Deliver Us the Moon è il genere di titolo che realizza il desiderio di tutti noi da bambini: diventare astronauti.
Gli sviluppatori di KeokeN Interactive si sono messi d’impegno nel realizzare un titolo ambientato nello spazio il cui scopo non è salvare il pianeta Terra da un’invasione aliena o da altre minacce dello spazio profondo, ma da un problema che si può definire quasi attuale: siamo in troppi e il pianeta non riesce a sostenerci tutti.
Voglio farti soffermare sulla presenza della profonda filosofia che vuole trasmettere Deliver Us the Moon a chi lo gioca, una filosofia che può di certo portare a innumerevoli dibattiti.
La filosofia in questione è il far captare a tutti che facendo le giuste scelte ognuno di noi può contribuire alla salvezza dell’unico pianeta al momento conosciuto che può ospitare la razza umana e permettere a noi di poter vivere senza dover ricorrere a mutazioni evolutive.
Rappresenta l’occasione di poter vivere un’avventura in stile Interstellar di Christopher Nolan o in chiave Gravity sentendosi il George Clooney della situazione.
Viaggio di sola andata
Deliver Us the Moon ci porta in un futuro lontano solamente 5 anni dall’anno attuale. Nel 2023 le risorse della Terra che favoriscono il sostentamento della razza umana si esauriscono, portando al caos e inevitabilmente all’estinzione di massa.
Ma la WSA, acronimo di Worldwide Space Agency, trova il modo di colonizzare la Luna e trasmettere l’energia presente sul satellite naturale tramite una tecnologia che sfrutta le microonde, evitando così l’estinzione di massa sul nostro pianeta.
Impersonando l’ultimo uomo ad essere mandato sulla luna, l’obiettivo sarà quello di scoprire cosa ha generato il blackout che ha spento il sistema di trasmissione e che fine ha fatto l’intero equipaggio presente sulla stazione e sulla colonia Lunare. I misteri da scoprire verranno posti trovando i vari messaggi vocali sparsi tra la stazione spaziale e la colonia presente sulla superficie del satellite, lasciando dubbi e spingendoci a cercare di capire cosa sia successo.
Posso confermarti che Deliver Us the Moon è un titolo dai ritmi lenti ma appaganti con momenti concitati molto circoscritti e con la totale mancanza di freneticità. Parlando di spazio profondo viene alla mente subito un titolo come Dead Space o Halo ma Deliver Us the Moon non offre nessuna occasione di uccisioni o fughe a perdifiato da esseri assetati di sangue.
E’ incentrato sul salvare un intero pianeta aggiustando un guasto che rappresenta la chiave dell’estinzione umana, l’investigazione è alla base di tutto come i rompicapo che si presentano in modo vario e per nulla ripetitivi.
Cambio di abitudini
Parlando del gameplay di Deliver Us the Moon, l’abitudine a giochi action ambientati nello spazio porta a sentire in modo marcato l’assenza di un arsenale, come quella di un inventario pieno di oggetti recuperati e tool da craftare. All’interno del titolo sono del tutto assenti, gli unici oggetti da recuperare sono le bombole che ricaricano l’ossigeno della tuta nelle sequenze a gravità zero oppure di un raggio al plasma utilizzabile solamente in presenza di ganci o fermi da tagliare.
L’uso dei vari e pochi tool che potremmo recuperare è selezionato; il raggio al plasma ad esempio non potrà essere utilizzato in qualsiasi momento del gioco, ma solo nel caso il cursore incontri un gancio da recidere. Gli sviluppatori hanno voluto dare un senso di goffaggine data dalla tuta spaziale indossata dal protagonista, ma il tentativo ha dato come risultato movenze legnose e poco paragonabili al senso di pesantezza.
Al di là di queste meccaniche, i comandi necessitano di tempo per essere compresi appieno dato che non sono intuitivi fin da subito data la loro mappatura nel caso si giochi con mouse e tastiera. Posso dire che il comparto tecnico avrebbe dovuto avere più dedizione da parte degli sviluppatori.
Silenzio profondo
I due elementi che rendono Deliver Us the Moon unico in questo genere riguardano le ambientazioni e la colonna sonora.
I suoni come il silenzio penetrante in alcune sequenze rendono giustizia alle ambientazioni studiate in maniera profonda e dedicata, rendendo l’immersione nel titolo corposa e per nulla deludente. I dettagli degli ambienti sono pochi ma ben piazzati, rendendo la stazione orbitante e gli ambienti della colonia non troppo futuristi ma nemmeno così tanto retrò.
Le ombre dinamiche giocano perfettamente con gli elementi dell’ambiente e con la torcia posizionata sul casco, dando un perfetto senso di solitudine e inquietudine data l’assenza di altre persone oltre a noi negli spazi in cui ci troviamo. Qui troviamo una scelta di palette e di impostazioni grafiche che richiedono un hardware recente per essere supportate, avendo trovato differenze nette tra l’impostazione “Epic” e “High”.
La differenza tra le due impostazioni è scioccante, in quanto selezionando le impostazioni su “High” dà l’impressione di giocare alla risoluzione più bassa disponibile pixellando completamente le scritte sui vari poster o insegne e persino quelle degli appunti che possono essere trovati e visualizzati all’interno del mondo di gioco.
Come si può vedere, la differenza è disarmante e costringe a tenere la risoluzione più alta possibile per godere del titolo sviluppato da KeokeN Interactive.
Deliver Us the Moon è un titolo appagante per gli amanti dello spazio e a cui non piace viverlo nella constante paura di essere attaccati da qualcosa. Lo troverai interessante e enigmatico allo stesso tempo grazie anche al comparto sonoro creato in ottima maniera.