A distanza di dieci anni, il franchise Zombieland sigla il suo ritorno, questa volta con un videogioco twin stick shooter.
Fattosi carico delle vicende del film Benvenuti a Zombieland, Zombieland Double Tap: Road Trip è il sequel delle avventure di Colombus, Wachita, Tallahasse e Little Rock, che cerca di ricalcare i tratti somatici del leggero e divertente movie prodotto da Columbia Pictures.
Solitamente, i videogiochi tratti da film non sempre hanno buona sorte: il motivo principale è da ricercare in titoli sviluppati talvolta in modo superficiale, che si danno manforte con la licenza già famosa in ambito cinematografico per cercare di vendere di più con il minimo sforzo.
Ma sarà il caso di Zombieland Double Tap: Road Trip? Noi di iCrewPlay abbiamo provato il titolo su PlayStation 4: imbraccia il fucile e vieni a scoprirlo, grazie alla nostra recensione!
Da Los Angeles con furore
La storia di Zombieland Double Tap: Road Trip, cronologicamente, si colloca fra Benvenuti a Zombieland e il suo sequel Zombieland: Double Tap. Gli scatenati sopravvissuti dovranno farsi strada in un tragitto che costringe ad attraversare in largo tutti gli Stati Uniti: questi, infatti, dovranno lasciare la California per stabilirsi a Washington, precisamente alla Casa Bianca.
Durante questo viaggio, però, molteplici saranno i pericoli e gli zombie che vi si pareranno davanti.
Appena avviata la campagna principale, potremo scegliere il nostro personaggio preferito: qualsiasi sia la tua scelta, le vicende si svolgeranno sempre negli stessi stage e con gli stessi dialoghi, il che rende il tutto molto limitante: si poteva almeno cercare di approfondire i personaggi, creando dei livelli appositi o delle finestre di dialogo per ognuno.
La scelta di narrare la storia del gioco tramite conversazioni didascaliche fra i vari protagonisti non fa altro che scemare ulteriormente l’attenzione del giocatore. Inoltre, nonostante il decantato viaggio, citato anche nel titolo, non viene mai trasmesso il senso di navigazione, poiché questo non viene mai mostrato: gli sviluppatori infatti si sono limitati a creare dieci livelli in altrettanti stati diversi, con ambientazioni dissimili ma che iniziano a ripetersi durante le fasi avanzate dell’avventura, senza nemmeno un’animazione di un veicolo in movimento in grado di farci capire che stiamo proseguendo nel nostro percorso. Dove sarebbe il viaggio?
Come se non bastasse, l’ironia spicciola e mai davvero divertente che si evince dai dialoghi di gioco raramente riuscirà a strappare un sorriso al giocatore. Fortunatamente, però, questo calvario non durerà molto: la modalità storia può essere terminata in meno di 2 ore, grazie alla breve longevità dei livelli che non dureranno più di dieci minuti.
Gameplay scarno
Il titolo prende a piene mani dal genere twin stick shooter e gode di una visuale isometrica: tramite l’analogico destro sarà possibile mirare agli zombie e premere R2 per fare fuoco.
In Zombieland Double Tap: Road Trip purtroppo sarà possibile trasportare soltanto un’arma per volta e, nonostante siano presenti circa una decina di tipologie, ciò che le differenzierà sarà soltanto la cadenza dei colpi: che tu stia sparando con un AK-47 oppure con una carabina a proiettile singolo, se terrai premuto R2 potrai sparare in maniera del tutto automatica, senza dover rilasciare e ripigiare il grilletto destro per far partire un altro colpo. Questo creerà una sorta di automatismo che, unito al feeling poco soddisfacente, spingerà ad annoiare il giocatore, il quale finirà per attraversare i vari stage tenendo premuto sempre lo stesso tasto.
Inoltre, le meccaniche già poco approfondite subiscono un’ulteriore castrazione a seguito della difficoltà praticamente assente: gli zombie non saranno quasi mai pericolosi, se non in alcuni casi negli ultimi due livelli.
L’unica lancia da spezzare a favore del gameplay è da ricercare nelle uccisioni con rischio ambientale: si tratta di trappole inserite allo scopo di uccidere gli zombie con quello che ci circonda, come ad esempio un serbatoio pieno di carburante che può mietere orde sparandogli, oppure una giostra pericolosa che può accidentalmente colpire gli zombie di passaggio. Questa meccanica risulta essere utile, divertente e anche abbastanza varia, poiché sono presenti una moltitudine di trappole ambientali.
Oltre alla campagna principale, nel gioco è presente una modalità orda, che però lascia il tempo che trova: questa modalità è suddivisa in 15 livelli da affrontare in scenari estranei all’avventura principale, ma che non è per nulla stimolante e non diverte il giocatore.
Il nemico più pericoloso è il comparto tecnico
Purtroppo, anche il fronte tecnico fa acqua da tutte le parti: la grafica risulta essere davvero approssimata, sia nei modelli poligonali che nei piccoli dettagli.
In teoria, i personaggi dovrebbero acquisire le sembianze degli attori del cast, ma il risultato finale non raggiunge per nulla questo obiettivo: inoltre sono facilmente notabili alcune negligenze, come lo spawn dei nemici senza un’animazione apposita o il level design che talvolta tende a ripetersi. Infine, in game è presente un discreto numero di tipologie di zombie, e questi saranno animati quasi tutti in modo uguale, il che svela sin da subito l’illusione di avere molte razze di nemici, ma che risultano essere soltanto dei reskin, se non in particolari situazioni.
Anche la colonna sonora è poco ispirata, con musiche poco iconiche e che difficilmente rimarranno impresse nella memoria del videogiocatore.
Come se non bastasse, Zombieland Double Tap: Road Trip attualmente presenta dei bug davvero mutilanti, che logorano l’esperienza di gioco: al di là degli “innocenti” glitch grafici, non è raro infatti non riuscire più a sparare o, cosa davvero irritante, dover startare il livello dall’inizio a causa di un trigger mancato che non ci ha permesso di proseguire. Posso assicurarti che ero davvero arrabbiato quando ho dovuto affrontare l’ultimo stage del livello finale più volte, costringendomi ognuna delle volte a riavviare e iniziarlo daccapo.
In conclusione
Zombieland Double Tap: Road Trip rappresenta l’ennesimo tentativo di monetizzare con un gioco a basso budget grazie alla licenza cinematografica: in questo gioco sono presenti pecche in qualsiasi comparto, dalla trama all’aspetto tecnico, passando per il gameplay. Nemmeno la co-op locale fino a quattro giocatori riesce a risollevare di qualche centimetro la situazione.
Pertanto, sconsiglio l’acquisto del titolo anche per l’eccessivo costo: credo che €39,99 siano decisamente esagerati per un gioco davvero pessimo che presenta inoltre una moltitudine di bug. A questo prezzo esiste un numero infinito di giochi che meritano di essere acquistati più di Zombieland Double Tap: Road Trip.