Negli ultimi anni, soprattutto in Asia, hanno preso molto piede i giochi di genere Toho Project, una serie di titoli a scorrimento laterale con grafica in 2D. I titoli che al momento appartengono a questa acclamata serie nipponica sono 17, più alcuni spin–off che sono stati aggiunti in un secondo momento.
Il compito dei protagonisti all’interno di questi videogiochi è quello di risolvere i misteri entrando in contatto con altri personaggi e svolgendo varie azioni di ricerca e consegna. Solitamente i luoghi in cui vengono ambientati questi generi sono cupi, angusti e sempre avvolti da una fitta ombra di mistero che toccherà a noi dissolvere. 3rd Eye (letteralmente terzo occhio) è un videogioco appartenente al genere Toho Project che giunge sul mercato internazionale inizialmente il 30 settembre 2019 unicamente per PC mediante la piattaforma di Steam, mentre sarà disponibile su PlayStation 4 e Nintendo Switch nel corso del 2020. Quest’opera videoludia è stata sviluppata da 3rd Eye Project ed editata da Sony Music Entertainment Japan.
Trama
Koishi Komeiji è una bambina che legge i pensieri altrui, ma temendo questa sua capacità decide di chiudersi all’interno della propria stanza dove passa la maggior parte della vita. I genitori, così come la sorella, l’hanno abbandonata. Una notte però Koishi si risveglia all’interno di una stanza a lei familiare che cambierà la sua vita per sempre.
La psiche umana è davvero pesante da analizzare
3rd Eye è un’avventura horror in 2D che esplora in maniera approfondita la psicologia umana all’interno di un’ambientazione davvero tetra. Il risveglio del terzo occhio dona alla giovane ragazza la capacità di analizzare tutto ciò che la circonda in maniera differente, mediante esso infatti avremo la possibilità di trovare oggetti nascosti all’occhio umano. Ma attento però, l’eccessivo utilizzo del terzo occhio lo porterà a sanguinare in maniera inesorabile e dovremo ricorrere alle “Eyedrops” (gocce per gli occhi) per poter placare il flusso sanguigno. Il gameplay di 3rd Eye può sembrare a primo impatto semplice visto che il nostro compito sarà quello di indagare sugli elementi che ci circondano e sulla consegna di oggetti ai vari npc presenti, ma così non è.
Il videogioco risulta essere davvero molto, molto, molto pesante; i vari livelli che dovremo affrontare sono un continuo via vai tra le scene di gioco, lo scorrimento laterale non aiuta molto, i caricamenti delle scene sono rapidi ma ogni qual volta dovremo passare ad un altro ambiente dovremo sempre subirci una schermata nera che, seppur rapida, dopo qualche minuto di gioco risulterà essere antipatica.
Il fiore all’occhiello? I disegni!
L’elemento più bello, a mio avviso, che contraddistingue questo videogioco è il comparto grafico. Lo stile artistico che ritroviamo all’interno di 3rd Eye è fumettistico, la protagonista così come tutti i vari personaggi del gioco sono rappresentati con la testa molto più grossa rispetto al resto del corpo che risulterà essere in confronto davvero piccolo. I disegni sono tutti ben definiti, un po’ in stile Tim Burton, e rispecchiano in pieno l’avventura che stiamo per affrontare. I vari npc di gioco sono davvero ben caratterizzati e distinti tra di loro grazie ai vari accessori che indossano. Inoltre i protagonisti all’interno di 3rd Eye sono alcuni dei personaggi più iconici della saga di Youhou, come per esempio la sorella di Koishi (Satori Komeiji), Flandre Scarlet il vampiro ecc.
Hai sentito anche tu? Sono passi?
Il comparto sonoro di questo titolo risulta essere avvolgente ma allo stesso tempo ricco di bug che potevano essere risolti in fase di sviluppo. Per esempio durante l’analisi degli oggetti, il gioco continuerà a riprodurre in maniera infinita i passi della protagonista anche se essa rimarrà immobile, un bug che risulta essere davvero frustrante visto che 3rd Eye è un titolo che viene distribuito unicamente in inglese e giapponese, abbiamo bisogno quindi di tempo per leggere i testi per poter proseguire all’interno della storia.
Conclusioni
In conclusione posso dire con molta franchezza che il titolo non mi ha soddisfatto più di tanto. Oltre al comparto grafico, davvero eccelso, il resto si riduce alla questione “trova l’oggetto, porta l’oggetto” per poter proseguire nella storia. I dialoghi sono fatti davvero male, le traduzioni risultano essere povere e più simili a Google Translate che ad una reale traduzione. Pur essendo un titolo appartenente alla saga Toho Project, forse è stato rilasciato un po’ troppo presto; molte piccole imperfezioni infatti potevano essere corrette per contribuire a far risultare 3rd Eye un titolo valido.