A quasi un anno dalla sua release su PC, Damsel giunge su Nintendo Switch portando con sè l’azione frenetica che lo contraddistingue.
La trama
La nostra eroina, chiamata proprio Damsel, è una vera donna d’azione, che si occupa di tenere sotto controllo le continue macchinazioni della società dei vampiri, la quale cerca segretamente di soggiogare gli umani per usarli come spuntino.
C’è da dire che la trama del titolo serve unicamente come contorno tra un livello e l’altro, per dare un minimo di contesto alla progressione nei 75 livelli di gioco, nonostante sia narrata da vignette in stile fumetto davvero ben realizzate.
La grafica
Damsel non si prende troppo sul serio, e il design della protagonista e dei vampiri, che indossano abiti quasi fossero un’azienda, lo mette subito in chiaro.
Così come nelle scene di intramezzo, anche la grafica durante il gioco è disegnata a mano in uno stile a metà tra il fumetto e il cartone animato, che rende accattivante e originale il colpo d’occhio.
Ovviamente una grafica di questo tipo risulta estremamente leggera, non impensierendo la Switch neanche in modalità portatile, e garantendo sempre la massima fluidità di gioco.
La musica
Sui temi che accompagnano il gioco c’è ben poco da dire: i brani in sottofondo sono ben ritmati ed incalzanti, e ricordano le sonorità di giochi dallo stampo arcade del passato, seppur riadattate in forma moderna.
Purtroppo i temi sono pochi e tenderanno a ripetersi all’interno dei vari livelli, per non parlare dei suoni ambientali, i quali saranno gli stessi in tutti i livelli di gioco.
Il gameplay
Switch alla mano, ci ritroviamo all’interno di un platform action estremamente veloce e adrenalinico; Damsel è equipaggiata con un fucile a pompa, che è sicuramente efficace per far saltare la testa ai suoi nemici, ma che dovremo imparare ad usare con la massima precisione possibile.
Esattamente come per i colpi della nostra arma, anche i movimenti di Damsel dovranno essere sempre precisi e rapidi, questo perché il gioco basa la maggior parte della sua struttura videoludica sul risolvere i livelli/puzzle nella maniera più rapida e precisa possibile, al fine di massimizzare il punteggio ottenuto, scalando così le classifiche online.
Damsel infatti, punta decisamente sulla componente spiccatamente arcade e agonistica, non proponendo quasi mai novità a livello di nemici, meccaniche ed obiettivi, ma conducendo il giocatore in una spirale di difficoltà crescente attraverso livelli molto simili tra loro, in cui le uniche variazioni saranno date dal numero di nemici e scopi nella mappa, e dal loro posizionamento.
Inoltre, sparsi per le mappe di gioco, sono presenti una grande quantità di teschi viola fluttuanti, che la protagonista dovrà raccogliere per far salire un contatore posto sul lato destro dello schermo; più alto sarà il contatore, più punti otterremo con le varie uccisioni o raggiungimento di obiettivi, il che rende la pianificazione della strada da percorrere all’interno delle mappe, ancora più cruciale, soprattutto in virtù del fatto che il contatore dei teschi diminuirà se non continueremo a farlo crescere in maniera costante.
Un’ulteriore difficoltà è rappresentata dagli ostaggi che troveremo sparsi per i vari livelli.
Damsel vorrà ovviamente salvare ogni essere umano intrappolato tra le grinfie dei vampiri, e per farlo dovrà avvicinarsi all’ostaggio e premere ripetutamente un tasto per poterlo slegare, ma non è questo che dovrà preoccuparci.
Quello che potrà rendere a tratti le nostre partite frustranti, è il fatto che questi ostaggi, se uccisi da un singolo colpo della nostra arma, porteranno istantaneamente al game over, costringendoci a mantenere un approccio sì rapido, ma anche estremamente misurato, poiché un singolo colpo di troppo potrebbe significare la ripetizione dell’intero quadro.
Da questi elementi, è facilmente intuibile come Damsel possa fare la felicità di quei giocatori che vedono nella realizzazione di punteggi sempre migliori una sfida accattivante, ma risultando alla lunga estremamente ripetitivo per tutti gli altri.
In mobilità
Se è vero che Damsel sembra corteggiare un pubblico spiccatamente più hardcore, bisogna riconoscere che il suo arrivo su Nintendo Switch potrebbe invece spingerlo verso un pubblico decisamente più variegato; se, infatti, l’esperienza in modalità docked non si discosta molto da quanto visto su Pc, il tutto cambia radicalmente nel momento in cui ci si concentra sulla modalità portatile.
Proprio perché composto da livelli estremamente brevi, Damsel risulta un gioco perfetto da utilizzare in mobilità, consentendoci di tentare il miglioramento di un record di un certo livello anche in brevi spostamenti sui mezzi pubblici, per esempio.
Il titolo si presta fortemente ad un’esperienza mordi e fuggi, che mima quasi alcuni giochi mobile per telefono, consentendoci di migliorare quasi inconsapevolmente grazie alla ripetizione dei livelli in maniera mordi e fuggi durante le nostre brevi pause della vita quotidiana.
In questo senso, il valore del gioco ne esce enormemente rivalutato, anche per un pubblico più casual.
In conclusione
Damsel giunge su Nintendo Switch trovando nell’ibrida una perfetta opportunità di ampliare il proprio pubblico di riferimento; una vena spiccatamente arcade riesce a conciliarsi bene con un gameplay frenetico e che predilige la precisione.
Unica nota dolente, la mancanza di contenuti aggiuntivi, i quali avrebbero potuto rappresentare una novità anche per chi possiede il titolo su Pc già da un anno.