Se mi dovessero chiedere un consiglio su un titolo che unisca più caratteristiche di giochi, come ad esempio Dark Souls o Binding of Isaac, citerei, con molta franchezza, In Celebration of Violence.
In Celebration of Violence, sviluppato da Julian Edison, fa parte del genere action e fantasy, con molti elementi esplorativi in stile Roguelike.
Trama e personalizzazione
Il titolo in questione non ha una trama di fondo, lo scopo è unicamente quello di combattere, migliorarsi, morire per poi resuscitare e tornare a combattere più forti di prima.
Come ben sappiamo, l’esplorazione in titoli del genere è fondamentale. Quasi tutti gli elementi disponibili all’interno della mappa di gioco possono interagire con il nostro personaggio che, all’inizio dell’avventura, non avrà una propria personalizzazione, al massimo si potrà aggiungere o eliminare totalmente la barba e scegliere la capigliatura con il relativo colore.
Comparto tecnico e Gameplay
L’avventura del nostro protagonista non inizia con un tutorial.
Purtroppo In Celebration of Violence, proprio come in Dark Souls, non si ha nessun tutorial ma solo una mappa che mostra i comandi alla quale sarà possibile accedere cliccando nella voce correlata nel menu di gioco.
I comandi quindi saranno l’unica cosa che potremo conoscere, tutto il resto come oggetti, altari e armi che troveremo non avranno nessuna descrizione e spetterà a noi capire quale sia effettivamente la loro utilità.
Per riuscire a capire in maniera, oserei dire, approfondita i vari comandi di gioco, ci converrà morire più volte, quindi, più saranno i game over, più semplice sarà comprendere i vari limiti del personaggio.
Il nostro eroe avrà a disposizione principalmente due tipi di attacchi, a cui potremo ricorrere tramite l’utilizzo dei tasti destro e sinistro del mouse: la schivata e lo scatto.
Inoltre, ci verrà data la possibilità di usare dei poteri speciali e anche di effettuare delle parry, queste ultime ci permetteranno di bloccare e stordire in maniera efficace i nostri avversari.
Ogni nemico che incontreremo avrà un proprio punto di forza e di debolezza. Il nostro compito? Capire come poterlo eliminare facendo leva proprio su quest’ultima. Dalla nostra avremo la possibilità di scegliere l’arma principale: una spada da usare con entrambe le mani o un arco saranno certamente utili.
Attraverso il compimento delle nostre Run otterremo delle reliquie dette “Mementos” e vari materiali, questi ultimi potranno essere equipaggiati o forgiati per migliorare le nostre armi oppure sacrificati agli dei per ottenere vari bonus, un po’ come in NIOH.
Le mappe di gioco sono generate in maniera casuale ogniqualvolta inizieremo una partita, ciò non farà altro che complicarci la vita poiché le trappole e i vari segreti che cercheremo di memorizzare verranno automaticamente cambiate.
Come già detto in precedenza, gli ambienti di gioco sono quasi totalmente interattivi: avremo infatti la possibilità di poter utilizzare massi o alberi come scudi per creare barriere, oppure potremo attirare i nostri nemici con una trappola, provocando un incendio, in modo da danneggiarli con le fiamme.
Il comparto sonoro di questo titolo non è il massimo. La musica che ci accompagnerà tutte le volte che inizieremo una nuova partita sarà ripetitiva, assumendo un ritmo incalzante in base alle varie situazioni di gioco.
Riflessioni finali
Non ci rimane altro che tirare le somme. Da quello che si può facilmente intuire, il titolo non sarà da tripla A, ma nemmeno pessimo. Potremmo facilmente inserirlo tra i videogiochi da utilizzare nelle nostre pause di dieci minuti, visto che le run occuperanno più o meno questo lasso di tempo. Il comparto grafico essendo di un livello abbastanza basso, permette a tutti i computer, anche a quelli più vecchi, di farlo girare senza problemi.