Giusto una settimana fa è approdato anche sul suolo italico PlayStation Now, il servizio in abbonamento di Sony che consente di giocare in streaming o direttamente su PC e PlayStation 4 una serie di titoli (circa 600 per la precisione) pubblicati precedentemente per PlayStation 2 e 3, oltre che ovviamente per l’attuale generazione di PlayStation.
È possibile abbonarsi a PlayStation Now sborsando 14,99 € mensili oppure 99 € in un’unica spesa annuale e il servizio è completamente distaccato dal Plus, nel senso che è possibile usufruire dei titoli del Now anche non abbonandosi necessariamente al PlayStation Plus. Tuttavia Sony dà la possibilità ai nuovi utenti di provare gratuitamente il servizio per sette giorni, salvo poi rinnovarlo in automatico nella modalità desiderata al termine della prova, esattamente come il Plus (se non volete addebiti indesiderati dunque ricordatevi di disattivare l’opzione di rinnovo automatico nelle impostazioni). Da buoni approfittatori abbiamo subito beneficiato della prova gratuita per spolpare per bene il servizio e farci un’idea del contributo che può apportare PlayStation Now nel mondo videoludico.
Come scritto in principio, PlayStation Now è usufruibile anche su PC (ad eccezione di Mac e Macbook) e in questo caso è possibile utilizzare anche i DualShock 3 e 4 per una maggiore immersione. I requisiti minimi per poter usufruire del servizio sono i seguenti: Windows 7, Windows 8.1, Window 10 a 32 o 64 Bit; 300 MB di spazio disponibile; 2 GB di RAM; processore 3.5 GHz Intel Core i3, 3.8 GHz AMD A10 o superiori.
Per giocare direttamente su PlayStation 4 invece non bisogna praticamente fare nulla, giacché l’applicazione è già disponibile dalla dashboard della console. Per abbonarsi o comunque attivare la prova è sufficiente entrare nell’applicazione, a patto che si abbia già un account attivo del PlayStation Network e un metodo di pagamento valido. Se possedete già entrambe le credenziali, allora sarete in grado di abbonarvi immediatamente al servizio ed eventualmente attivare la prova gratuita. Subito prima di confermare la sottoscrizione, Sony vi ricorderà che per usufruire al meglio dello streaming è consigliabile una velocità di connessione pari a 5 mbps (meglio se cablata collegando la console al router tramite il cavo ethernet) la quale comunque viene garantita ormai dalla maggior parte dei provider. Per essere certi che la propria connessione sia performante prima della sottoscrizione partirà una sorta di test in automatico che andrà ad analizzare la bontà o meno della vostra linea. Se tutto andrà secondo i piani, potrete cominciare a giocare!
In questi giorni abbiamo provato svariati titoli del servizio, sia in streaming che scaricandoli direttamente sulla console, ottenendo sensazioni un po’ contrastanti. I titoli più importanti e comprensibilmente più giocati come ad esempio Red Dead Redemption richiedono dei tempi di attesa più o meno lunghi per via delle “code”. Questo problema è accentuato se si ha a che fare con i titoli PlayStation 3 dal momento che non è possibile scaricarli per via della incompatibilità tra le due console, feature che invece è prevista per i titoli di PlayStation 2 e PlayStation 4. I tempi variano da dieci a trenta minuti o anche più ed è senza dubbio il difetto maggiore riscontrato sul servizio Sony.
Fortunatamente le code non sono molto frequenti e quando si riesce a “stremare” il gioco desiderato l’esperienza è piuttosto positiva. Ho testato il servizio con la mia connessione personale che pur assestandosi dai 12 ai 14 mbps regge piuttosto bene, salvo qualche sporadico lag qua e là. A conti fatti si può comunque affermare che esperire i titoli in streaming anche con una connessione non particolarmente performante è possibile. Tutti i titoli in streaming sono settati di default sui 720p, indipendente dalle caratteristiche del gioco selezionato. Una scelta che può far un po’ storcere il naso anche se comprensibilmente Sony vuole rendere l’esperienza godibile su larga scala. Una difficoltà, in particolare, si trova con i titoli di genere fps fatti girare in streaming con il wi-fi. L’imput lag è davvero tanto e impedisce una vera fruizione del titolo in questione.
Il tutto migliora naturalmente quando si avvia un titolo scaricato direttamente sulla memoria di PlayStation 4. In questo caso la qualità tecnica è settata in base alle caratteristiche del titolo o del vostro televisore, esattamente come se fosse regolarmente acquistato, con 1080, Hdr o 4k laddove previsto, come ad esempio Mafia 3. Volendo è possibile persino giocarli offline, a patto però di effettuare l’accesso almeno una volta alla settimana.
A questo punto è lecito chiedersi: il gioco vale la candela? La risposta è sì. Perché sebbene qualche problema qua e là da limare ancora ci sia, PlayStation Now (e in generale il concetto di gioco in streaming) funziona. Con una spesa di 15 euro al mese o meno di 10 se optate per l’abbonamento annuale potrete accedere a un catalogo titoli ricco di alcune perle indiscusse, soprattutto per quanto riguarda il roster di PlayStation 3 (come potete vedere in qualche immagine postata nel cuore dell’articolo). Se col tempo Sony inserirà titoli più recenti per l’attuale console generazionale e magari amplierà quelli per PlayStation 2 (ad oggi ancora troppo risicata) allora il discorso si farà più interessante.
PlayStation Now già adesso funziona e ha potenzialità molto importanti. Una piattaforma adatta a quei videogiocatori che vogliono provare “di tutto un po'” e con una spesa che tutto sommato è più che accettabile. Non sappiamo dire ancora con certezza se effettivamente sarà questo il modo di videogiocare in futuro, ma certamente servizi come questo o l’ottimo Xbox Game Pass stanno segnando in maniera netta la strada da seguire. Con buona pace dei nostalgici da “copia fisica” e affini…