Bentornati nella consueta rubrica del giovedì. La Old but Gold di questa settimana tratterà di un titolo che ha contribuito a rendere la prima PlayStation una console unica nel suo genere e ha impresso, come un marchio a fuoco, un segno nel cuore dei videogiocatori nati nei primissimi anni ’90. Stiamo parlando di MediEvil 2.
È il 19 aprile del 2000 quando la seconda avventura di Sir Daniel Fortesque, l’eroe Non-Morto ormai diventato un’icona della console Sony, è arrivata nelle case degli europei.
L’action-platform sviluppato da SCEE Studio Cambridge e pubblicato da Sony Computer Entertainment aveva una grande premessa, quella di consacrare l’IP dopo un primo capitolo ricolmo di successi.
Nonostante il primo MediEvil resta il vero e proprio caposaldo del franchise, il suo sequel è un avventura di tutto rispetto che ancora oggi rimane impressa nel cuore degli appassionati. Non perdiamoci in chiacchiere ulteriori e andiamo a immergerci in questa nuova e straordinaria avventura nel mondo di Gallowmere.
Trama
“Le cose sono cambiate da quando sei partito. Il mondo è cambiato, ma i problemi sono sempre i soliti!”
Winston Chapelmount a Sir Daniel.”
Siamo a Londra, anno 1886. Passati ormai 500 anni dalla sconfitta di Zarok, l’antagonista del primo capitolo, Sir Daniel Fortesque si gode il riposo eterno e la fama di eroe conquistata nel prequel. L’eroe di Gallowmere riposa ora nel British Museum, in una sala cerimoniale dedicata soltanto a lui.
Durante il suo sonno però, alcune pagine del libro d’incantesimi di Zarok sono state ritrovate da Lord Palethorn, un perfido nobile inglese accecato dalla sua enorme voglia di potere.
Nel tentativo di radunare un esercito di non-morti invincibili con lo scopo di conquistare Londra, Palethorn risveglierà anche Sir Fortesque dal suo sonno secolare, il quale, grazie all’aiuto del Professor Hamilton Kift e del suo servo fantasma Winston Chapelmount, si dovrà rimettere in gioco per portare la pace e salvare la città.
Esattamente come per il suo predecessore, la narrativa di MediEvil 2 gode di un incipit serio e cupo, ma nel corso della trama principale non mancheranno i momenti comici che hanno contraddistinto la serie. Tra colpi di scena, comicità slapstick e doppiaggio borderline, questo secondo capitolo non manca certo dello spirito cardine dell’IP.
Inoltre, in questo secondo titolo della serie il gioco conterrà anche due finali; in base alla raccolta dei calici, nel caso ottenessi tutte le coppe otterrai un finale riguardante un viaggio temporale che teletrasporterà Sir Daniel nella battaglia finale contro Zarok nel primo capitolo.
Si tratta sicuramente di un extra soddisfacente e che potrebbe piacere ai giocatori che hanno terminato l’epopea del nostro eroe scheletrato nel primo capitolo. Quella del finale multiplo è una peculiarità di tutto rispetto, soprattutto se teniamo conto dell’anno di uscita del gioco.
Il Braccio, la Spada e… il Mitra!
MediEvil 2 riprende in toto la struttura del primo episodio, apportando alcune migliorie. I livelli vantano ora mappe molto più vaste e suddivise in varie sezioni da esplorare, con enigmi impegnativi che richiederanno una buona dose di riflessione per essere risolti.
Il nostro Sir Daniel, inoltre, ha la possibilità di accedere a un arsenale di armi più vasto rispetto al primo MediEvil, come per esempio pistole e mitragliatori. Un’aggiunta interessante, poiché nel prequel l’eroe di Gallowmere non aveva accesso ad armi da fuoco.
Inoltre, il nostro non-morto potrà impugnare due armi contemporaneamente. Questo forniste al giocatore la scelta di usare le armi preferite in più sezioni e spaziare con la fantasia nel fare piazza pulita dell’esercito di zombie nelle sezioni di combattimento.
A proposito dei nemici del gioco, in MediEvil 2 saranno presenti una gran quantità di cattivoni già visti nel primo gioco; ciononostante, è da tenere conto che in questo capitolo potremo affrontare anche dei mob che hanno preso vita tramite i loro resti nel British Museum, la varietà di questi è aumentata se paragonata a MediEvil 1.
Non mancano poi sessioni platform degne di nota e una simpatica interazione con altri personaggi del cast. Il titolo richiede anche di trovare dei calici che, come spiegato nei precedenti paragrafi, giocano un ruolo fondamentale sul finale e sulla difficoltà di gioco.
Grafica e musiche di gioco
I ragazzi di SCEE Studio Cambridge hanno portato al limite il motore grafico e le potenzialità della prima PlayStation: tecnicamente, MediEvil 2 è il miglior titolo della serie, e presenta inoltre una gestione delle ambientazioni di gioco più variegata.
Dalle tinte calde del British Musem alle atmosfere classiche che riaffioreranno alla mente nell’Osservatorio di Greenwich, in termini di location è molto più completo del suo predecessore; anche dal punto di vista tecnico, il gioco presenta diversi dettagli che, almeno ai tempi, faceva urlare al miracolo i possessori di quella piccola scatola magica che corrisponde al nome di PlayStation One.
Anche per quanto concerne le musiche di gioco, l’OST è incalzante appieno con le atmosfere cupe e avventurose che MediEvil 2 ci propone. Riconfermati i compositori Andrew Barnabas e Paul Arnold, autori delle musiche originali del primo capitolo che hanno creato la colonna sonora di questo sequel.
L’unione delle soundtrack di gioco e il comparto tecnico ci fa respirare quelle sensazioni alla Nightmare Before Christmas che i fan della saga tanto adorano; la direzione artistica di MediEvil è sicuramente il suo punto di forza. Nonostante questa non sia totalmente farina del suo sacco, pochi giochi sono riusciti a ridare queste atmosfere paurose e dark fantasy ma al contempo comiche e scherzose.
Le nostre conclusioni su MediEvil 2
Questo capitolo finale del franchise è un grosso more of the same che fornisce sicuramente una degna conclusione dell’IP, sopita da tempo immemore e ingiustamente dimenticata dalla maggior parte dei fan di PlayStation, i quali riservano nel primo MediEvil i ricordi migliori.
Tuttavia, si tratta di un gioco che ha contribuito al successo di PS1 e all’impero di Sony per quanto riguarda le sue esclusive first party.
Stiamo parlando di una vera e propria pietra miliare del genere che, a differenza di Spyro e Crash, potrebbe risultare di nicchia, ma che è riuscito a catturare un pubblico più maturo rispetto alle controparti del draghetto viola e del peramele arancione.
Nel 2019 è uscito ufficialmente MediEvil Remake, rifacimento grafico della prima avventura di Sir Daniel Fortesque: chissà se, dopo diversi anni, Sony non decida di riprendere l’IP pubblicando una remastered plus anche di questo secondo capitolo.
Insomma, non ci resta che tenere le dita incrociate e sperare in una nuova rinsavita di Sir Daniel; magari un giorno, vedremo alla luce un terzo capitolo in grado di far battere i cuori dei giocatori appassionati come fece questo titolo ben 21 anni fa.