La rubrica di oggi su “I Giganti in Pixel” è dedicata a Konami Corporation, una delle case sviluppatrici di videogiochi più famose di sempre. Castlevania, Metal Gear, PES, Silent Hill sono solo alcuni dei suoi grandi successi. Ripercorriamone insieme la storia e il suo sviluppo dalle origini fino ai giorni nostri.
Le origini
Siamo nel 1969, a Osaka: Kozuki fonda una società specializzata nella riparazione e nel noleggo di jukebox. Qualche anno dopo, il fondatore, insieme a Nakama, Matsuda e Ishihara, giocando con le iniziali dei propri cognomi, ne cambiano il nome. Nasce Konami, una nuova azienda dedita alla produzione di macchine a gettoni e videogiochi arcade. Siamo nell’anno 1973.
Iniziare non è mai semplice, soprattutto in un settore di cui non si era mai fatta esperienza prima. Solo dopo qualche anno, infatti, entra in commercio il primo videogioco arcade marchiato Konami. Un grande successo! Ebbene si… da questo momento inizia un’attività di esportazione che si estende anche oltre i confini nipponici.
Il 1981 è l’anno di Frogger, Scramble e Amidar: i grandi titoli originari della Software House. Frogger è il gioco “della rana”: obiettivo da perseguire è permettere alla rana di raggiungere la propria tana. In che modo? Facendole attraversare un’autostrada, poi un fiume insidioso… il tutto con una visuale dall’alto e un tempo limitato da rispettare. Scramble ha come protagonista una navicella spaziale che deve sparare o evitare missili e dischi volanti che si pongono sul suo percorso. Questo per ben sei livelli, che aumentano gradualmente di difficoltà. Amidar, invece, è il gioco del “reticolato” da percorrere senza essere toccati dai nemici che inseguono il giocatore, chi attraverso un percorso logico, chi lungo il perimetro di gioco.
Questi sono gli anni migliori per Konami
Gyruss, Juno First, Rock n’Rope e “Il gioco delle Olipiadi”, Track & Field/Hyper Olympic sono gli altri capolavori di questi anni in cui Konami domina il mercato degli arcade. E se vi state chiedendo il motivo di questo successo, la risposta è da rinvenirsi nella loro “anima” creativa e allo stesso tempo innovativa.
Questa caratteristica non passa di certo inosservata e altre case vogliono che Konami produca per loro videogiochi arcade. Iniziano le partnership e, inutile dire, che la più rilevante è di certo quella con Nintendo.
Al di là del confine…
Il successo è smisurato e Konami deve spingersi oltreoceano per aspirare ai massimi livelli. Stati Uniti, Londra e Germania sono gli Stati che in pochi anni vengono colonizzati dalla società.
E l’Età dell’Oro prosegue, non solo con riferimento agli stabilimenti extra-nipponici o le azione quotate sul mercato, ma anche in relazione ai giochi. Gli anni ’80 sono gli anni di Mikie, Circus Charlie, Hyper Sports, Gradius, Shao-Lin’s Road, Yiw Ar Kung Fu, Rush’n Attack, Salamander, Wec Le Mans, Contra.
Alcuni li conoscete e magari ci avete anche giocato oppure ci avete sicuramente giocato, ma senza sapere che fossero prodotti dalla Software House. Altri li state apprendendo grazie a noi… ma su due titoli non transigiamo.
Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time e The Simpsons: come non ricordarli. Sono stati i passatempo quotidiano degli adolescenti degli anni ’90. Con l’avvento delle console, il mondo arcade fatica a mantenere fermo il seguito di giocatore, ma nonostante ciò, Konami riesce ancora a distinguersi nel settore delle produzioni da sala. Ma i tempi d’oro non ritorneranno più…
L’avvento dei Famicom
Il mercato dei Famicom (crasi di Family computer, i PC da casa) coinvolge anche la Software House, che inizia a concentrarsi sulla produzione di titoli per il Nintendo Entertainment System.
E anche qui il successo è assicurato! Gradius, Castlevania e Metal Gear diventano i giochi del momento. E la partnership con Nintendo continua!
Una sede condivisa viene istituita in Nord America, la Ultra Game, e un’altra in Europa, la Palcom. Le due case lavorano bene insieme, tanto che Konami riesce a produrre più di dieci titoli all’anno per la socia. Molto di più rispetto a quanto quest’ultima impone agli altri team con cui instaura rapporti lavorativi.
Intanto le console da casa continuano ad avere sempre più fama. Diventa necessario per Konami cambiare rotta, o quantomeno rivedere il proprio prospetto di lavoro in lungo termine. Su cosa puntare? Abbandonare gli arcade? Attenuare il lavoro che c’è dietro? Ma come perdere di vista quello che era stato fin da sempre il primario obiettivo della società? Purtroppo (o per fortuna) i tempi cambiano e per rimanere sulla vetta del successo, è necessario adeguarsi, pur senza snaturarsi del tutto.
Il cambiamento
Prima di tutto urge snellire e dispensare meglio il carico di lavoro che poggia sulla schiena di pochi. Sono istituite diverse filiali, ciascuna finalizzata a produrre su uno specifico settore. Si pensi a Konami Computer Entertainment Osaka o a Konami Computer Entertainment Tokyo, o ancora a Konami Australia. Insomma, una dislocazione delle produzioni, scisse secondo criteri logici e logistici. Non è semplice stravolgersi in poco tempo… e, infatti, solo nel 2000 la Software House diventa una holding, col nome di Konami Corporation.
In questi anni, anche le partnership sono aumentate. Non solo Nintendo, che resta pur sempre una grande alleata della società, ma anche SEGA, Sony, Microsoft, entrano nel raggio d’azione di Konami. E se pensate che tutto si sia limitato al solo settore videoludico, vi sbagliate di grosso! Una rivoluzione c’è stata e, in quanto tale, ha investito anche gli interessi della Software House. Intrattenimento e Fitness sono gli ulteriori due mondi che portano la firma Konami Corporation.
Oggi…
Nonostante la molteplicità di attività intraprese, tuttavia, Konami Corporation oggi resta ancorata soprattutto sullo sviluppo di videogiochi per console e computer. PES, Dance Revolution e Silent Hill sono i titoli di maggiore spicco. Ma mai abbandonare il passato! E, infatti, sono stati riproposti alcuni dei titoli più famosi del passato (come Castlevania e Metal Gear) per le console di nuova e nuovissima generazione. Un successo è stato allora… un successo è oggi!
E per ampliare i propri confini, la società ha in programma di dedicarsi anche a giochi per dispositivi mobile. Una scelta forse poco condivisa da chi ha vissuti i veri anni d’oro di Konami, ma dovuta, in un mercato in cui bisogna essere sempre sull’attenti!
Al momento, il suo videogame più venduto (e parliamo di vendite davvero vertiginose) è Pro Evolution Soccer.