Chi ha detto che i videogiochi sono solo “cose stupide” o “da bambini”, si sbaglia! I videogiochi, come molte altre opere pensate e realizzate dall’uomo, sono “elementi” preziosi perché portano con loro la gioia, le speranze e i sogni di milioni di giocatori appartenenti a epoche diverse. Considerando la velocità con la quale l’Universo videoludico si sta evolvendo, verso esperienze sempre più spettacolari e realistiche, queste piccole “Opere d’arte digitali” vanno protette, preservate e custodite gelosamente per le generazioni future, in particolare mi riferisco a tutti quei titoli e console che hanno fatto la storia dell’attuale mercato videoludico.
“Ricorda chi eravamo…”
In questa crociata per la salvezza dei videogiochi si è avventurata Analogue, azienda focalizzata sulla conservazione non solo dell’hardware di gioco, ma della storia dei giochi stessi. Essa si era già immersa in questa avventura con la sua prima console Mega SG, che riusce a riprodurre perfettamente giochi Genesis e Mega Drive. Dopo qualche anno questa azienda ha deciso di riprovarci con un prodotto che farà felice molti giocatori che, come me (…e forse come te), sono cresciuti con il mitico Game Boy di Nintendo. La console portatile della casa nipponica ancora oggi viene ricordata per la sua portabilità, praticità e per i suoi bellissimi titoli che ne hanno contraddistinto la storia. Insieme a essa, ovviamente, ci sono tutte le generazioni successive quali: Game Boy Color, Game Boy Advance, il Pocket e un numero di console portatili che (…invano) hanno provato a fargli concorrenza, senza ottimi risultati: Game Gear, Neo Geo Pocket Color, Atari Lynx e tante altre che la storia “sta per dimenticare”.
“[…] una workstation audio digitale con un sintetizzatore e sequencer integrati che può riprodurre nativamente qualsiasi cartuccia Game Boy (inclusa Color and Advance) […] con un adattatore che consentirà agli utenti di utilizzare le loro cartucce di gioco per Game Gear, Neo Geo Pocket Color, Atari Lynx e altro. Tutto ciò è ottenuto attraverso l’hardware del Pocket e non utilizza l’emulazione.
La nuova Pocket di Analogue non sarà basata su un semplice emulatore, come la maggior parte delle attuali console portatili con questa funzione (es. Bit Boy), ma utilizzerà un hardware ben preciso per permettere ai giocatori di sfruttare le loro vecchie cartucce. Il Pocket possiede uno schermo LCD da 3,5”, 615 pixel per pollice (ppi), con una risoluzione di 1600×1440, ben dieci volte quella di un Game Boy originale. Il dispositivo firmato Analogue ha una batteria ricaricabile agli ioni di litio, pulsanti “mappabili” in base alle esigenze, altoparlanti stereo, supporto microSD, ricarica USB-C, jack per cuffie da 3,5 mm e una spina di collegamento di tipo “proprietario”.
“[…] progettato per la creazione di musica e performance dal vivo!”
La console presenta anche una “digital audio workstation”, chiamata Nanoloop, che presenta un sintetizzatore e un sequencer per la creazione di tracce audio. Sarà altresì presente la possibilità per gli sviluppatori di sviluppare FPGA (field-programmable gate array). Chiude il quadro, per adesso, la presenza di la possibilità di poter giocare ai titoli originali direttamente sulla tua TV, attraverso un Dock analogico che consentirà agli utenti di giocare ai loro vecchi giochi su un televisore in HD senza il richio di incorrere in errori e deformazioni. Il Dock supporterà altresì “qualsiasi controller Bluetooth 8BitDo wireless” o controller USB cablati, mediante due porte USB appositamente studiate.
La nuova Analogue Pocket va così a inserirsi in un mercato particolare dove altre console di “nuova filosofia” si stanno già facendo strada, come PlayDate. Questo piccolo piano nostalgia arriverà nel 2020, avente un prezzo (ipotizzato) di $199, che corrispondono a circa 185€.