Da enorme fan della serie di Disgaea sin dal primo capitolo uscito su PlayStation 2, questa è una notizia che mi fa male al cuore. Secondo alcuni rapporti provenienti da vari siti giapponesi, rielaborati grazie all’utente di Twitter HDKirin, Nippon Ichi Software si trova in gravissimi problemi finanziari. Lo studio responsabile della creazione della fortunata saga di jrpg tattici navigava già in acque ostili a causa delle basse vendite dei suoi ultimi giochi in Giappone, ma il colpo di grazia è arrivato per le difficoltà relative al titolo mobile Disgaea RPG. Queste hanno portato NIS a non essere più in grado di pagare i dipendenti. Qui puoi leggere il tweet originale.
Per evitare di mettere nei guai i propri impiegati, la software house ha deciso di ricorrere a una delle ultime spiagge, qualcosa di esclusivo del Giappone, chiamata Moving Strike Warrant. Si tratta di una strategia tramite la quale si possono fare soldi in fretta, senza chiedere prestiti a banche o investitori, vendendo i titoli dell’azienda a prezzi stracciati. Le compagne di sicurezza che li acquisiscono sono i maggiori beneficiari di questa situazione, mentre purtroppo gli azionisti e la compagnia stessa ci rimettono, a causa del rapidissimo declino del valore delle proprie azioni.
Anche il sito giapponese Ha-Navi ha confermato che il motivo principale dell’accaduto si colloca nelle vicissitudini legate a Disgaea RPG, l’ultima fatica congiunta di NIS e Forward Works (una sussidiaria di Sony). Uscito il 19 marzo per Android e iOS, il titolo ha avuto vari problemi, tra cui alcuni dati di test finiti nel prodotto concluso e un’instabilità generale dovuta a un numero eccessivo di login oltreoceano. Tutto ciò ha portato la software house a rimuovere il gioco dagli store per ottimizzarlo e da allora non se ne è saputo più nulla. C’è stata una inevitabile e importante interruzione dei profitti e da qui arriviamo alla situazione attuale.
Il blog ufficiale di Forward Works ha rilasciato una dichiarazione relativamente a queste problematiche, scusandosi coi giocatori e incoraggiandoli a inoltrare un ticket di supporto qualora avessero acquistato oggetti in-game. Considerando che tale comunicazione è arrivata il 17 maggio, quasi due mesi dopo l’uscita di Disgaea RPG, è comprensibile vedere nelle parti coinvolte una certa riluttanza a offrire dei rimborsi, anche se ovviamente è loro dovere farlo.
Nippon Ichi Software è uno dei miei studi videoludici preferiti. Mi addolora vederlo costretto a operare un MS Warrant, specie a seguito dell’enorme successo di Disgaea 5. Per il momento non è chiaro in quale modo questa situazione influirà sui titoli futuri della software house, come Disgaea 6, o sulle sue sussidiarie occidentali. Ti terremo aggiornato.