Sviluppato dalla giovane casa francese Metaphore Games, il titolo indie Waves of the Atlantide (WotA) si pone l’obiettivo di riuscire a fondere insieme le complesse strategie proprie di un RTS (Real Times Strategy) con il dinamismo e la freneticità di un Battle Royale, categoria che negli ultimi anni ha avuto un’impennata incredibile grazie a titoli del calibro di Fortnite, PlayerUnknown’s Battlegrounds (PUBG) e Apex Legends. Il gioco di Metaphore Games mette nelle mani del giocatore il futuro di un impero in continuo sviluppo che dovrà sopravvivere agli attacchi nemici e alla fine del mondo.
C’era una volta Atlantide…o forse no
A finite world with infinite resources. Defeat your opponents before the world collapses under your empire in this epic Battle Royale RTS! A tidal wave is putting an end to this continent, will you make it through?
Waves of the Atlantide non ha una vera e propria trama, infatti, le uniche informazioni relative alla possibile storia che muove i fili del gioco saranno presenti solamente nella “misera” descrizione resa disponibile su Steam e da quelle poche parole che verranno dette durante il video di introduzione. Per questo motivo il giocatore dovrà prepararsi a non avere nessuna risposta alle classiche domande: “Chi siamo? Perché siamo qui? Perché devo fare tutto questo?”. L’unico obiettivo sarà sopravvivere a tutti i costi…nulla più!
Gameplay
Una volta avviato il gioco e aver assistito all’esaustivo video di introduzione si verrà catapultati all’interno della semplice schermata iniziale che dà la possibilità di cominciare una partita in singolo giocatore o in multiplayer, giocare la partita di tutorial per apprendere le basi del gioco, andare nel menù opzioni, scarno e inutile, considerando che non sarà possibile modificare nemmeno i comandi di gioco o la risoluzione dello stesso. Proprio per quest’ultima opzione sarà necessario uscire dal gioco e farlo dalla finestra di configurazione in Windows che si aprirà prima dell’avvio del gioco.
Superato l’impatto con la schermata iniziale il giocatore è pronto a creare la sua prima partita dall’apposito menù dove sarà possibile scegliere la quantità e la difficoltà degli avversari pilotati dalla IA, le dimensioni della mappa di gioco e la presenza della nebbia di guerra.
Cominciata la partita, il giocatore si ritroverà davanti al suo “accampamento di partenza” incorniciata da due barre, una posta sulla parte superiore dello schermo e una posta sulla parte inferiore. La prima barra conterrà tutti i contatori utili al giocatore per tenere sotto controllo il proprio impero; la seconda barra cambierà in continuazione in base agli elementi selezionati, mostrandone i possibili comandi.
Diversamente da altri titoli dello stesso genere, come Age of Empires, qui non ci saranno edifici o truppe da scegliere e piazzare. Le uniche cose sulle quali il giocatore dovrà concentrarsi sono: la capacità produzione (icona dell’incudine), le risorse di cibo (icona del pane), lo sviluppo scientifico (icona della provetta rossa) e la produzione delle truppe (icona della spada) per difendere, combattere o esplorare la mappa. Sarà disponibile anche l’albero per lo sviluppo tecnologico ma verterà principalmente sul poter incrementare parametri come la velocità di produzione, la forza delle truppe, ecc. Se qualcuno si aspettava di vedere cambiamenti grafici o l’inserimento di nuovi elementi di gioco in stile AoE resterà molto deluso, WotA è questo, dall’inizio alla fine della partita.
Presa confidenza con la semplice interfaccia di gioco, si può cominciare ad espandere il proprio insediamento mandando in ricognizione i soldati e conquistando i terreni neutrali. Tutto rimane abbastanza monotono e ripetitivo fino a quando il territorio del giocatore non entrerà in contatto con il quello degli altri, dove comincerà la battaglia, ovvero i soldati attaccheranno “letteralmente” i confini del territorio nemico.
Se i giocatori non si sono annientati prima, ad un certo punto della partita si sentirà il suono “corno da battaglia” che sancirà l’entrata in gioco della componente Battle Royale e darà solo 25 minuti di tempo ai giocatori di concludere prima che l’isola collassi e tutto venga spazzato via.
Per quello che concerne il Multiplayer, le meccaniche sono identiche a quelle presentate per la componente Single player. Le uniche differenze sono relative alla creazione della partita, dove sarà possibile creare un host e invitare gli amici di Steam.
Grafica, sonoro e…
Il design grafico del gioco è veramente deludente, grafica scarna composta da pochi e semplici modelli che vengono ripetuti in continuazione (alberi, rocce, prato verde, nuvole e acqua), per un singolo istante ho avuto la sensazione di trovarmi davanti ai vecchi “screen saver” di Windows 98. Non parliamo poi dei pattern di movimento delle truppe, anch’esse caratterizzate da un unico modello relativo al singolo soldato, ripetitivi e ricchi di bug, infatti, non sarà raro vedere la nostra unità armata girare su stessa o bloccata senza sapere dove andare, nonostante il comando immesso.
Dal punto di vista del sonoro la situazione è anche peggiore, nessuna colonna sonora in-game, l’unico brano che sarà possibile sentire è quello della schermata iniziale ripetuto in continuazione. Durante il gioco l’unica cosa che farà compagnia al giocatore sono i rumori dei click, le grida durante le battaglie e il suono del corno che si udirà ad un certo punto della partita.
Le periferiche adatte per affrontare le partite in Waves of the Atlantide saranno Mouse e Tastiera, quest’ultima permetterà di controllare la visuale mediante i tasti WASD o ZSDA e di utilizzare alcune funzioni direttamente premendo i tasti numerici. Come ho detto in precedenza le opzioni non prevedono la possibilità di modificare in alcun modo la scelta dei comandi. Se non si è amanti della tastiera, il gioco può essere controllato mediante l’utilizzo del solo mouse. La possibilità di utilizzare il Joypad è preclusa al giocatore.