This War of Mine è un indie leggendario, conosciuto ed apprezzato da una lunga schiera di appassionati per la sua atmosfera realistica, nonchè per il gameplay in grado di coinvolgere il giocatore fin dai primi momenti. Oltre alle recensioni estremamente positive, questo titolo ha appena raggiunto un altro traguardo importante: 4.5 milioni di unità vendute nel corso del suo intero periodo di vita.
Proprio oggi gli sviluppatori del gioco, 11 Bit Studios, hanno dichiarato il nuovo traguardo raggiunto, che li ha portati ad essere tra gli studi indie più influenti del piccolo mercato indipendente. Questo ha permesso lo sviluppo di altre esperienze legate al francise, tra cui sono degne di nota “stories” e The Little Ones (che peraltro ha permesso un incredibile contributo di beneficenza).
La strada per questo successo è stata lunga ed è passata attraverso diversi premi: dall’Indipendent Game Festival, fino al SXSW Cultural Innovation Award, passando per circa altri 100 riconoscimenti. In poche parole, una lunga serie di risultati strepitosi.
Anche i commenti positivi hanno caratterizzato This War of Mine. Il New York Times, per esempio, ha definito il gioco come un’esperienza “in grado di farci esplorare in sicurezza le realtà peggiori della condizione umana”.
Per chi non lo conoscesse, This War of Mine è un’esperienza che consente al giocatore di vivere in prima persona la distruzione portata dalla guerra, nei panni di alcuni civili. Il titolo è caratterizzato da un’atmosfera cupa e da un gameplay molto punitivo, al fine di immergere il giocatore in una sensazione di angoscia. Ciò che rende unico tutto ciò, è la sensazione di trovarsi costantemente in una situazione precaria, in cui persino le consuete norme morali sono sfumate.
Il gioco di 11 Bit Studios, infatti, non punta ad intrattenere, ma cerca di offrire un’esperienza che possa far riflettere l’utente; trasmettendo ad esso delle sensazioni che difficilmente si possono dimenticare. Proprio per questo motivo, il traguardo di This War of Mine è una notizia grandiosa, che dimostra come i videogiocatori siano disposti ad andare oltre il semplice “passatempo” nella scelta dei loro acquisti.