Ti svegli una mattina, fai colazione e bevendo un caffè leggi le notizie del giorno, finché ad un tratto scopri che Onimusha, uno dei titoli più belli realizzati da Capcom, potrebbe tornare presto su next-gen con un nuovo capitolo, in una veste completamente rinnovata con tinte open world.
Con oltre otto milioni di copie vendute e nonostante il 15 gennaio 2019 sia stata ufficialmente rilasciata la remaster di Onimusha Warlords, primo capitolo della saga, non se ne sentiva parlare da molto tempo, anzi ad essere precisi dal 2006, anno in cui fu rilasciato l’ultimo capitolo “esterno” alla trilogia principale, Onimusha Dawn of Dreams, che non riscosse molto successo come i suoi predecessori, Warlords (2001), Samurai’s Destiny (2002) e Demon Siege (2004).
La saga di Capcom, ispirata a Resident Evil e ambientata nel Giappone feudale in piena epoca Sengoku, ha sin dal primo capitolo catturato l’attenzione dell’utenza videoludica per gli argomenti trattati, i personaggi ben caratterizzati (da sottolineare l’inclusione nel “cast” dei personaggi di un grande attore come Jean Reno nei panni di Jacques Blanc in Onimusha 3 Demon Siege), le meravigliose ambientazioni e il gameplay dinamico e mai noioso.
Alla luce di quello che Onimusha ha rappresentato per una parte dell’utenza videoludica internazionale, alla quale appartengo, non nascondo l’emozione che ho provato quando ho letto le parole di Kazunori Kadoi, uno dei direttori che hanno lavorato a Resident Evil 2 Remake, rilasciate durante un’intervista:
“Se potessi sviluppare quello che voglio, mi piacerebbe realizzare un Grand Theft Auto in stile giapponese […] potrebbe essere ambientato nel Giappone moderno, o magari nel periodo Sengoku o Edo”
Le parole di Kazunori Kadoi e i tanti rumor che girano attorno al recente rilascio della versione remaster del primo capitolo della saga di Onimusha fanno ben sperare, e alimentano la voglia di poter rigiocare un giorno ad un nuovo Onimusha next-gen.