Un battito d’ali genera nel nostro destino un grande cambiamento, non sappiamo in che momento quel singolo istante interverrà sulle nostre vite, ma senza dubbio quel brevissimo battito crea una variazione inevitabile che silente prima o poi ci raggiunge.
La teoria dell’effetto farfalla in Life is Strange affonda le sue radici nella fisica: un cambiamento anche minimo nelle condizioni iniziali produce variazioni significative a lungo termine; tutto questo è stato traslato nella letteratura e nel nostro immaginario più romantico ed emotivo.
La questione del tempo e dei suoi misteriosi funzionamenti ci ha sempre affascinato, il mescolarsi fugace tra presente e passato l’uno dipendente dall’altro quasi si rincorressero e si unissero in un unico istante, l’indefinito futuro e tutte le sue consegue astratte, da sempre suscita il nostro interesse, probabilmente perchè la nostra intera esistenza si basa sul tempo, è per questo che abbiamo cominciato a chiederci :”e se avessi preso una decisione differente? Adesso dove sarei, cosa ne sarebbe della mia vita?”.
Il tempo è relativo, dunque lo stiamo misurando nel modo giusto? Perchè ci è concesso un solo tentativo senza possibilità di tornare indietro? Se invece potessimo cambiare il nostro passato e correggere i nostri “errori”?
Con questa domanda ci affacciamo direttamente in Life is Strange in cui le scelte e le sue conseguenze permeano l’intera avventura di gioco; Max la protagonista è in grado di tornare indietro nel tempo semplicemente tendendo la sua mano verso il presente, riavvolgendo la sua vita in continuazione come fosse un nastro e catturandone alcuni istanti sulla sua inseparabile macchina fotografica ma non incontra mai se stessa in un paradosso temporale, semplicemente trasforma il suo presente, passato e futuro cambiando le sue decisioni; però, ogni alterazione temporale produce un effetto e una conseguenza, dunque è davvero possibile trovare la combinazione di causa ed effetto giusti a risolvere la nostra intera vita come un rebus?
Ovviamente Life Is Strange non può darci una risposta certa ma può comunicarci qualcosa di fondamentale: non esiste una scelta giusta o sbagliata, ognuna di esse porta a una conseguenza e alla perdita di qualcosa o nel caso specifico di qualcuno; cambiare il nostro passato o le nostre scelte non è né giusto né sbagliato semplicemente apre scenari differenti a cui comunque dobbiamo adeguarci, perchè risolvere un problema ne pone di conseguenza un altro, in generale il concetto che il titolo ci suggerisce è: tutte le nostre scelte hanno delle conseguenze, non si può avere tutto, perchè il concetto di tempo è nella sua stessa essenza legato a quello di perdita, fare una scelta significa inevitabilmente lasciarne andare un’altra.
Il dualismo messo in risalto dal capolavoro di Dontnod Entertainment, lo avvertiamo molto bene durante il gameplay: dalla comparsa della farfalla blu, Max prende una serie di decisioni lacerando il tempo più e più volte e per ogni scelta presa, Max dubita; se tornassimo come giocatori indietro nel tempo utilizzando la sua abilità e selezionassimo la scelta opposta a quella precedente, la nostra protagonista dubiterebbe ugualmente domandandosi se non sia più corretto variare risposta o azione.
Il gioco non ci rende mai sicuri della nostra scelta credo che questo senso di ansia o di smarrimento sia il suo intento principale.
Per concludere, Life is Strange ci invita a riflettere profondamente sulla tematica del tempo e sulla teoria del caos strettamente legata alle variazioni temporali, non è senz’altro nuovo come tentativo ma nel mondo videoludico a mio parere, mai era stato trattato questo concetto in modo così efficace e diretto.