Tra le tante sorprese dell’ultimo E3 molti giocatori hanno particolarmente apprezzato Dragon Ball Z: Kakarot. Secondo alcune notizie, il gioco sarebbe dovuto essere un open world in cui un enorme scenario sarebbe stato liberamente esplorabile. A quanto pare, invece, la realtà dei fatti è leggermente diversa: avremo sette vastissime regioni da visitare, le quali saranno molto grandi, ma divise tra loro.
In poche parole, Dragon Ball Z: Kakarot vanterà un mondo simile a quello sperimentato in Dragon Age: Inquisition o The Witcher 3, dove lo scenario era separato in regioni molto estese. Durante un’intervista, il director Hara Ryosuke si è espresso in proposito, parlando della struttura di gioco:
“Vorrei menzionare che questo non è un open world nel modo in cui siamo arrivati a definirlo oggi. Ci sono alcune zone molto larghe ed espanse, dove si potranno sperimentare differenti saghe della storia di Goku. Saranno sbloccate proseguendo nella trama.”
Oltre a questo, Ryosuke ha affermato che le zone saranno connesse da una mappa in cui sarà possibile selezionare quelle sbloccate, per andare verso di esse e interagirci normalmente. Durante la demo E3 abbiamo potuto ammirare la prima area di gioco, fatta di grandi vallate, grotte, fiumi e segreti da trovare. Probabilmente vedremo altri scenari altrettanto estesi, tutti con il loro carico di attività secondarie annesse.
In aggiunta, il team di sviluppo ha presto motivato la sua scelta. Come si può sentire in video, questi piccoli “limiti” all’esplorazione sono stati inseriti per rendere il Dragon Ball Z: Kakarot più vicino possibile alla storia dell’anime. Per questo motivo, alcune ambientazioni saranno visitabili soltanto proseguendo con la narrazione per creare un’esperienza che possa essere coerente con quella che tutti i fan conoscono e amano da anni.