Car Mechanic Manager per Nintendo Switch è un gioco che simula il lavoro di un meccanico. Il titolo è presente su molteplici piattaforme e ha avuto una storia di sviluppo quantomeno interessante. Uscito per la prima volta nel 2015 su Steam, fu sviluppato e prodotto dalla software house InImages. L’anno successivo, mentre gli sviluppatori rimasero invariati, fu distribuito da PlayWay, la quale venne poi acquisita come investitrice da Ultimate Games. Quest’ultima è responsabile della produzione della versione uscita su Switch, la più recente in assoluto ed oggetto di questa recensione, rilasciata su eShop il 7 maggio al prezzo di €3,19.
Quel poco di trama che c’è
La nostra protagonista è la meccanica Nome Non Pervenuto. Opera in un’officina dove fa fondamentalmente lei il grosso del lavoro, al punto da essersi guadagnata i titoli di “Impiegata della Settimana”, “Impiegata del Mese” e “Impiegata di Tutta l’Eternità”. In tutto questo, il ruolo del suo capo è dormire, come farebbe un qualsiasi manager responsabile. Stanca di fare la schiava, Nome Non Pervenuto lo molla ignorando i suoi pianti straziati, raduna tutti i soldi che ha e compra una sua attività; gestirla, riparando e vendendo automobili modificate e non, sarà compito del giocatore.
Quel poco di gameplay che c’è
La partita inizia con un tutorial saltabile e fatto male. La faccio brevissima: il tasto + apre il menu (in cui è possibile solo aggiustare i livelli audio), con A si conferma e B annulla la scelta fatta o esce dai menù. La levetta destra sposta la visuale, la sinistra il cursore e LZ lo porta sulle quattroruote fuori dallo spiazzo quando ce le consegnano. Tenere premuto X consente di trascinare strutture e macchine.
La spiegazione mostra come utilizzare l’ufficio: tramite esso potremo accettare lavori e acquisire autovetture, controllare i trend estetici per la rivendita, leggere una lista di obiettivi da portare a termine (conseguirli ci darà soldi extra) e comprare quanto è necessario. Gli incarichi verranno generati casualmente ogni 2 minuti circa e saranno sempre accessibili. I mezzi da acquistare vengono a loro volta creati a caso e a volte avranno uno sconto del 20%. A prezzo fisso troviamo invece recinzioni, cartelloni pubblicitari, spazi esterni di parcheggio, ingrandimenti per il piazzale ed edifici dedicati a riparazioni, verniciatura, autolavaggio e ricalibrazioni. Questi ultimi sono il fulcro del mestiere: facendo soldi li si potrà aumentare di livello, sbloccando nuove abilità.
Nel tutorial c’è purtroppo una gravissima mancanza: solo le attività dedite all’aspetto esterno delle automobili (sbloccate molto più avanti nella partita) sono rilevanti per trend e valore di vendita… ma nulla di tutto ciò viene menzionato o spiegato. Introducendo in seguito la sezione a esso dedicata, questa non sarebbe stata confusionaria e irrilevante, come purtroppo invece è.
Se il gioco ti sembra piuttosto semplice, hai perfettamente ragione. Non c’è alcun elemento di sfida, rischio o micromanagement come usura delle macchine, tempi di attesa, prezzi di mercato variabili o altro ad aumentare l’interattività: potremo svolgere qualsiasi mansione con estrema calma e senza ripercussioni. La negligenza è considerata meno di zero. Gli autocarri che ci portano le vetture possono aspettarci in eterno, gli incarichi da accettare sono illimitati e fattori quali le richieste dei clienti o l’influenza dei trend sono irrilevanti: durante la scelta del lavoro ci sarà un’iconcina a mostrarci qual è quello giusto.
Niente costi vivi, solo guadagni: quando qualcuno ci porta la propria quattroruote vi si può fare di tutto, prima o poi sentiremo l’effetto sonoro del motore che riparte e vedremo un simbolo del dollaro. Abbiamo concluso, possiamo solo riconsegnarla. Le automobili acquistate per rivenderle si riconoscono soltanto perchè, oltre all’assenza del volto del cliente nella finestra di fine lavoro, a riparazioni concluse potremo continuare ad eseguirci sopra tutti i servizi a nostra disposizione. Il peggio che può capitarci è liberarcene restando pari… e se fosse stata presa scontata guadagneremo comunque la differenza dal prezzo intero. L’unico modo di sprecar denaro, a quanto ne so, è acquistando cartelloni e pubblicità: salvo aver mal compreso la loro meccanica (e data la pochezza del tutorial mi sorprenderei del contrario), non hanno assolutamente alcun effetto sulla partita.
Car Mechanic Manager è già l’esatto opposto di qualsiasi simulazione d’attività lavorativa, ma ecco arrivare il difetto peggiore del titolo: i controlli funzionano malissimo. Prima ho spiegato come l’analogico sinistro muova il puntatore che evidenzia l’oggetto di interesse, no? Beh, non lo sposta gradualmente, a mo’ di mouse: lo fa saltare completamente da un elemento all’altro… quando gli va. Spesso mi sono trovato nel pieno della frustrazione a vedere il cursore rimanere immobile o andare in direzioni diverse rispetto a quelle desiderate; a volte si piantava definitivamente, costringendomi a riavviare. Inoltre, bisogna direzionare la levetta una seconda volta per aprire un’ulteriore interfaccia (la prima mostra un pulsante per modificare la posizione dell’edificio o parcheggio e informazioni al riguardo, l’altra mostra dettagli sulla vettura in essa contenuto se presente) da cui si possono effettuare i lavori. A quel punto si deve usare il pad direzionale per scegliere l’azione da compiere.
Persino l’interfaccia è confusionaria: selezionando un comando, noterai che l’icona scelta ha un colore più scuro, una totale inversione rispetto a quanto ci si aspetterebbe. Questo, almeno all’inizio, ci porterà inevitabilmente a chiederci perché il gioco stia facendo tutt’altro quando noi abbiamo selezionato il simbolo più luminoso. Giusto per fare un esempio: mi è stato chiesto se volevo saltare il tutorial non meno di otto volte.
Trovi assurdo avere ben 5 tasti totalmente inutilizzati con cui migliorare potenzialmente i controlli? Allora preparati a quest’ennesima insensatezza: mi è precluso sapere se l’input fosse pessimo anche con il mouse o lo schermo dei telefonini, com’era pensato in origine… ma il touchscreen di Nintendo Switch non viene minimamente utilizzato, snaturando completamente la natura chiaramente mobile del gioco.
Quel poco di tecnicismo che c’è
La grafica è vista e rivista, tipica da giochi mobile: la si può definire decente ad esser generosi. C’è una singola traccia audio ripetuta ad nauseam. Gli effetti sonori, che si sentono durante i lavori e quando ci vengono consegnate le autovetture, sono l’unica distrazione a disposizione del giocatore dalla musica di sottofondo. L’unica cosa vagamente gradevole è la transizione grafica da colore a colore e da graffiti a graffiti sull’autovettura… senza tuttavia dimenticare quanto è bassa l’asticella stabilita dal gioco, quindi prendi quest’affermazione con le pinze.
Quel poco che è rimasto da dire
Car Mechanic Manager mi perplime. Trovo assurda la sua presenza su Nintendo Switch, così come il fatto che abbia l’ardire di costare dei soldi per quei pochi contenuti mal funzionanti al suo interno. Seriamente, passa oltre.