Nel mondo in cui viviamo, prima o poi arriva il momento in cui si desidera prendere la patente di guida. Tutti abbiamo nella mente il celebre motto: “Quello che impari a scuola guida, il giorno dopo lo dimentichi”. Motto che è verissimo, dal momento che la realtà che troviamo per le strade è ben diversa dall’idilliaco mondo delle precedenze e stop rispettati sul manuale da studiare per la teoria. Anche per imparare a guidare, i videogiochi corrono in nostro aiuto.
Quel ritornello, dietro alla propria verità cela un pericolo inequivocabile. Infatti, che lo si trovi complesso o meno, il codice della strada è difficile da ricordare alla perfezione, quindi anche da rispettare. Spesso ci dimentichiamo che vuol dire quel simbolo, ignoriamo cosa indica quella specifica spia, rischiando incidenti o peggio.
Ma come si fa per riuscire a guidare meglio?
Dei ricercatori, Qing Li e Richard Tay, nel 2014 hanno svolto uno studio per svelare finalmente se imparando la teoria tramite videogiochi, i futuri possessori di patente apprendessero meglio quel che è necessario sapere.
Coinvolti 42 partecipanti, metà maschi e metà femmine, li hanno fatti giocare a una graphic novel in cui il giocatore deve dare aiuto a Jessica e al detective Jones in un’indagine su un incidente automobilistico. Risolvendo gli enigmi proposti dal gioco, i partecipanti sono entrati in contatto con le conoscenze proposte dai percorsi di preparazione all’esame di guida. Infatti, raccogliendo le informazioni sui vari sospettati, si incontrano elementi come le diverse tipologie di licenza di guida e le categorie di veicolo.
In seguito alla sessione di gioco, dalla durata di circa 2-3 ore, gli studiosi hanno misurato quanto fossero rimaste nella memoria dei partecipanti le nozioni relative alla guida. Sia per quanto riguarda l’acquisizione che la conservazione delle conoscenze, il gioco ha mostrato un miglioramento di prestazione, dimostrando quanto un videogioco, semplice nel suo essere ludico e didattico, abbia aiutato ad imparare meglio ciò che è necessario, ciò che prima “poteva esser dimenticato dopo l’esame”. Allora forse non è il tipo di informazione, ma come questa viene data al futuro patentato.
Questo è l’ennesimo episodio che dimostra come al giorno d’oggi i videogiochi possano offrire un supporto non solo valido, ma direi anche fondamentale, all’apprendimento, proprio perché, a differenza di libri e molte lezioni, si impara facendo, si è motivati perché giocare dà soddisfazione, richiede un tipo diverso di concentrazione che ci fa impegnare al massimo delle nostre possibilità.