L’epoca dell’antica Roma è senza dubbio affascinante. Tanto che, oltre a essere la culla della civiltà occidentale, è costellata da personaggi ormai ben presenti nell’immaginario di tutti e nella nostra cultura e da miti e leggende altrettanto importanti. Imperator: Rome, il gioco gestionale strategico sviluppato da Paradox Development Studio e pubblicato da Paradox Interactive, ci riporta nel 304 a.C. per scrivere la storia al comando di una delle popolazioni del tempo.
Dopo aver scaricato il gioco, dal peso corrispondente a poco più 3.5 GB di memoria occupata su disco, si apre il launcher dal quale avviare tutto. Da qui, iniziano le sorprese, tenendo conto delle dimensioni.
Nel menù principale troviamo l’avvio del singleplayer, del multiplayer, crediti e opzioni. Accedendo a quest’ultime, possiamo impostarle a piacimento a seconda della nostra configurazione e del risultato desiderato.
Quello che salta subito all’occhio, e che per diversi giocatori può rappresentare un problema, è che Imperator: Rome è solo in inglese.
Una volta avviato il singleplayer e selezionato il tutorial, dopo la pagina di caricamento che ricorda molto Total War: Rome II si apre la schermata principale.
Statistiche, tante statistiche
L’introduzione al gioco risulta non troppo intuitiva alle prime battute, ma dopo poco si riesce a individuare gli obiettivi posti dal tutorial per imparare a giocare e si prende confidenza con l’interfaccia.
Questa presenta diverse statistiche, le quali sono proprio la base del gioco. Treasury corrisponde alla tesoreria di Stato, ossia quanto denaro abbiamo da spendere. Portandoci il mouse sopra, si apre una tendina che mostra tutte le voci spese, se andiamo in perdita o in guadagno, il tutto secondo un’equazione che vede il totale disponibile come la differenza tra tasse, introiti commerciali e tributi da parte degli stati sottomessi e le spese di sostentamento dell’esercito, della flotta, dei forti e degli stipendi. Una seconda voce è Manpower, il numero di uomini liberi e di clan che vivono sotto la nostra egida. Questo ha un limite massimo, espandibile implementando leggi e facendo sacrifici agli dèi, e viene ridotto in base al numero di soldati arruolati nelle nostre schiere. Un terzo elemento da tenere in considerazione è la Stability, ovvero il benessere interno alla nostra nazione, compreso in un intervallo tra +3 e -3. Da questo valore dipendono altri fattori, come gli ingressi delle tasse, la legittimazione del modello politico adottato (tra due possibilità disponibili, ovvero Monarchia e Repubblica), la popolarità, i punti ricerca e la lealtà degli stati sottomessi. Poi abbiamo Tyranny, ovvero la statistica che corrisponde all’opinione che il popolo ha del nostro governo e può essere incrementata compiendo determinate azioni. Military Power invece è la valuta con cui poter adottare tradizioni militari, ovvero dei tratti che, una volta selezionati, vanno a caratterizzare il nostro esercito dotandolo di bonus specifici e di abilità particolari. Civil Power permette invece di acquisire delle Invenzioni, ovvero miglioramenti per la nazione in campo militare, diplomatico, economico e di gestione interna. Oratory Power si riferisce al numero di attività politiche e diplomatiche possibili, potendo spendere questi punti per cambiare leggi e per coltivare relazioni con i Paesi limitrofi. Nell’antica Roma non può certo mancare il Religious Power, il quale permette di ottenere il favore di una divinità in particolare (con relativo bonus specifico) o di aumentare la stabilità per un certo periodo facendo un sacrificio a tutti gli dèi. Infine, Aggressive Expansion è il riflesso numerico delle minacce presenti nei dintorni dei nostri confini. In periodo di guerra, una volta dichiarata, questo valore aumenta, diminuendo la felicità della popolazione straniera presente nelle nostre province. Fortunatamente, con il passare del tempo la AE decrementa progressivamente. È comunque da tenere d’occhio, dal momento che mina le altre statistiche e perché potrebbe causare rivolte interne.
Questo giusto per darti un’idea di quanto sia complesso Imperator Rome, essendo costellato da molti menù e funzioni che richiederebbero una guida a parte, tanto sono specifiche.
