Yu Suzuki è stato uno degli ospiti principali della 20esima edizione del Japan Expo tenutasi per l’occasione a Parigi; durante un panel della durata di circa un’ora, il celebre designer giapponese ha ripercorso alcune tappe della propria carriera e rivelato nuovi dettagli su Shenmue 3.
Suzuki ha iniziato il panel partendo dalla sua infanzia e di come sia cresciuto in una zona molto rurale del Giappone, senza tante cose con cui giocare. Molti bambini giocavano cercando di fare delle palle di terra più resistenti possibili, con Suzuki che cercava di sperimentare tecniche differenti mescolando diversi tipi di terra e scaldandoli, passando ore a cercare la terra più adatta.
In seguito, i suoi genitori iniziarono ad acquistargli i mattoncini Lego, che il futuro designer utilizzava in un modo tutto suo; invece di costruire i modelli seguendo il manuale, provava sempre a costruire enormi veicoli o astronavi.
Soltanto una volta, per fare contenti i genitori, realizzò una costruzione seguendo i manuali, smontandola subito dopo per riutilizzarne le parti. Qualche tempo dopo, iniziò ad utilizzare piccoli motori e parti elettriche per animare le sue costruzioni.
Condividendo col pubblico alcune foto personali, Yu Suzuki ha raccontato che i suoi genitori erano dei musicisti, che curavano molto la sua educazione musicale; la madre lo voleva obbligare a seguire delle lezioni di piano e gli impartì insegnamenti collegati alla musica classica, mentre lui era più attratto dal rock.
La provenienza rurale più l’influsso degli anni ‘60/’70 fece si che i suoi genitori avessero idee adamantine contro tutto ciò che non fosse musica classica, ritenendo che “solo i delinquenti suonano la chitarra elettrica”. In conclusione, voleva così tanto una chitarra elettrica da costruirsela da solo.
Terminata questa parentesi familiare, Suzuki passa a parlare degli anni del liceo e di come decise la carriera che voleva intraprendere. Fu all’epoca che realizzò come il lavoro sia sempre un compito stancante e arduo da affrontare, indipendentemente dalla professione, quindi capì che avrebbe dovuto scegliere qualcosa che gli consentisse di avere abbastanza tempo libero per i suoi hobby.
Inizialmente pensò di diventare insegnante, per via delle vacanze estive e invernali; tuttavia compilando il form sulla scelta della carriera a scuola, pensò sarebbe stato meglio indicare qualcosa che suonasse più cool.
Fu proprio in quel momento che stabilì di diventare un programmatore, senza neppure sapere con esattezza che tipo di lavoro fosse, perché “suonava figo e glamour al tempo stesso, così ho pensato che mi avrebbe reso popolare con le ragazze”.
Infine, al temine degli studi, la ragione principale per cui si unì a Sega era che la compagnia garantiva 2 giorni di riposo a settimana.
In Sega, Yu Suzuki si immergeva completamente in una materia prima di trarne un gioco; visitò delle basi aeree prima di sviluppare Afterburner e studiò i combattimenti aerei. Durante lo sviluppo di OutRun, frequentò dei circuiti imparò tutto sulle Ferrari, dal motore all’angolo di inclinazione del cavallino rampante.
Yu Suzuki ha raccontato anche della sua visita a un Tempio Shaolin, durante lo sviluppo di Virtua Fighter e Shenmue. La sua speranza era imparare le differenze tra i vari stili di Kung Fu e incontrare i maestri al tempio per catturare l’essenza delle mosse.
Inutile dirlo, non riuscì nel suo intento e provando alcune mosse con i maestri ne uscì con le ossa rotte, letteralmente.
Facendo tesoro di tutte le sue esperienzie, sviluppando Shenmue, mentre in molti gli dicevano quanto fosse rischioso mescolare diversi generi in un gioco solo, era fiducioso di riuscire nell’intento.
E’ stato davvero un compito faticoso, ha poi dichiarato, ma è riuscito a completare i primi due titoli, che ancora oggi sono ricordati da tutti come dei capolavori del medium.
Successivamente, sono stati mostrati video provenienti da vari sviluppatori, con domande per Suzuki.
Una di queste domande era su quanto differente fosse l’attuale Shenmue 3 rispetto a quello inizialmente immaginato vent’anni fa. Suzuki ha risposto rivelando come inizialmente Shenmue fosse composto da 11 capitoli, ciascuno dei quali con un proprio gioco; invece di coprire solo il capitolo 3 come pianificato inizialmente, la storia di Shenmue 3 si è evoluta e ampliata narrando un arco temporale più ampio.
Un’altra domanda era relativa alla possibilità di vedere un altro Space Harrier; piuttosto a sorpresa, Suzuki ha risposto che proverà a svilupparne un capitolo sfruttando la tecnologia VR.
Infine è stato mostrato un video messaggio di Suda 51, in cui parla di Virtual Racing come uno dei suoi titoli preferiti e della prima volta in cui ha incontrato Yu Suzuki durante i suoi anni alla Sega, inseguendo il desiderio di diventare anche lui uno sviluppatore.
Divertito, l’autore di capolavori come Killer 7 e No More Heroes ha menzionato di come pranzando insieme, ha raccontato questa storia a Suzuki che però non ricordava assolutamente quell’incontro. Alla fine del messaggio, Suda ha chiesto al padre di Shenmue che tipo di racing farebbe oggi.
Yu Suzuki ha risposto che gli piacerebbe un titolo in grado di utilizzare dati GPS in tempo reale, con ambientazioni urbane molto caotiche, in cui i giocatori dovrebbero andare da un punto all’altro utilizzando la strada più veloce possibile, evitando il traffico.
Più che sulle abilità alla guida, il gioco sarebbe incentrato sulle decisioni, rendendolo un racing molto originale.
Il panel ha quindi raggiunto il momento più atteso, ovvero l’angolo dedicato alle informazioni su Shenmue 3, con 4 nuovi screenshot mostrati al pubblico.
In uno di essi Chai attacca Ryo e Shenhua, ricordandoci del suo ritorno; un altro invece mostra Lan Di dal momento che “non abbiamo ancora mostrato uno scatto figo che lo riguardasse”. Gli ultimi due scatti mostrano un cabinato arcade e il Panda Market, il mercato della prima città del gioco.
Sono stati inoltre mostrati alcuni sketch risalenti ai primi giorni di ideazione di Shenmue, che mostrano l’evoluzione del design di Ryo; Suzuki era indeciso se iniziare la storia dall’infanzia di Ryo e se dargli una personalità gentile o farlo apparire come un delinquente, da qui i vari aspetti del personaggio. C’è anche un disegno in cui Ryo è ancora uguale ad Akira di Virtua Fighter.
Infine è stato mostrato un breve trailer di Shenmue 3, teoricamente non è un trailer nuovo, ma in effetti lo hanno visto in pochi finora.
Yu Suzuki ha concluso il panel ricordando che Shenmue 3 è ancora in fase di test, con diverse tipologie di giocatori incaricati di provarlo divisi tra: chi ha giocato i giochi originali, chi li ha scoperti con la remastered, chi non conosce affatto la serie e addirittura quelli a cui non piace.
Suzuki ha menzionato come ognuno di loro abbia un modo diverso di giocare con il titolo, rendendo Shenmue 3 uno specchio della personalità del giocatore. Ha anche aggiunto che i giocatori dovranno affrontare il gioco con il loro ritmo e prendersi il tempo necessario per andare avanti.
Shenmue 3 uscirà il 19 novembre su PlayStation 4 e PC in esclusiva Epic Store.