Questa per Blizzard non è stata un’annata molto positiva. Questo a causa di alcune aspettative per nulla soddisfacenti e di avvenimenti poco carini che non hanno fatto altro che mettere in discussione le scelte dell’azienda statunitense. Durante le scorse settimane infatti, gli alti vertici di Blizzard punirono tutti i giocatori favorevoli alle rivolte civili di Hong Kong. Per cui, chiunque mostrò il suo supporto ai manifestanti, venne bannato dai server di gioco. Questa scelta ovviamente scatenò un turbine di dissensi su cui il presidente J. Allen Brack non aprì bocca; almeno fino al BlizzCon 2019.
Poco prima dell’inizio del grande evento, il responsabile dell’azienda ha speso qualche parola per chiarire definitivamente con il pubblico tutta la malsana vicenda, scusandosi a nome di tutta Blizzard Entertainment. Ricordiamo che l’ormai momentaneo e affrettato provvedimento, colpì molti giocatori, tra cui anche professionisti di Hearthstone, League of Legends o Warcraft. Queste sono state le parole di J. Allen Brack:
“Abbiamo preso una scelta in modo troppo avventato e come se non bastasse, siamo stati troppo lenti nel parlare con tutti voi. Non abbiamo rispettato gli alti standard che ci siamo prefissati. Blizzard ha avuto l’opportunità di riunire il mondo in un duro momento grazie agli eSport di Hearthstone, circa un mese fa, ma non siamo riusciti nel nostro intento. Mi dispiace e me ne assumo la responsabilità. Faremo meglio in futuro, ma le nostre azioni avranno più importanza rispetto a qualsiasi parola”.
Il lato positivo di tutta questa storia è che la software house si è assunta tutte le sue responsabilità, cercando redenzione attraverso gesti futuri. Il lato negativo invece è che queste azioni, purtroppo, feriscono e fanno diminuire considerevolmente la fiducia che i clienti nutrono verso di loro. Spesso la maturità e l’esperienza di un’azienda sta nel saper prendere la più difficile delle scelte a sangue freddo, optando per quella più ragionevole. Una grande leader nel settore videoludico come Blizzard, non può permettersi tali scandali, ma del resto a guidarla non sono altro che esseri umani: imperfetti e capaci di sbagliare. Io personalmente colgo le parole del suo presidente con le pinze: che per quanto sincere possano esser state, un buon imprenditore deve essere abile a rassicurare la sua fonte di guadagno, cioè noi, anche nella peggiore delle situazioni.
Purtroppo questa macchia sarà ricordata ancora per molto tempo e di certo non potrà essere cancellata con un videogioco straordinario, che tra l’altro pagheremmo. Certo, le scuse sono il primo passo per rimettersi sulla giusta strada, ma permettiamo che a “parlare” siano le azioni a lungo termine.