Gameplay
Il gioco, come abbiamo detto, fa cominciare l’esperienza nel 304 a.C. A disposizione, come già accennato, c’è la scelta del popolo da governare tra tutti quelli presenti nell’estesa area della mappa, la quale comprende Europa, Asia (fino all’India) e Nord Africa. Come già noto nei titoli di questo tipo, e ancor di più in quelli già proposti da Paradox Interactive, ogni popolo ha la sua difficoltà di gestione, le sue caratteristiche peculiari e una condizione di partenza diversa. Tuttavia, in questo senso le nazioni tribali presentano una minor profondità rispetto ad altre (Come Roma, Egitto, Macedonia e via dicendo), limitando per certi versi l’esperienza, ma al tempo stesso facendone conoscere una sfaccettatura a suo modo unica. Inoltre, proprio per la sua complessità, ogni decisione può essere presa in maniera diversa in base alla moltitudine di fattori in gioco; per fare un esempio, andare in guerra è differente se si è una monarchia o una repubblica, donando grande varietà e longevità all’esperienza di gioco.
In più, la mappa di gioco può essere visualizzata con legende diverse, mostrando la divisione delle zone nei vari stati, le aree di influenza, la mappa commerciale, militare e così via. Andando nel particolare, può essere ingrandita fino a suddividere ogni stato in regioni interne più piccole, ricalcando con fedeltà la suddivisione territoriale del tempo. Al grado massimo di ingrandimento, si presenta una mappa 3D che riporta i dettagli del territorio, le città e vari indicatori utili per formulare le proprie strategie di espansione, ma anche di consolidamento della propria presenza in uno specifico segmento.
Guerra ed espansione
Proprio a proposito di guerra, la dimensione militare risulta curata nel dettaglio. Infatti, questa offre non solo diverse classi di unità (fanteria pesante e leggera, cavalleria, cammelli, elefanti, e via discorrendo) ma un’organizzazione in schiere anche seguendo diverse formazioni in base alla connotazione del territorio, potendone sfruttare i vantaggi e gli svantaggi. Inoltre, la cura si vede anche nell’interdipendenza tra i vari aspetti del gioco: le azioni in guerra hanno una ripercussione sui rapporti diplomatici con altre nazioni, sulla popolazione stessa e di conseguenza sulle nostre risorse e possibilità.
La conquista di un territorio, a differenza di altri titoli simili a Imperator Rome, può essere studiata più nel dettaglio. Infatti, la già citata divisione in regioni presente in ogni stato fa sì che, durante un conflitto iniziato in seguito a una dichiarazione di guerra o a una rivendicazione di uno specifico territorio, possa essere stipulata una pace col nemico, ormai in ginocchio, per raccogliere sotto il proprio dominio non l’intera nazione avversaria, ma anche le singole regioni interne, permettendo letteralmente di ridisegnare la mappa geopolitica del mondo allora conosciuto.
Attività economiche e diplomazia
Le tratte commerciali possono essere stipulate in qualsiasi momento con qualsiasi nazione, sia interna al nostro impero, sia esterna, con dei comandi apparentemente facili da utilizzare, ma dietro ai quali c’è molto più di quanto si riesca a vedere inizialmente.
Anche in questo caso, infatti, la vita economica del nostro stato è vincolata a quella militare e sopratutto diplomatica. In questo groviglio di interconnessioni tra i vari aspetti del gioco, la diplomazia assume un ruolo fondamentale, trovando una realizzazione soddisfacente. Infatti, sebbene non possa raggiungere l’imprevedibilità della mente umana, l’intelligenza artificiale dietro ai Paesi simulati è in grado di dare spessore a quest’ultimi, che trovano una concretezza nelle decisioni che prendono e nelle negoziazioni con noi giocatori. In seguito a una tregua dopo anni di conflitto, per esempio, o per proporre un’alleanza, o anche solo il permesso di transito militare nei confini di una nazione neutrale, bisogna darsi da fare tra doni, spendere buone parole sulla reputazione di chi la governa, corteggiando insomma il nostro target. Questo è tanto più difficile quanto più siamo stati precedentemente in conflitto, rendendo dinamica anche questa dimensione. Per quanto la descrizione di questa funzione possa sembrare ovvia, quel che troviamo in Imperator: Rome è ben lontano dalla semplicità di un Civilization V, portando sui nostri PC la possibilità di divertirsi intrattenendo relazioni con il mondo intero, richiedendo la dovuta attenzione per non fare passi falsi all’interno di questo intricato sistema.
