un po’ di sfida o comunque interesse sul lungo periodo. Anche tutte le (poche) attività che stanno alla base del mantenimento della fattoria, quali appunto la coltivazione, l’allevamento e la produzione di cibo, dopo poco tempo sfoceranno in una inevitabile routine, che rischierà seriamente di spingervi ad abbandonare il gioco dopo poco tempo. E questo è un peccato, perché The Stilness of the Wind con qualche accorgimento in più avrebbe potuto essere anche molto interessante, giacchè l’idea di base non è nemmeno malvagia.
Graficamente parlando si fa apprezzare uno stile molto colorato e pastellato che ricorda vagamente il bellissimo The Last day of June. I dettagli generali sono invero un po’ poveri, ma stilisticamente parlando il titolo si pone su livelli piuttosto interessanti. Anche le musiche di sottofondo sono sempre evocative e volutamente “malinconiche“, che ben si sposano con il tipo di esperienza che vuole fornire The Stilness of the Wind.
The Stilness of the Wind è un titolo insomma che sul lungo periodo non ha moltissimo da offrire e che rischia di stancare abbastanza in fretta, nonostante un’idea di base piuttosto interessante. Mettiamola così: fruitene soltanto quei 10-15 minuti al giorno giusto per vedere come procede il vostro raccolto, se i vostri cari vi hanno scritto dalla città, se le vostre galline sono state generose o se dovete preparare la cena. Prendetevi un momento “bucolico” tutto per voi e centellinatelo. Magari proprio mentre siete nell’affollata metropolitana di Milano capirete che una bella fattoria isolata, forse, non è nemmeno così male…