Alan Wake all’epoca della sua uscita ottenne un buon successo, tanto che è impossibile non pensare ad un suo seguito. Tuttavia, finora, questa è stata solo una speranza dei fan dell’action-thiller di Remedy dal momento che non sono mai trapelate notizie ufficiali su una sua messa in cantiere.
Negli ultimi giorni è stata Remedy stessa a dissipare ogni dubbio, dal momento che sembra che la software house finlandese abbia tentato di concretizzare un ritorno della serie, lavorando al secondo capitolo negli anni scorsi.
Durante il PAX East, in quel di Boston, i colleghi di VG247 hanno intervistato Thoma Puha, responsabile della comunicazione di Remedy Games, che ha confermato come effettivamente lo studio abbia avviato i lavori su Alan Wake 2 un paio di anni fa.
Queste le sue parole:
“Eravamo al lavoro su Alan Wake 2 anni fa, senza cavare un ragno dal buco quindi in atto non c’è nulla di concreto e ormai siamo pieni di lavoro per i prossimi anni, sul serio. Possediamo noi il marchio Alan Wake e la sua proprietà intellettuale, non è mai una cosa così semplice da portare avanti ma si, è di nostra proprietà”.
Al momento il team è concentrato nel finire Control, uno shooter soprannaturale in cui saremo in grado di manipolare con la telecinesi l’ambiente intorno a noi, colpendo i nemici con i detriti.
Nel corso dell’ultimo anno, continua Puha, molto lavoro è stato fatto per rifinire la storia di Control, che afferisce alla genere letterario denominato “new weird” (genere in cui elementi fantascientifici, magici e horror si mescolano tra di loro) e ci porta ad oltrepassare i confini della realtà.
Peraltro in Remedy c’è un team chiamato Vanguard che sta lavorando alle fasi preliminari del loro prossimo titolo; così come esiste un’altra squadra dello studio al lavoro su Crossfire, una serie originale dai coreani di Smilegate, molto popolare in Asia.
In definitiva, le uniche cose che impediscono a Remedy di lavorare su Alan Wake 2 sono “tempo, soldi e risorse”, secondo Puha.
“Molto di quanto fatto da Remedy negli ultimi 5 anni è stato motivato dal mettere la compagnia in una posizione di maggior controllo. Quello che intendo dire è che i giochi derivano da tutto ciò e questo ci da, come compagnia, l’opportunità di decidere cosa fare con i titoli dopo la loro uscita. Quindi, naturalmente, proviamo sempre a costruire un franchise.
Impieghiamo tutto quel tempo ne creare un mondo e tutto il resto, farlo per un gioco soltanto è tantissimo lavoro. Non abbiamo nulla contro i sequel, quindi Control è qualcosa su cui vorremmo continuare a lavorare in futuro. Ma per fare ciò il titolo originale deve essere il migliore possibile, così da poterne creare altro. E’ su questo che concentriamo i nostri sforzi”.