A renderlo ancora più interessante c’è il fatto che le risorse (legno, metalli, pelle, etc…) che si ottengono commerciando non solo servono ad arricchire la cassa, ma anche per poter costruire rigogliose mura intorno alla capitale e altre strutture utili per progredire nel gioco.
Gestione interna
All’interno dei nostri confini ci sono parecchie cose a cui dover star dietro per far funzionare tutto. Oltre alle voci delle statistiche già illustrate all’inizio, l’imperatore deve imparare a gestire il modello politico (repubblica, monarchia o, nel caso delle nazioni tribali, il governo tribale) e i suoi effetti sulla sfera economica, militare e diplomatica. Oltre a questo, in Imperator Rome la preoccupazione principale rimane quella della stabilità interna, dalla cui mancanza possono sorgere guerre civili, esodi o importanti cali di produttività. In più, il giocatore si trova ad affrontare gli eventi che incorrono nel corso del tempo: tra questi ci sono aedi che vogliono narrare le tue gesta; sommosse e guerre civili, migrazioni di popoli stranieri, calamità e altro ancora a cui dover porre rimedio. In più, a giocare un proprio ruolo ci sono le varie famiglie, costituite da singoli personaggi con cui poter interagire (es. imprigionandoli se dissidenti, promuovendoli, appoggiando la loro posizione, arricchendo la loro famiglia, dando loro prestigio ponendoli a capo dell’esercito o a governare una provincia, condannandoli a morte, esiliandoli etc…) che esercitano un’influenza sulla tua popolazione, ergo anche sulle altre dimensioni già citate; infatti, un elemento da considerare è il fatto che ci troviamo a gestire un ministero a tutti gli effetti, costituito da tribuni, pretori, censori, governatori delle province e generali che dobbiamo scegliere tra i membri delle famiglie di spicco nella nostra comunità, scelta che si basa su interessi politici e sulle sue conseguenze, anche relative all’allineamento religioso e ai bonus che il singolo offre nella specifica posizione. Poi vi sono è la religione, in grado di incrementare la felicità della popolazione, e gli schiavi, che hanno un impatto sulla produttività e sulle famiglie possidenti, e diversi altri elementi.
Tutte queste cose e molte altre, ribadendo nuovamente quanto complesso e pieno di sfaccettature sia Imperator Rome, sono sotto l’occhio del giocatore costantemente, e possono essere gestite eseguendo azioni specifiche dagli appositi menù.
Comparto grafico e sonoro
Graficamente Imperator: Rome si presenta bene per il titolo che è. La realizzazione della mappa è di ottima fattura, apparendo come su carta antica quando guardata globalmente e molto dettagliata, senza eccesso, quando si ingrandisce fino a vedere all’interno delle singole regioni. Ombre credibili e ben delineate, i riflessi della luce sul mare sono realistici seppur poco pesanti. Nel complesso il comparto grafico è come dovrebbe essere, con un continuo richiamo alle incisioni su roccia per la scelta dei colori dei menù e un’essenzialità ricca nella riproduzione degli ambienti e della conformazione dei vari territori. I dettagli emergono sopratutto in aree topiche per il tempo, come l’Italia o ancor di più l’Egitto intorno al Nilo.
Dal punto di vista uditivo, il gioco propone un tappeto sonora adatto allo scopo, ossia che riesce ad accompagnare senza distrarre, e specificità ben campionate, come ad esempio il suono roccioso di quando clicchiamo un qualsiasi tasto interno a uno dei menù, o il suono delle spade che si incrociano in duello durante la simulazione di una battaglia. Niente di eclatante che fa gridare al capolavoro, ma la proposta risulta nel complesso ottimamente calibrata sull’esperienza di gioco che Imperator: Rome offre.
Per finire…
Imperator Rome, purtroppo disponibile solo in inglese, è un titolo in cui emerge una profonda complessità, la quale può risultare anche scomoda per i neofiti del genere, ma che sicuramente sarà apprezzata dai cultori dello stesso. Al di là di questo aspetto, le pecche che possono essere individuate si riferiscono alle fazioni tribali, poco approfondite rispetto ai grandi nomi e al fatto che, nonostante il tutorial, che risulta esplicativo solo parzialmente, molte funzioni vanno scoperte esplorando l’interfaccia, la quale risulta poco intuitiva nel ricercare le specifiche funzioni da utilizzare e da gestire, sebbene sia al tempo stesso completa.