Ultimamente stanno prendendo un posto sempre più grande nel mercato dei servizi ad abbonamento mensile che propongono agli utenti un catalogo di giochi da scaricare in cambio di un esborso unico. Nel corso di un’intervista a Game Informer durante l’ultimo E3, il leggendario presidente di Square Enix, Yosuke Matsuda ha parlato proprio di un possibile servizio, che veda una grande libreria virtuale delle vecchie glorie della compagnia, simile a quello offerto dalla grande N con Nintendo Switch Online.
Nell’intervista, a Matsuda è stata chiesta la sua opinione riguardo la tendenza delle software house a distribuire i propri giochi attraverso degli abbonamenti online:
“Per quanto riguarda i classici che potreste aver giocato su NES, stiamo ancora lavorando duro per fare in modo che siano giocabili. In realtà abbiamo lanciato un progetto interno dedicato proprio a questo, quindi stiamo già lavorando per renderli disponibili su una grande varità di piattaforme. Sicuramente, nel corso del tempo, ci piacerebbe vedere questo catalogo in un servizio streaming con una sottoscrizione, perciò stiamo esplorando la possibilità di crearne uno dedicato.”
In pratica, da Square Enix si stanno già adoperando per dare agli utenti la possibilità di fruire dei vecchi classici della compagnia sotto il pagamento di una somma mensile. Sarebbe molto comodo, considerando che giocandoli in streaming non si avrebbero problemi di emulazione. Tuttavia, per creare un catalogo digitale occorre avere il codice dell’opera originale e, a quanto pare, questo non è scontato come sembra:
“Mi imbarazza dirlo, ma in alcuni casi non sappiamo dove sia il codice sorgente. A volte è molto difficile da trovare, dato che in passato una volta concluso il gioco, era tutto finito. Non si pensava a eventuali vendite future.”
Per quanto questo possa sembrare assurdo, le parole di Matsuda hanno senso: molti anni fa la preservazione dei titoli era un problema secondario per le compagnie e, soprattutto, non si pensava minimamente a eventuali porting o riproposizioni future. I giochi Square Enix non sono gli unici a essersi persi nel corso del tempo ma, in questo caso, la notizia riguarda una software house che ha sfornato tanti classici.
Ai giorni nostri si è discusso spesso sulla preservazione delle opere videoludiche, e sulla conservazione del codice sorgente dei titoli storici. Oltre a questo, siamo in un mercato in cui i porting sono all’ordine del giorno e, di conseguenza, si presta maggiore attenzione a tutto questo. Per fortuna, oggi è molto difficile che accada una situazione simile. Speriamo solo che, in questo caso, si possa rimediare all’errore.